Nel carcere di Ila, Anders Behring Breivik ha a disposizione tre celle di otto metri quadrati ciascuna: una per dormire, una per l'attivita' fisica, una per scrivere e per usare il computer. Breivik e si lamenta. Denuncia di ricevere torture. La polizia respinge tali accuse.
Oslo, 24 feb. - La Polizia norvegese respinge al mittente le lamentele di Breivik, che accusa con una lettera i suoi carcerieri di essere torturatori. "Il reclamo - afferma il capo della Polizia Ingrid Wirum - e' stato esaminato alla luce delle norme vigenti e abbiamo concluso che ne' la prigione di Ila ne' le persone nominate nel reclamo possano essere accusate di alcunche'". L'avvocato di Breivik afferma che il suo cliente "non e' sorpreso" di questa decisione. "Non sembra - ha aggiunto l'avvocato Tord Jordet - che la polizia voglia investigare veramente a fondo". Breivik, che nel luglio 2011 uccise 8 persone con un'autobomba a Oslo e, uno a uno, 69 giovani laburisti nell'annuale riunione politica di Utoya, e' stato dichiarato sano di mente e condannato al massimo della pena. In Norvegia l'ergastolo fu abolito nel 1971 e Breivik e' stato condannato a una cornice detentiva che puo' variare da un minimo di 10 anni di carcere ad un massimo di 21 anni. Al termine della pena una commissione valutera' se Breivik sara' ancora socialmente pericoloso: teoricamente potrebbe rimanere in carcere tutta la vita oppure uscirne dopo il 2021. Nel carcere di Ila, Anders Behring Breivik ha a disposizione tre celle di otto metri quadrati ciascuna: una per dormire, una per l'attivita' fisica, una per scrivere e per usare il computer. Breivik, nella lettera, si lamenta tra l'altro di non poter comunicare con l'esterno e di avere giochi della Playstation datati. Lo stragista si alleno' mentalmente alla carneficina giocando per ore a videogames di guerra. Breivik uccise i giovani laburisti per un preciso calcolo politico. "I laburisti/multiculturalisti - scrisse nel suo manifesto politico inviato a 8109 indirizzi email in tutta Europa - sono responsabili di avere aperto le porte dell'Europa agli immigrati, in particolare quelli musulmani. Io non attaccherfonte (AGI)