Il-Trafiletto

02/12/13

Sono 800 i mercatini di Natale nel "Bel Paese"

Abbiamo deciso: "Questo Natale non spendo nulla", poi non possiamo fare a meno di visitare i mercatini più belli d'Italia in periodo natalizio. E poi, non possiamo fare a meno di acquistare una bambola di pezza altoatesina o ghirlande di agrifoglio. Nei giorni festivi, girando per i mercatini, subiamo una regressione all'infanzia. Così negli 800 mercatini d’Italia c’è una tentazione per tutto. E c’è, in questo 2013 ormai agli sgoccioli, la voglia di entrare, anche per poco, in un nel mondo un po’ fiabesco. L’altra novità è quella dei mercatini a tema, vintage, design, fai-da-te, food. Un pizzico di orgoglio nazionale affiora nei cartelli che garantiscono «prodotto italiano».

A Bolzano in piazza Walther,
il mercatino di Natale più grosso d’Italia
Il paese dei balocchi L’Alto Adige ha la tradizione più antica. Fino all’Epifania, in piazza Walther, Bolzano ospita il mercatino più grande d’Italia. Tra gli stand si assaggia molto (rischio zuccheri): biscottini al panpepato, vin brûlé o tè aromatizzato, zelten con canditi, strudel di mele. E c’è da perdere la testa con le decorazioni per la casa, gli animaletti di legno intagliato, le stelle, le pigne di paglia, le giacche di lana cotta. A Trento invece, la centralissima piazza Fiera è una specie di paese dei balocchi (anche per adulti). Oltre all’incredibile varietà di dolci, bellissimi guanti, sciarpe e giocattoli di legno. Luoghi per famiglie ll nome promette molto: «Villaggio delle Meraviglie». Dal 6 dicembre al 12 gennaio 2014 torna ai Giardini di Porta Venezia di Milano, il parco dedicato alle famiglie. Filone nostalgia: Santa Claus sulla slitta accompagnato da elfi burloni, un castello di cristallo e la scuola di circo. Carina la Fabbrica di Babbo Natale a Pisa, dove folletti e «nataline» preparano i doni da consegnare. Con il loro aiuto i bambini possono creare giocattoli, scrivere e imbucare le richieste nel «punto letterina», una palla alta quattro metri. A Roma, a piazza Navona, lo storico mercatino (ha più di un secolo) mescola Babbi Natale e Befane. Attorno alla fontana, un tripudio di pupazzi, bastoncini di zucchero, sacchetti di carbone dolce, scopine di saggina e le immancabili calze della Befana, con i musicisti di strada come sottofondo. Il fascino del passato Dal 2 al 23 dicembre, Natale arriva all’antico borgo degli stracci di Torino. Lungo le vie di Borgo Dora ci sono banchetti a tema, dal vintage all’artigianato creativo, dai capi di alta moda (c’è chi si vanta di aver scovato un autentico Balenciaga) agli oggetti d’arte, dagli strumenti musicali ai dischi in vinile ormai introvabili. Ma per il «vero» presepe, tradizionalissimo, con pezzi nuovi e antichi bisogna andare a Napoli, al mercatino di San Gregorio Armeno, la via degli artigiani. Negozietti, bancarelle e chioschi vendono statuette di tutte le dimensioni. Tra Re Magi e pastori finiscono e personaggi della cronaca: trionfano Berlusconi e Maradona anche quest’anno. Il tocco chic A Cortina D’Ampezzo, dal 12 al 31 dicembre, in Corso Italia, il mercatino top: guanti di cachemire e lana, muffole, plaid caldissimi, candele profumate e scolpite con dentro anice stellato e chiodi di garofano, idee-regalo originali come le cornici abbinate a un sacchetto di creta dove stampare la manina dei propri bimbi per conservarla assieme alla foto. A Roma, il passaparola suggerisce il Creative Market, nel parco del ristorante Mò mò Republic. Sabato e domenica è possibile curiosare tra 70 bancarelle: oggetti di artigianato in feltro, ceramica e vetro, gioielli, borse, addobbi per l’albero, pezzi rari vintage e di collezionismo. Un’idea? Anelli ricavati dai tasti delle vecchie macchine da scrivere. Con un po’ di fortuna recuperate l’iniziale del vostro nome o quella di una persona che vi sta a cuore. Non male, vero?

