19/03/14

Progetto di Giuseppe Siano: Oltre la Destra e la Sinistra | parte dodicesima

 Questo è un saggio scritto da Giuseppe Siano, è pubblicato due volte a settimana (mercoledì e venerdì) suddiviso in capitoli. Potete comunque vederlo in sequenza di pubblicazione al link "Saggistica"

Allora non ci resta che ripartire dall'inizio, dal basso e ricreare una nuova sintassi ed un nuovo
psicolinguaggio prima ( cambia te stesso) e sociolinguaggio poi ( per cambiare la società) (Rosa
Luxemburg), che possa permettere la formazione di una civiltà diversa.
Un ulteriore esempio esplicativo, ma tremendamente attuale: Quando ero bambino i genitori
minacciavano i ragazzini, che non andavano bene a scuola con la prospettiva di “ mandarli a
zappare”, cioè a fare i contadini, diffondendo ed affermando il concetto che fare il contadino era un
mestiere per stupidi.
Parallelamente si andava sempre più affermando il concetto che “ andare a bottega” era un'inutile
perdita di tempo, che non comportava un guadagno immediato.
Trionfavano invece i concetti del lavoro in fabbrica alla catena di montaggio e il curricolo
scolastico, che permetteva l'accesso al livello impiegatizio e manageriale.
Questo era il linguaggio voluto e sostenuto dalla struttura dominante:la fabbrica, perché era ad
essa funzionale.


La nostra scuola continua a funzionare come se fossimo ancora nella società industriale, mentre le
industrie stanno scomparendo e si parla invece di società postindustriale.
Siamo quindi nella situazione di colui che vuol mangiare le ciliege prima di essere salito sul
ciliegio.
Allora i nostri “scienziati” politici cosa hanno pensato? Invece di dare un indirizzo diverso ai
giovani italiani, chiarendo loro, come ci si dovrebbe attendere dalla politica, il cambiamento
linguistico in atto; perché impopolare, preferiscono caricare a bordo torme di immigrati, che
devono fare i lavori che i giovani italiani detti bamboccioni “non vogliono fare”.
Qualche politico cretino afferma che costoro servono a pagare le nostre pensioni, ma le loro poi, chi
le pagherà? …. i disoccupati italiani?
A meno che non hanno già in serbo la soluzione dei “magliari italiani”: quella di fotterli al momento
giusto con qualche scusa.
Quando si creano questi scollamenti fra linguaggio e realtà si procede allegramente verso il burrone.
Spesso questi cambiamenti avvengono attraverso situazioni traumatiche, sarebbe bello, se per la
prima volta nella storia dell'umanità ciò possa avvenire per via pacifica, ma non sono ottimista.
Linguaggio, sociolinguaggio e la sinistra occidentale
La sinistra mondiale è allo sbando ed ormai, se non dovesse avvenire una svolta epocale e totale, è
condannata a scomparire.
Perché?
Abbiamo detto che il novecento è stato il secolo delle dittature, alcune terribili, altre soft, tutte però
poco gradevoli e poco gradite dai popoli.
Queste forme di dittatura però, comprese quella fascista e quella nazista sono state delle quisquilie
nei confronti della dittatura totale sotto la quale la banda delle dieci entità da noi citate vuole
costringere gli abitanti dell'intero pianeta.
Le dittature novecentesche, comprese quelle comuniste si fermavano alla “buccia” esterna della
società.
Una bellissima canzone cantata dai compagni tedeschi affermava:” Potete anche mettermi in galera,
ma non potrete mai incatenare i miei pensieri perché...... i pensieri sono liberi”.
Ebbene la dittatura Totale, Orwelliana, alla quale questi delinquenti vogliono costringere l'umanità,
passa per il controllo della strutturazione del pensiero; cioè attraverso il controllo dello psicolinguaggio
e quindi del socio-linguaggio.
Abbiamo mostrato il rapporto di reciprocità indissolubile fra realtà e linguaggio, per cui se falsifico
la realtà, falsifico anche il linguaggio e se falsifico il linguaggio falsifico anche la realtà.
Il linguaggio viene continuamente falsificato nel tentativo di creare realtà falsificate:
Allora abbiamo le “Guerre umanitarie” del signor D'Alema. Mercenari prezzolati che invadono
altri paesi, vengono camuffati da eroi portatori di pace, mentre i partigiani, che combattono
per difendere le loro famiglie ed il loro paese vengono trasformati in banditi e terroristi.
