Nelle ultime settimane, pare infatti essere nuovamente causa di nuove gravi tensioni tra i due Paesi. Ad rendere notizia del sorvolo dei due bombardieri, conclusosi senza incidenti, è stato il Pentagono stesso, spiegando che le autorità cinesi non erano state avvertite. I due B52, partiti dalla base statunitense nel Pacifico di Guam, erano senza armi e non erano scortati da caccia o altri aerei militari, dunque non ootevano nuocere in alcun caso.
Ma questa decisione appare come una vero e proprio guanto di sfida, lanciata da Washington, che insieme all'alleato Giapponese aveva reagito nell'immediato alla decisione di Pechino di installere una zona off limit per tutti gli aerei non commerciali. Arrogando anche la possibilità di «misure difensive di emergenza» nei confronti dei velivoli non autorizzati, quelli che non abbiano prima chiesto l'autorizzazione preventiva sottoponendo alle autorità cinesi piani di volo.
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B-52 |
«Gli Stati Uniti continueranno nelle operazioni di sorvolo nella regione insieme ai suoi alleati e partner», ha affermato categoricamente un portavoce del Pentagono, ribadendo come l'amministrazione Obama non sia d'accordo con la «zona difensiva» imposta unilateralmente da Pechino, definita dalla stessa Casa Bianca una decisione «incendiaria».
Una decisione, incalza ancora il Pentagono, che appare come «un tentativo di destabilizzare e alterare lo status quo nella regione». Il vero pericolo in questa situazione - sottolineano gli esperti - è quello del piccolo incidente che possa scatenare un vero e proprio conflitto armato. Stavolta, infatti, il sorvolo dei due B52 è andato bene, senza alcuna conseguenza.
Ma la prossima potrebbe non essere così. Nessuna reazione specifica, al momento, è arrivata dalle autorità di Pechino. Ma il portavoce del Governo cinese, rispondendo a una domanda nel corso del briefing quotidiano, non ha lasciato spazio a dubbi: «È scritto a chiare lettere nell'annuncio che è stato fatto. La Cina potrà rispondere di volta in volta in maniera appropriata, in base alle diverse circostanze e al livello della minaccia da affrontare». Washington e Tokyo sono avvertite.