Al V-day in quarantamila | "Siamo populisti arrabbiati"

Sandro Pertini verrebbe qui a parlare con noi”. “Siamo in un piazza che si chiama Vittoria. Non è un caso”. Beppe Grillo inizia così il suo intervento al V-day. Il comico genovese ricorda l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini ”è stato l’ultimo a parlare qui in piazza della Vittoria a Genova. Se fosse vivo verrebbe qui a parlare anche lui. Pertini parlò qui contro il governo Tambroni … Sono fiero di essere un populista insieme a voi. Siamo populisti arrabbiati“ contro la politica. Contro Napolitano chiederemo l'Impeachmente. È un “populista arrabbiato” il Beppe Grillo che sale sul palco del terzo V-day 2013 a Genova per annunciare la volontà di un referendum sull’Euro e per profetizzare una vittoria alle prossime elezioni europee. Il leader del Movimento 5 Stelle vuole il reddito di cittadinanza e grida contro le aziende italiane svendute come Telecom.
Piazza della Vittoria a Genova

Grillo: "Non ti vogliamo, abbiamo preparato l’impeachment” urla Grillo che ricorda il caso delle intercettazione con Mancino, distrutte su ordine della Consulta. Il leader del M5S critica il ruolo del capo dello Stato nella formazione del governo. “Si sono messi in tre a fare un governo in una notte, abbiamo pronto l’impeachment per Napolitano, se ne deve andare. Rimarrai da solo, la tradirai da solo l’Italia. Dobbiamo rifarlo questo paese".
Sul palco salgono poi :
Gianroberto Casaleggio: La partitocrazia deve finire con nuovi strumenti di partecipazione popolare: democrazia diretta e referendum; non sol abrogativi ma propositivi e avere possibilità di discutere leggi con i nostri parlamentari. Vi lascio con farse di Marco Aurelio che mi piace molto: ‘Ciò che non è utile per l’alveare non lo è neppure per l’ape… In alto i cuori”.

Dario Fo con la sua ‘lectio sulla cultura’: Per il premio Nobel i responsabili culturali dei vari governi che si sono succeduti alla guida dell’Italia “sempre meno hanno ritenuto importante investire in sapere. Infatti quando un governo deve nominare un ministro alla cultura sceglie sempre un incapace, personaggi di scarto che non si saprebbe dove mettere. A questo proposito – ha detto Fo – ricordo un nostro ministro all’Economia, un certo Tremonti, che con prosopopea disse che con la cultura non si mangia. Una imbecillità galattica”.

 Il prof.Paul Connet, esponente di Occupy Wall Street: "E’ un momento storico – ha detto – siamo orgogliosi di tutti voi, siamo parte della storia che si sta svolgendo, del destino umano e il M5S è il più importante movimento sociale al mondo. Noi diciamo – ha aggiunto – il denaro fuori dalla politica". fonte

Drammaticamente prevista la strage della fabbrica cinese a Prato!

Basta solo una scintilla, per far si che sia divampato quell'incendio, che ha fugato i residui dubbi che in quella fabbrica d'abbigliamento cinese fosse tutto a posto! Drammaticamente tutto previsto, la strage annunciata: quella che è accaduta prima delle 7 di ieri mattina in una fabbrica cinese di abbigliamento nella città di Prato, consegna alla cronaca il drammatico numero di sette morti, due feriti gravi (tutti di nazionalità cinesi) e troppi, tanti perché.

Nel capannone-dormitorio dell'area industriale del Macrolotto, importante comparto della catena delle confezioni a basso costo il forte tasso di illegalità messo in atto dalla comunità cinese, stavano dormendo su un soppalco improvvisato, dopo le fatiche lavorative, circa 10-15 operai orientali che sorpresi dalle fiamme mattutine non hanno avuto il tempo di trovare riparo. L'inchiesta aperta dalla procura di Prato dovrà verificare l'origine di queste fiamme e se nell'azienda, la ditta individuale "Teresa Moda" di Li Jianli, erano presenti il rispetto delle regole e delle condizioni di sicurezza.

 Ma già da quanto perviene dalle testimonianze dei soccorritori si è già accertato che i lavoratori cinesi sono rimasti intrappolati senza scampo come topi dentro il capannone: prima il ritrovamento di un corpo, poi di un secondo, di un terzo, fino ad arrivare a metà pomeriggio a sette, con l'ansia di continuare a scavare tra le macerie del capannone, in parte crollato, perché paura e omertà hanno impedito ai lavoratori cinesi di dire con certezza quante persone si trovassero all'interno.
Incendio fabbrica cinese a Prato
Per Prato è la prima grande tragedia del lavoro cinese, dopo le sanguinose faide tra bande rivali e i corpi di lavoratori orientali morti per cause naturali abbandonati sulle strade.

Ma è anche una tragedia annunciata dalle difficoltà di contrasto alla «più grande realtà di lavoro sommerso d'Europa», come l'ha definita ieri il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, venuto a Prato per rendersi conto dell'accaduto e sollecitare la collaborazione del Governo cinese che fa «troppo poco e troppo lentamente».

Il sindaco di Prato, Roberto Cenni, ha indetto il lutto cittadino rivendicando il merito di aver «alzato il velo su questa vergogna radicata a Prato nel silenzio di troppi». «Prato non può più sopportare un peso del genere», ha rivelando di essere in contatto col ministero dell'Interno perché «è necessaria una soluzione che estingua il sistema organizzato di illegalità nel distretto parallelo cinese». Anche il prefetto di Prato, Maria Laura Simonetti, ha ammesso che «dobbiamo fare di più» per estirpare l'illegalità, sottolineando però che «i cinesi devono fare propria la cultura della sicurezza».

