07/03/14

L'anti Bridget Jones cinica e geniale

Ve l'hanno mai detto che l'amore è come fare marketing? Agli inizi almeno è come se stesse piazzando un prodotto ad un cliente, e il prodotto da vendere siete proprio voi. Così si finisce per raccontare qualche bugia, dicendo a voi stessi che non sono proprio bugie, sono studiate omissioni. E' una questione di marketing, di sapersi vendere. Così si cambia il numero di fidanzati passati, si cambia di posto gli scheletri nell'armadio perché non vengano trovati, ci si appassiona per argomenti che non si sono mai piaciuti e magari, chissà, ci si finge più stupide (o stupidi), per non far sfigurare il nostro potenziale cliente.

No, non mi sono ammattita del tutto, è semplicemente l'effetto del libro In verità è meglio mentire di Kerstin Gier.
In verità è meglio
mentire

La scrittrice tedesca che sta riscuotendo tanto successo ci racconta la storia di Carolin, una plurilaureata con 158 di quoziente intellettivo che, abbandonato il fidanzato Leo si sposa con il padre di lui, Karl. Carolin ha sempre trovato la sua vita complicata soprattutto a causa della sua intelligenza, con Karl però era tutto diverso, tutto perfetto finché, 5 anni dopo il loro matrimonio, lui muore e Carolin deve ricostruirsi una vita e fare i conti con la famiglia del marito: un esercito di parenti inferociti che vogliono una parte dell'ingente patrimonio di cui Carolin non sapeva neppure l'esistenza.

Sii semplicemente te stessa è stato il principio-guida della mia infanzia. Mia madre me lo ripeteva sempre quando mi lamentavo di non avere amici. Sii te stessa e tutti ti ameranno per quello che sei. Non è affatto vero. Chiaramente non si dovrebbe fingere, ci si dovrebbe mostrare per quel che si è, ma è sbagliato aspettarsi che basti questo. Solo se sei molto fortunato trovi persone che ti amano così come sei. E’ seccante quando la persona trovata muore.”

Comincio subito col mettervi in guardia. Se pensate di leggere questo libro sperando in un romanzo introspettivo e dalla lacrime facile, lasciate perdere, perché In verità è meglio mentire non è affatto così. Il romanzo della Gier è un libro leggero, da ombrellone, ironico e pungente, superficiale, ma non in senso negativo, superficiale nel senso l'idea della Gier non era quella di sviscerare la situazione, ma di passarci sopra cercando di coglierne l'ironia.

Nessun avvenimento eclatante, nessun particolare colpo di scena, insomma l'unico reale motivo per leggere questo libro è proprio la protagonista Carolin. Il suo sarcasmo pungente è talmente spassoso da farti scordare che il libro di per se è niente di particolare.
Kerstin Gier

Le citazioni poste all'inizio di ogni capitolo ne sono la prova, perché dopo ogni saggia citazione c'è l'interpretazione dell'autrice/Carolin, che le dissacra e le demolisce come solo un'adorabile cinica donna può fare.

In quanto vedova addolorata, puoi decidere se essere riluttante o perfida, o se tenere lo sguardo fisso davanti a te tutto il giorno, puoi dimenticarti di farti uno shampoo, e puoi anche non pettinarti o truccarti.”

Insomma, se state cercando qualche libro da portarvi sotto l'ombrellone questa estate In verità è meglio mentire fa proprio al caso vostro. Giunti alla fine del romanzo però, non perdete tempo a cercare il seguito del libro, non c'è, dovrete restare con un libro senza finale e senza storia, ma con una fantastica protagonista.
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