Drogati come Bush, Cheney, Clinton ecc si ergono a paladini della lotta contro i cartelli della
droga.
Pedofili come alcuni di coloro appena citati si ergono a paladini della lotta contro la pedofilia.
Insomma signori siamo entrati nell'era dell'ipocrisia elevata al massimo livello.
Chiunque alzi la voce per protestare viene classificato come terrorista, ed, in alcuni paesi, messo in
galera, senza più nemmeno subire processi.
Con la scusa del “terrorismo” sono state messe in opera tutta una seri di leggi liberticide e di poteri
decisionali, che tendono sempre più ad escludere le masse dalla partecipazione alla gestione del
potere
I partiti della sinistra occidentale, come abbiamo visto, hanno partecipato volentieri a quest'orgia di
parole, concetti e realtà falsificate.
Dopo la caduta del muro di Berlino hanno rivelato tutta la loro inconsistenza ideale, arrendendosi ai
poteri forti, per salvare i loro privilegi personali, dimostrando:
1.Di non avere stabilito nel tempo uno sviluppo autonomo ed indipendente del pensiero
socialista nella società contemporanea.
2.Di essere stati esclusivamente la “longa manus” del sistema sovietico in occidente.
Di fronte a questa resa “Totale” , che ha privato questi partiti non solo della loro storia passata, ma
anche della loro dignità, le persone perbene hanno preso le distanze non potendosi più identificare
con gli obiettivi e la pratica politica di costoro.
Sono rimasti gli opportunisti ed i venduti.
Gli Stati Uniti hanno classificato come Stati canaglia quarantatré Paesi. Un quarto delle nazioni
mondiali. Un paese che nella sua duecentennale storia non ha avuto un solo giorno di pace;
un paese che ha invaso altre nazioni in tutti i continenti, sempre per difendere gli interessi delle sue
lobbies dietro le quali si nasconde la banda dei dieci, un paese che ha usato l'atomica, la tortura, lo
spergiuro e che per questo è stato sempre e giustamente avversato e combattuto dai nostri vecchi
compagni, ci viene venduto come modello di democrazia dalle mammolette della sinistra nostrana,
ormai totalmente imbastardita dall'uso del linguaggio falsificato imposto dalla banda dei dieci.
Perciò la sinistra mondiale è destinata a scomparire, perché alla difesa degli interessi dei popoli ha
anteposto la difesa degli interessi economici dei bankster , ai quali ci ha venduto e perciò ha perso
ogni credibilità.
Non passerà molto tempo e i loro padroni si accorgeranno, che ha perso ogni ascendente sulle
masse da controllare e si rivolgeranno ad altri soggetti.
C'è un solo paese canaglia che mette in pericolo la pace e la sicurezza mondiali, contro il quale
tutti i popoli si devono coalizzare e questo paese sono Gli Stati Uniti d'America.
La strutturazione del “Linguaggio” italiano e americano: un po' di storia.
A questo punto mi sembra utile presentare una catena di spostamenti prima in Italia e poi in
America che ci hanno portato alle situazioni attuali nei due paesi:
– In un discorso pubblico il presidente Prodi disse che in Italia era saltata “la grammatica”.
Nessuno fece caso a questa espressione che era la presa di coscienza di una situazione di
degrado dell'economia italiana e che avrà delle conseguenze nefaste sia sull'economia che
sulla politica.
Prodi non è un linguista altrimenti avrebbe usato il termine “sintassi”.
Egli voleva dire riprendendo la mia frase iniziale di questo capitolo, che i protagonisti della
vita politica ed economica italiana prima volevano mangiare le ciliege e poi volevano salire
sul ciliegio.
Ma analizziamo i passaggi che avevano portato a questo disastro, perché uno dei maggiori
protagonisti dello sfacelo fu appunto..... Prodi, presidente dell'IRI.
E' noto che l'IRI aveva il compito di cercare di recuperare industrie portate alla rovina da
imprenditori incapaci.
