I sintomi non sono sempre evidenti, ma quando nel momento in cui si manifesta la tricomoniasi, un'infezione di cui possono essere affetti, sia la donna che l'uomo, essi manifestano bruciore e prurito. Effettivamente la tricomoniasi potrebbe avere a che fare con il cancro alla prostata. Si tratta dell'ipotesi riproposta da uno studio effettuato dall'Università della California eseguito insieme ai ricercatori italiani dell'Università di Sassari.
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Trichomonas vaginalis (immagine dal web) |
Il vincolo tra microrganismi patogeni e il cancro alla prostata era già stata proposta da altri studi. Il team internazionale, di cui fanno parte i nostri ricercatori Pier Luigi Fiori, Daniele Dessì, Paola Rappelli e Anna Rita Cocco dell'Università di Sassari, ha cercato ulteriori conferme a tal proposito. Nello studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, gli scienziati hanno provveduto ad eseguire un test su cellule umane della prostata, venendo a conoscenza del fatto che il protozoo Trichomonas vaginalis favorisce il cancro nella sua crescita. Il microrganismo, infatti, rilascia una proteina che favorisce l'infiammazione e aumenta il caos cellulare come nel caso del cancro.
Un'infezione alquanto comune
La tricomoniasi è l'infezione non virale più comune tra uomini e donne: colpisce circa 275 milioni di persone e si trasmette nei rapporti vaginali. Non è sempre che produce sintomi evidenti, ma quando si manifestano il più delle volte sono dolore o bruciore mentre si urina sia per l'uomo che per la donna, dolore dopo l'eiaculazione, perdite vaginali o dall'organo sessuale maschile, bolle, prurito e irritazione, crampi ai genitali per la donna.(ilsole24ore)