Sarà vero che la nicotina (nemico numero uno dei tabagisti) ha un effetto protettivo nei confronti del Parkinson? Pare di sì, secondo una ricerca effettuata dall'Università di Washington.
Si è scoperto infatti che il consumo di cibi che contengono nicotina, come le solanacee (più comunemente i peperoni e i pomodori) contribuisca a ridurre il rischio di insorgenza di questa grave patologia.La ricercatrice Susan Searles Nielsen, ha spiegato all'Annals of Neurology che il Parkinson è un disturbo del movimento causato dalla perdita di cellule cerebrali che producono dopamina.Per questo studio i ricercatori americani hanno reclutato 490 pazienti che avevano ricevuto da poco la diagnosi di Parkinson e 644 soggetti in salute che hanno costituito il gruppo di controllo. I partecipanti hanno risposto a dei questionari riguardanti il tipo di dieta adottato e l'eventuale uso di tabacco sottoforma di sigarette o sigari.
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Il consumo di verdure non modifica il rischio di malattia, ma quello di Solanaceae commestibili, specie peperoni, è legato a doppio filo con un significativo calo delle probabilità di sviluppare il Parkinson, commenta Searles Nielsen.
L'effetto è ancora più evidente in quegli uomini e quelle donne che non avevano mai fumato. “I nostri dati sono i primi ad associare la nicotina nella dieta e il rischio di Parkinson”, conclude la neurologa.
Uno studio realizzato dall’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Milano-Segrate in collaborazione con Alice Mado Proverbio, docente di Psicobiologia dell’Università di Milano-Bicocca, aveva già segnalato la possibile influenza positiva della nicotina riguardo al Parkinson.
“I risultati confermano le scoperte della ricerca neurobiologica sui modelli animali, che evidenziano il ruolo cruciale della nicotina nel trattamento dei principali sintomi del Parkinson, come i disturbi della memoria e le discinesie motorie”, spiega Alberto Zani, ricercatore Ibfm-Cnr di Milano-Segrate. “In particolare, sono stati osservati un gruppo di non-fumatori e uno di giovani fumatori (7-20 sigarette per die; concentrazione plasmatica minima di nicotina = 0,062 mg), bilanciati dal punto di vista dello stato psicofisico e del livello culturale”.