Costoro erano usi ricattare i sindacati con la menata dei posti di lavoro; i sindacalisti,
privilegiando appunto i posti di lavoro rispetto alle altre categorie, accettarono di rendersi
complici nel saccheggio dei fondi pensione, che furono bruciati dai politici dell'epoca,
attraverso l'IRI, per rimettere in sesto le industrie decotte, che venivano poi restituite ai
responsabili dei fallimenti.
Ovviamente ci fu l'assalto alla diligenza, perché tutti avevano interesse a sbrindellare le loro
imprese per accedere alla cuccagna dello Stato.
Le conseguenze di questo agire: Si allevò una classe imprenditoriale costituita da magliari,
che miravano esclusivamente al contributo pubblico.
Abbiamo già definito i compiti del politico come limitati al piano informativo e normativo, i
soldi, ad eccezione delle spese per la gestione pubblica, il politico non dovrebbe nemmeno
vederli.
E' stato in questa epoca invece che i politici si sono creati l'accesso al denaro pubblico,
derubando e devastando prima le pensioni e poi la cosa pubblica.
Il loro potere è cresciuto a dismisura, perché hanno artigliato il denaro pubblico e quindi
hanno assunto un potere assolutamente sproporzionato e predominante rispetto al
bilanciamento dei poteri propri di uno Stato moderno.
Insomma la tentazione era troppo grossa per rinunciarci.
Gli imprenditori che erano stati fino ad allora il baluardo dello Stato
liberale e i difensori dello Stato di diritto fondato sulla divisione e
l'equilibrio dei poteri, trovandosi sotto schiaffo, accettarono lo
spostamento del peso del potere verso “La casta”
Se si fossero fatti fallire i primi delinquenti, si sarebbe mantenuta una classe imprenditoriale
seria, che, libera da condizionamenti politici, legati alle elargizioni, sarebbe stata molto più
utile al paese di quella attuale.
Il livello etico del paese avrebbe mantenuto ben altre dimensioni e molti dei personaggi che
adesso vanno per la maggiore non avrebbero trovato spazio politico.
I pensionati avrebbero conservato il loro “diritto” alla pensione, derivato dai propri soldi
messi da parte, mentre, dopo essere stati derubati dai politici di turno, hanno visto il loro
diritto trasformato in un'elemosina.
C'è da meravigliarsi se hanno perso qualsiasi fiducia nella politica e nella classe dirigente
del paese? I politici si sono messi a gestire la proprietà pubblica svendendola ai loro
cumparielli privati, sempre con la scusa del debito pubblico da risanare, che in seguito alle
loro cartolarizzazioni, non è diminuito nemmeno di un centesimo, anzi ha raggiunto per
l'Italia livelli astronomici.
Tutto ciò faceva perdere a Prodi la fiducia nell'imprenditoria italiana, ritenuta corrotta ed
incapace.
Insieme a Draghi ,Padoa Schioppa, Ciampi e Amato, oltre ai traditori della sinistra,
s'indirizzava verso quella anglosassone, ritenuta più onesta e funzionale, e cominciarono a
svendere loro pezzi dell'industria statale italiana, ovviamente solo quelli più redditizi, dopo
aver deciso le strategie sul Britannia, la nave dei reali d'Inghilterra.
I fatti attuali ci hanno edotto che se la finanza e l'imprenditoria italiane sono dirette da
magliari, quelle anglosassoni sono dirette da magliari solo più potenti e spregiudicati, i cui
interessi vengono rappresentati da una fetta d' imprenditori, sopratutto dei media, come De
Benedetti, Montezemolo ecc.. sostenuti in ruoli assolutamente subalterni dai nostri eroi della
pseudo-sinistra.
C'è da meravigliarsi allora se gli italiani, magliari per magliari hanno preferito i magliari
nazionali rappresentati dal nano a quelli internazionali?
C'è qualcuno che in questo paese fa gli interessi del popolo italiano?
Come si vede la situazione attuale ha le sue radici in decisioni prese trent'anni fa, che hanno
spostato giorno per giorno, decisione per decisione, il peso del potere in una direzione; la
partita è ormai diventata impossibile.
Quali forme assumerà il crollo? Non lo so, so solo che esso è divenuto inevitabile.
Da parte nostra non ci resta che ripartire dal basso per ricominciare daccapo su basi nuove e
diverse, per tentare di salvare il salvabile.
                                                                                                                scritto da Giuseppe Siano 
                                                                                                          [venerdi la tredicesima parte]
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