27/06/14

Un poeta sconosciuto le cui opere sono nascoste ovunque come piccole molliche di pane

“Tigre! Tigre! Divampante fulgore
nelle foreste della notte
quale fu l'immortale mano o l'occhio
che ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?”


Lo so cosa vi è venuto in mente leggendo questi versi. Avete pensato a John il Rosso della serie The Mentalist. Avete ragione, sono quegli stessi versi, e se ricordate bene viene detto che l'autore di questi versi di una poesia ben più lunga è William Blake.

Canti dell'Innocenza
e dell'Esperienza
La poesia in questione si intitola La Tigre ed è una delle poesie che compone la raccolta intitolata Canti dell'Esperienza che viene sempre pubblicata, almeno dal 1794, insieme alla raccolta di poesie Canti dell'Innocenza. Le due raccolte pubblicate sempre insieme esplorano i contrari dell'animo umano.

Per capire le poesie del libro Canti dell'Innocenza e dell'Esperienza bisogna però prima spendere qualche parola sull'autore William Blake.

Blake era un poeta, pittore ed incisore inglese vissuto nella seconda metà del '700 a Londra. Come spesso accade, quando era in vita le opere di Blake vennero largamente sottovalutate, per poi tornare alla ribalta nella nostra epoca, trovando particolarmente significativa la sua poesie e fonte di ispirazione per l'arte.


“L'immaginazione non è uno stato mentale: è l'esistenza umana stessa.”

William Blake

Per Blake la poesia e la pittura non erano due arti separate, ed in genere si tende, sbagliando, a valutarlo per queste due arti valutandole separatamente, Blake però le usava in sinergia per colpire il lettore, sfidarlo. Le parole venivano rafforzate dalle immagini e viceversa. Questo suo svincolare l'immaginazione dalle singole arti distinte ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo del moderno concetto di immaginazione nella cultura occidentale. Blake era convinto che l'umanità potesse superare i propri limiti grazie a tutti i suoi cinque sensi, nessuno escluso e tutti insieme.


“Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinito.”

La scala di Giacobbe

Nei Canti dell'Innocenza e dell'Esperienza i componimenti vengono accompagnati dalle incisioni dell'autore per rafforzarle e farne da sfondo. I Canti dell'Innocenza hanno come tema l'innocenza e la gioia della natura, l'amore libero e un profondo rapporto con Dio. Le poesie che ne emergono sono positive, ottimistiche, scritte dal punto di vista dei bambini, l'emblema dell'innocenza. I Canti dell'Esperienza invece sono diametralmente opposti, in questi versi l'innocenza si è persa, le tinte si fanno serie e cupe. I temi delle poesie vengono analizzate da entrambe le parti, guardate con l'innocenza del bambino e con la cupa realtà dell'età adulta.


“Mette una spina la modesta Rosa, 
e minacciosi corni il Gregge umile;
finché godrà in Amore il Giglio candido
spine o minacce non l'offuscheranno”

Dante e Virgilio: le
porte dell'inferno

Va detto anche che le poesie di Blake non sono facili da comprendere, perché vanno lette tenendo presente il contento nel quale sono state scritte e la storia di Blake, nonché la sua posizione politica e religiosa, e la sua visione del mondo. Nonostante questo Blake ha molto da dare e per cui farsi apprezzare, vale la pena leggere le sue opere e osservare con attenzione le sue pitture e incisioni alcune delle quali davvero molto belle e suggestive.

Nonostante William Blake non sia uno dei poeti più famosi e conosciuti, per lo meno qui in Italia, si possono trovare moltissimi riferimenti alle sue opere un po' ovunque. Il libro Red Dragon ad esempio, di cui vi ho parlato martedì, ma ci sono anche le serie tv The Mentalist e The Originals, e nel campo musicale i Draconian ed Enigma. Questi sono solo alcuni esempi, a voi cercarne altri e scoprire molto altro su questo poeta purtroppo quasi sconosciuto.


(Le immagini presenti in questo post sono state prese da internet, le citazioni e le notizie riguardanti William Blake invece sono state prese dalla Wikipedia)

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