Ovvia la presenza di Diana, che ha due rose a suo nome. La gialla
'
Princess of Wales' dell'americano
Zary ha ricevuto l'autorizzazione
della principessa a chiamarsi così. Nell'anno della morte fu creata, con
l'approvazione del
Diana Princess of Wales Memorial Fund, la 'England's
Rose': i ricavi della vendita di questa cultivar hanno alimentato per
un anno opere umanitarie. Dive, divine, star del cinema e dello
spettacolo fanno la parte del leone nell'elenco:
Ingrid Bergman,
Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida, Catherine Deneuve, Audrey Hepburn,
Marilyn Monroe, Maria Callas, Barbra Streisand e, prima, Joséphine Baker
e Judy Garland. Forse non sempre il fiore riproduce perfettamente la
personalità della madrina. Per
Maria Callas, ad esempio, ci si
aspetterebbe una rosa di un rosso ardente anziché la corolla rosa
intenso che le è stata dedicata da
Meilland nel 1969. Rosso vibrante è
la rosa creata dal danese
Poulsen per Ingrid Bergman, che vinse ben
quattro medaglie d'oro
nel 1984. Se la
destinataria è in vita e accetta il grazioso omaggio, questo porta un
inevitabile ritorno di pubblicità a lei e a chi ha creato quella rosa.
Ma poiché le rose nuove da battezzare ogni anno sono tante, gli
ibridatori scelgono nomi di fantasia o li traggono da storia, arte,
letteratura.
David Austin si è ispirato
a Shakespeare, altri hanno
saccheggiato i grandi della pittura, per esempio
Botticelli,
Fantin-Latour, Renoir, Picasso e altri artisti che hanno ritratto questo
fiore. Molte rose hanno nomi maschili, ma vengono quasi sempre scelti
post mortem. Per la sua essenza sublime, la rosa esprime perfettamente
concetti astratti: oltre alla bellezza, fascino, amore di patria, fede,
memoria, come la candida '
John Fitzgerald Kennedy', dedicata
nel 1965 al
presidente americano assassinato. una rosa può sottolineare la
grandezza di un uomo politico, come la
'Richelieu', di un porpora
cardinalizio, il genio di poeti, scrittori, musicisti come
Victor Hugo,
Jacques Prévert, Niccolò Paganini, il talento di uno stilista: ecco la
'Christian Dior', di un sontuoso rosso vellutato e corolle di ben
55
petali, creata da
Meilland nel 1958. Anche cantautori popolari come
Gilbert Bécaud ed Henri Salvador hanno la loro rosa. I francesi sono
sciovinisti, si sa, e spaziano fra le glorie di casa loro, ma la Francia
è stata la grande protagonista nella storia della rosa e per tutto
l'Ottocento gli ibridatori francesi hanno dominato. Non a caso si
chiama
'France' il primo ibrido moderno, che nel
1867 portò un grande
scompiglio tra i ricercatori. Da allora migliaia di varietà comparvero
nei vivai d'Europa scatenando gare furibonde e appassionanti.
Francis
Meilland, della nota dinastia di vivaisti lionesi, nel
1935 scoprì che i
colleghi americani erano garantiti da un sistema di brevetti che in
Europa non esisteva. Da allora iniziò una lunga battaglia per la
protezione giuridica dei prodotti vegetali. Ottenne il primo brevetto
per la
Rouge Meilland" e da allora gli ibridatori possono contare su una
tutela che tuttavia solo
nel 1995 è stata ratificata in sede Cee. il
Certificato Comunitario accorda una protezione di 25 anni per
l'Europa.
Parallelamente gli ibridatori depositano il marchio commerciale con il
quale distribuiranno il prodotto. Fra i più noti creatori di rose, oltre
a
Meilland, tra i primissimi al mondo, ci sono un altro francese,
Delbard, lo statunitense
Tom Carruth, il tedesco
Kordes, l'inglese
Austin e naturalmente
Barni, l'italiano leader nel settore. Fra le sue
rose più prestigiose, quella tenuta a battesimo nel
1988 da donna
Marella Agnelli, dalle grandi corolle madreperla, e quella classica, di
un rosso sangue scuro e venti petali, dedicata a Ljuba Rizzoli, la
bellissima moglie dell'editore
Andrea Rizzoli. Un altro grande successo
Barni è la
Floribunda dalle tonalità albicocca cui
Rita Levi Montalcini
ha dato il suo nome, medaglia d'oro a Ginevra nel 1991. La moda si
addice alle rose ed ecco nel '93 la
'Anna Fendi', nei toni
ocra-albicocca. La rosa più celebre è ancora firmata
Meilland e ha una
storia speciale. L'8 maggio 1945 tutti i delegati della conferenza che
doveva sancire
l'Organizzazione delle Nazioni Unite ebbero in omaggio un
esemplare di questa splendida rosa, che aveva già un nome, ma fu
ribattezzata per l'occasione
'Peace'. Da allora,
'Peace' è stata
coltivata nei cinque continenti, con una produzione di oltre cinquanta
milioni di esemplari.
Marilyn Monroe
Forme morbidissime, petali particolarmente vellutati e pieni, un colore a metà strada tra il burro e il miele: la rosa creata nel 2003 dall'ibridatore americano Tom Carruth e dedicata a Marilyn simboleggia alla perfezione i canoni di di bellezza di un sex-simbol. Grazie ai suoi lunghi steli, poi, è perfetta come rosa con cui fare bouchet.
Englad's rose
E' la rosa che David Austin dedicò alla sfortunata Lady Diana, nell'anno della sua morte. Conosciuta oggi con il nome 'ludlow Castle' e introvabile in Italia, ha corolle di una bellezza regale, dal profumo intenso e fruttato: i petali sono di un pallido colore albicocca- la più attraente delle tonalità- che sfuma verso il giallo via via che passano i giorni.
Catherine Deneuve
Una corolla rosa salmone fatta di petali lunghi, che una volta aperti rivelano un ciuffo di stami e una macchia di giallo intenso alla base: è la rosa che Meilland ha voluto chiamare come la più bella delle attrici francesi, protagonista indimenticabili di film straordinari quali
Bella di giorno e
L'ultimo metrò.
Gina Lollobrigida
Una rosa dallo stelo lungo, dalle corolle fitte di petali che sono di un giallo medio sulla parte superiore e di un giallo dorato più intenso in quella inferiore. Creata da Meilland nel 1989, porta il nome dell'attrice Gina Lollobrigida, esplosiva interprete dell'italica gioia di vivere e vitale protagonista di
Pane amore e fantasia.
Donna Marella Agnelli
Artista, mecenate,
trendsetter, giardiniera appassionata, nata Caracciolo, moglie di Giovanni Agnelli, è stata un'icona dello stile.
Prende il suo nome una rosa di gran classe, bellissima in boccio, creata nel 1988 da Barni: ha i petali di un delicato rosa madreperla che si mantiene inalterato anche quando la corolla si apre.
Jhoan Fitzgerald Kennedy
22 novembre 1963: il presidente americano Jhoan Fitzgerald Kennedy viene assassinato a Dallas. La sua morte ferma gli orologi in America e nel mondo: il suo carisma, l'attenzione alle istanze sociali e ai diritti umani lo avevano reso l'icona della speranza di una vita migliore. Per ricordarlo due anni dopo gli viene dedicata una rosa dai petali lunghi e larghi, classicamente arrotolati ai margini quando è in boccio. Di un colore crema che vira al bianco puro, la tinta simbolo della pace.