E' costata più di un milione di euro e non è una vera tuta spaziale, ma serve per simulare le difficoltà e le limitazioni che dovrebbero affrontare gli astronauti se camminassero su Marte indossandone una. Non c'è una scorta di ossigeno incorporata: l'aria circostante viene fatta circolare usando ventole. I sensori tengono sotto controllo la temperatura, l'umidità e l'accumulo di CO2 per avvertire della presenza di surriscaldamenti o di aria stantia.
La tuta spaziale Aouda.X (immagine dal web) |
Come le attuali tute spaziali, Aouda.X unisce un torso rigido a gambe flessibili e sotto pressione, il tutto dotato di strati ignifughi e antiproiettile e con una copertura esterna in alluminio. Si può indossare a temperature comprese tra i -110°C e +35 °C. Una batteria da 12 volt alimenta una trasmittente incorporata che invia dati biomedici e tecnici, tra cui quelli degli accelerometri dei guanti che misurano l'energia consumata. C'è anche un display nel visore del casco. Muoversi all'interno di una tuta spaziale è stato paragonato a ripiegare una mongolfiera. Un esoscheletro regolabile impone a chi lo indossa l'equivalente di forze differenziate sulle varie articolazioni, comprese quelle delle dita. Dato che su Marte la temperatura media e di -63 °C, servono scarponi riscaldati per non far gelare i piedi degli astronauti. La tuta pesa 45 kg, molto meno dei 145 kg di quelle attuali, ma equivalente a esse considerando la gravità marziana, pari a un terzo della nostra.(science)