CETRARIA ISLANDICA In caso di nausea e tosse
Il lichene d'Islanda, ben conosciuto dalle popolazioni del Nord Europa - lapponi e islandesi lo usavano durante le carestie e ne conoscevano le proprietà terapeutiche - ma sconosciuto ai latini o perlomeno non citato negli antichi testi di erboristeria, venne segnalato per la prima volta nel 1627 da Valerio Cordo. Già a partire dal 1700, Linneo e altri ne consigliavano l'impiego nella terapia della tisi.Il lichene è una pianta provvista di tallo cespuglioso, ramificato, con lobi nastriformi di colore marrone, o grigio-verde nella parte superiore e verde-argentato in quella inferiore. I margini portano delle ciglia setose. La pianta può raggiungere i 10 cm d'altezza. Si ritrova nei boschi di conifere, sui tronchi degli alberi, attaccato alle rocce, talvolta nei prati. Nelle zone montane e submontane del Nord Europa. In Italia vive solo sulle Alpi, soprattutto attaccato alle rupi o ai vegetali.
Si utilizza la parte aerea della pianta, il tallo, raccolto all'inizio della primavera o alla fine dell'estate-autunno e fatto essiccare. Le sue mucillagini sono costituite dalla lichenina e dalla isolichenina che in acqua per idrolisi danno uno zucchero: il galattosio. La cetrarina, il principio attivo amaro è un miscuglio di acido cetrarico e lichenstearico e un colorante verde. Il gusto amaro può essere eliminato attraverso l'ebollizione o più semplicemente lasciando il tallo in infusione per 24 ore circa in acqua fredda.
CETRARIA ISLANDICA
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Per uso esterno, la medicina popolare impiega la pianta nella detersione e cura di ferite a cicatrizzazione torpida. In campo dermatologico viene utilizzato a scopo antisettico in forma di crema, lozione, polvere sia in caso di infezioni della pelle di origine infettiva sia su ustioni importanti.
Il medicamento è sicuro. Per la presenza di principi amari non utilizzate il lichene in caso di ulcera gastroduodenali e gastrite. Il decotto: fate bollire 10-20 gr. In un litro di'acqua per 2 minuti, cambiate l'acqua per eliminare il sapèore amaro e mettetela a bollire di nuovo in 1,5 litri di acqua, finchè il liquido si riduce a 1 litro: prendetene 3-4 tazze al giorno, calde e dolcificate con miele. Per uso esterno: il decotto può essere usato aggiunto all'acqua del bagno pr tonificare le pelli secche e avvizzite. Per lo sciroppo in caso di pertosse: dopo la macerazione, sgocciolate, lavate ripetumente pianta con acqua bollente, bollite a fuoco basso per 30 minuti, passate, pesate, aggiungete miele in quantità pari al peso, cuocete a bagnomaria mescolando e schiumando fino a ispessimento, mettete in un vaso e coprite; 1 cucchiaino da caffè al momento dell'accesso di tosse.