08/07/14

Frutta e verdura | Il cibo del futuro

Per continuare a consumarne cinque porzioni al giorno, dovremo ricorrere a nuove tecnologie. Nella classifica globale degli alimenti base, la patata occupa il quarto posto (dopo il grano, il frumento e il riso), con una produzione annua di circa 314 milioni di tonnellate. 

Dal punto di vista della resa, però, l'umile tubero stravince: il quantitativo prodotto in tonnellate per ettaro è circa sei volte superiore al frumento. Più della metà del raccolto mondiale di patate proviene dai paesi emergenti, e l'ONU sta perciò promuovendo la patata come specie più efficiente in grado di migliorare la sicurezza alimentare globale.

Vegetali OGM
C'è, però, un ostacolo importante: la peronospora. Questo fungo (Phytophthora infestans) continua tuttora a decimare le colture. L'anno scorso, si stima che fino al 20 per cento del raccolto europeo di patate sia andato perduto a causa del microorganismo, e molti produttori sono stati costretti a irrorare i campi di fungicidi anche 15-20 volte, al costo di circa 600 euro all'ettaro. Gli scienziati del laboratorio Sainsbury, in Gran Bretagna, stanno lavorando a una soluzione più economica e potenzialmente più sostenibile. In appezzamenti recintati e protetti da sistemi d'allarme vicino a Norwich, stanno testando patate geneticamente modificate e resistenti alla peronospora. Il direttore scientifico, Jonathan Jones, paragona gli OGM alle app di un iPhone.

"Il telefono è sempre lo stesso, ma con qualche funzionalità in più", dice. Dopo aver esaminato centinaia di varietà, l'equipe di Jones ha isolato i geni che inducono la resistenza alla Phytophthora infestans in due patate selvatiche non commestibili, provenienti dal Sud America. I primi risultati suggeriscono che, introducendo questi geni in una patata Désiréé, si potrebbe rendere questa varietà inattaccabile dalla peronospora, senza dover più ricorrere a fungicidi. La modificazione genetica potrebbe aiutare a ottenere colture non soltanto più resistenti, ma anche più sane. Cathie Martin del John Innes Centre di Norwich ha sviluppato una varietà di pomodori viola con livelli elevati di pigmenti, le antocianine, sia nella polpa sia nella buccia.

Queste sostanze, che solitamente si trovano nei frutti di bosco come more e mirtilli, proteggono contro certe forme di cancro, di patologie cardiovascolari e di demenza.(science)
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