04/07/14

Un giallo dove non te lo aspetteresti

Se vi faccio il nome di Isaac Asimov, tutti voi (mi auguro davvero che tutti lo abbiate almeno sentito nominare) pensate ai suoi libri di fantascienza per cui è diventato famoso. Quanti di voi però sanno che Asimov ha scritto anche diversi gialli? Ebbene sì e il giallo di cui vi parlo oggi è Rompicapo in quattro giornate.

Isaac Asimov
Darius Just, scrittore di poca fortuna ma dotato di grande acume, si trova a partecipare ad un congresso dell'American Booksellers Association. Una convencion che inizia però subito con un mistero. Alla stanza 1511 del grande albergo che, tra conferenze, incontri e pranzi, ospita il congresso, viene inviato in misterioso pacchetto. Di lì a poco viene poi scoperto un cadavere, ad indagare, insieme alla polizia, sarà proprio Darius, che dovrà risolvere il mistero in soli quattro giorni, prima cioè che il congresso si concluda e l'assassino scompaia definitivamente.

Scritto nel 1976 e giunto in Italia l'anno successivo, Rompicapo in quattro giornate è un giallo deduttivo, un poliziesco con brevi incursioni nella fantascienza. I gialli di Asmov infatti non si allontanavano mai molto dal monto fantascientifico da lui creato. A differenza dei suoi romanzi prettamente di fantascienza, nei gialli la modernità e i robot rimangono in secondo piano, un sottofondo che racchiude il giallo dandogli quel tocco in più da renderlo unico.

Rompicapo in quattro
giornate
Particolarità di questo romanzo è che l'American Booksellers Association si svolse esattamente come descritto nel libro, così come la maggior parte dei personaggi citati e descritti, tra i quali lo stesso Asimov, erano realmente presenti a quel congresso. Ovviamente l'unica cosa inventata è l'omicidio e la conseguente soluzione del caso, quella è tutta opera del grande Asimov.

Rompicapo in quattro giornate è un giallo scorrevole e bel organizzato, come lo avrebbe potuto scrivere la Christie o Conan Doyle. La cosa interessante di Asimov è che anche nei suoi libri prettamente di fantascienza inserisce sempre, qua è là, elementi gialli. La saga sui Vedovi Neri ne è un esempio, ma anche le avventure di Lucky Starr. Giallo e fantascienza quindi possono avere molte più cose in comune di quante si possa immaginare, e Asimov lo dimostra egregiamente.

Asimov è considerato il re della fantascienza, e nessuno lo mette davvero in dubbio, ma io gli darei, se non un trono, almeno un titolo per la sua carriera di giallista. Se non avete mai letto niente di Asimov in veste di investigatore, cominciate da qui, è un buon punto di partenza.

(Le immagini presenti in questo post sono state prese da internet)
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