13/11/13

Ricerca: esplosioni genetiche improvvise responsabili del tumore alla prostata

Cercare di sconfiggere il cancro è un obiettivo improtante, e investire nella ricerca dovrebbe essere una meta che non dovrebbe subire deviazioni di sorta. Compatti verso ciò che costituisce una speranza per il bene delle persone. Per fortuna vi sono pool di ricecatori che si impegnano in questo campo, così poco considerato qui in Italia, tranne centri di eccellenza, e che spesso costringe le nostre belle intelligenze ad esiliarsi volontariamente fuori patria.
Sulla famosa rivista “Cell”, sono stati pubblicati i risultati di una ricerca di un gruppo di scienziati,
coordinati dai ricercatori dell’Università di Trento (Centro per la Biologia Integrata - CIBIO), del Weill Cornell Medical College (la scuola medica dell'Università Cornell di New York), del Broad Institute del MIT e di Harvard.
Francesca Demichelis
Francesca Demichelis, ricercatrice del CIBIO e visiting assistant professor di biomedicina computazionale al Weill Cornell, ha lavorato con i suoi collaboratori per cercare di comprendere quanto diffuse siano le mutazioni e le alterazioni del DNA individuate nei vari campioni di tumore e cosa questo possa significare in termini di progressione del tumore e, potenzialmente, del relativo trattamento. "Le informazioni relative a cosa sia comune o meno nelle alterazioni – spiega Demichelis – guideranno l’utilizzo dei farmaci e delle cure in relazione al paziente».
Verso la precision medicine
"Si tratta di un primo, concreto esempio nella direzione della medicina di precisione: un’evoluzione della ricerca su cui al CIBIO stiamo scommettendo molto", commenta Alessandro Quattrone, direttore del Centro di biologia integrata dell’Università di Trento."È una vera e propria rivoluzione nel modo di affrontare i problemi aperti della terapia della patologia tumorale, con una nuova prospettiva, quella che parte dalla specificità dell’individuo. La Precision Medicine consente di personalizzare al massimo gli interventi e di determinare il profilo di rischio di ciascuna persona. Permette di monitorare l’evoluzione della patologia e permetterà in un prossimo futuro di realizzare appropriati interventi preventivi oltre che di selezionare la terapia, la dose e il tempo di trattamento migliori".
Anticipata dal primo sequenziamento del genoma umano nel 2001, la Precision Medicine è stata preparata grazie all'introduzione di strumenti informatici in grado di interpretarlo in modo sempre più efficace. Oggi a segnare la svolta è stata l’introduzione di una nuova tecnologia di sequenziamento di DNA che permette di leggere genomi al costo di una TAC. "La Precision Medicine – aggiunge Quattrone – fa uso dell'informazione contenuta nel nostro genoma e nel genoma dei nostri tessuti malati per suggerire come trattare le nostre malattie. Questo strumento è di gran lunga il più potente di ogni altra forma di lettura e comprensione delle malattie disponibile oggi alla scienza medica, e nel caso del cancro presto sarà il primo modo per valutarlo. In breve tempo comprenderemo sempre di più quello che già un poco sappiamo: che ogni individuo è diverso, che ogni malattia è diversa, e ogni cura dovrà essere tarata precisamente su queste diversità".

Iniziative di Precision Medicine stanno nascendo dalla seconda metà del 2012 negli Stati Uniti, e adesso anche l'Europa comincia a muoversi. L'Università di Trento per il tramite del suo Centro per la Biologia Integrata (CIBIO) avvierà alla fine del 2013 la prima iniziativa italiana di Precision Medicine.
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