Nadjeshda von Meck |
IOSIFOVICH KOTEK
Peter Iljic
Ciaikovskij
Nadjeshda
Filaretnova von Meck
Cari amici del Trafiletto,
oggi scriverò di un personaggio legato al mondo della musica classica, certo Iosifovich
Kotek, violinista russo (1855-1885). Iosifovich, o Josef per gli amici e
conoscenti più stretti, dopo le scuole medie s’iscrive al conservatorio musicale
di Mosca diventando l’allievo prediletto di composizione, e amico intimo, dell’allora
professore di musica Peter Iljic Ciaikovskij (1840-1893). I quindici anni che
li separano non impediscono loro di aver un intimo rapporto amoroso fino alla morte del giovane violinista. Josef, gioca un ruolo importante, anzi, decisivo
per la carriera musicale di Ciaikovskij: ci avviciniamo al 1877, l’anno del
destino e della crisi, l’anno in cui accade un fatto destinato a dare una
svolta del tutto nuova alla vita del trentasettenne Peter Iljic.C, che ancora
si trova a essere soltanto un buon compositore e insegnate di conservatorio. Fato
vuole che uno degli allievi, il giovane violinista Kotek, abbia una specie d’impiego
fisso presso una certa baronessa (titolo nobiliare acquisito) Nadjeshda Filaretnova
von Meck, (1831-1894) ricchissima dama della società moscovita, che nutre un
amore appassionato per la musica, tanto da essere essa stessa una mediocre
pianista. Kotek le parla di Ciaikovskij e della triste e penosa situazione in
cui egli si trova, per essere un grande musicista fuori del comune.
J.Kotek e P.I.Ciaikovskij |
La dama
manifesta il desiderio di conoscerne le composizioni e ben presto si accende di
così forte entusiasmo per quella musica piena di svolte sentimentali, da
decidere di aiutare il compositore. Per mezzo dell’ambasciatore di Fato, in
altre parole Kotek, lei chiede a Peter Iljic.C, offrendogli un generoso compenso in rubli , di trascrivere per violino e pianoforte alcune sue composizioni. Da
questo fatale preludio, nasce un rapporto epistolare molto stretto fra la
gentil dama molto appassionata di musica e il compositore insegnante presso il
conservatorio di Mosca. Un rapporto esclusivamente epistolare che giorno dopo giorno apre i cuori dei protagonisti fino ad accendere sentimenti passionali senza riscontro nella benevola signora von Meck. Una corrispondenza che si protrae per circa dieci anni, senza mai un incontro fisico, se non un incontro fortuito di pochi istanti presso la villa di lei durante una vacanza in Italia, a Firenze. Un lungo periodo di tempo dove
il fragile e sensibile carattere di Ciaikovskij, trova quella quiete e
sicurezza economica, poiché la baronessa pensa a tutte le spese materiali,
oltre a un cospicuo mensile, che possano permettergli di comporre pagine
musicali immortali, quale il concerto opera 35 per violino e
orchestra sotto riportato. Tre personaggi oggi ricordati e deposti per sempre alle
pagine della storia, dove un illustre sconosciuto ha giocato la carta vincente
di questa pagina: Iosifovich Kotek.