 Nel diluvio di dichiarazioni seguite alla tragedia spiccano quelle della Cgil, che non ha iscritti tra le file degli operai cinesi e finora è stata tiepida nel denunciare lo sfruttamento feroce dei lavoratori: «Questa è una tragedia annunciata, diretta conseguenza di condizioni gravissime di vita e di lavoro che non possono più essere tollerate. La battaglia per la condizione di lavoro è la prima battaglia per la Cgil e per tutto il sindacato».

E un "basta" a «situazioni di lavoro non degne dell'uomo e delle conquiste sociali degli ultimi decenni» è arrivato anche dal vescovo Franco Agostinelli, secondo cui «per Prato è arrivata l'ora di mettere da parte posizioni ideologiche preconcette e tatticismi strumentali». Da qui l'appello chiaro e diretto: «Imprenditori e sindacati italiani siano la prima linea di questa frontiera per bonificare le imprese e il lavoro». Un pensiero anche dal ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge: «Grave la violazione della dignità umana dei lavoratori».aggiunto il sindaco

01/12/13

Risultati e classifica del campionato di calcio serie B Eurobet.

Questi i risultati e la classifica del campionato di calcio serie B 2013/2014 dopo la conclusione delle partite della 16a giornata del 30 novembre 2013.
Prima di dare uno sguardo alla nuova classifica di serie B, facciamo un sunto su quel che riguarda il 16o turno e come sono andate tutte e nove le partite in programma alle ore 15.00.
Iniziamo dall'anticipo che ha sfornato tante emozioni tra Empoli-Brescia, finito con il risultato di 2-2. Un punto ciascuno che torna utile al Brescia per rimanere in una zona tranquilla e alla capolista Empoli che non perde di vista le avversarie per la promozione. Anche perchè in testa alla classifica sono in tante ad aver rallentato: il Lanciano perde 0-1 in casa con il Trapani, mentre Avellino e Crotone s'inceppano sullo 0-0 rispettivamente contro Cesena e Padova.
Risultati e classifica serie B dopo la 16a giornata

Proseguiamo con la convincente vittoria del Pescara sul Carpi in una partita ricca di reti, ed ora la zona playoff è distante soltanto due punti. Decisiva e spettacolare la vittoria del Palermo sul Novara per 2-1 con un goal in pieno recupero. Vittoria fuori casa anche dello Spezia contro la Reggina per 1-2.

La classifica di serie B dopo la 16^ giornata
In classifica Empoli sempre in vetta a quota 31, con il Palermo che scavalca il Lanciano e si porta secondo ad una sola lunghezza. In coda non riesce ancora a vincere la Juve Stabia, che in trasferta è battuta per 0-1. 
Vediamo infine tutti i risultati di oggi 30 novembre 2013 in serie B e la nuova classifica aggiornata dopo 16 giornate in attesa del posticipo di lunedì tra Bari e Ternana.

Risultati della 16a giornata di serie B
Avellino-Cesena 0-0
Latina-Juve Stabia 1-0
Modena-Siena 1-1
Padova-Crotone 0-0
Palermo-Novara 2-1
Pescara-Carpi 4-2
Reggina-Spezia 1-0
Trapani-Lanciano 1-0
Varese-Cittadella 2-1

Classifica Serie B  
Empoli 31
Palermo 30
Lanciano 29
Avellino 28
Crotone 27
Siena 26
Latina 26
Cesena 25
Spezia 23
Varese 23
Pescara 22
Trapani 21
Modena 21
*Bari 17
Carpi 17*
Brescia 17
Cittadella 16
*Ternana 15
Novara 14
Reggina 13
*Padova 13
Juve Stabia 7

* una partita in meno

Questi i risultati dai campi della 14a giornata del campionato di calcio serie A

Questi i risultati dai campi della 14a giornata del campionato di calcio serie A Tim.
La Juventus e la Roma soffrono, ma mentre i giallorossi ottengono un sofferto pareggio solo nel finale a Bergamo sul campo dell'Atalanta, i bianconeri vincono 1-0 con i friulani portandosi a +3 dalla squadra capitolina. L'Inter viene agguantata in extremis dalla Sampdoria rovinando la festa a Thohir. Pari spettacolare tra Cagliari e Sassuolo, frizzante vittoria del Chievo sul Livorno.

Non è stata avara di emozioni la 14a giornata del campionato di calcio serie A. La Roma grazie ad un goal di Strootman in piena zona "Cesarini" è riuscita a portare a casa un pareggio sul campo dell’Atalanta. Si tratta del quarto pareggio consecutivo per la squadra di Garcia che perde altro terreno rispetto alla capolista Juve che adesso, grazie alla vittoria anche questa ottenuta in extremis contro l’Udinese, ha un vantaggio di 3 punti sui giallorossi.
Emozioni nel finale anche al Meazza con l’Inter fermata sul pari da una rete di Renan per un 1 a 1 che vale oro per gli uomini di Mihajlovic
Vince ancora il Chievo di Corini con un deciso 3 a 0 sul Livorno. Pareggio spettacolare tra Sassuolo e Cagliari.
Risultati 14a giornata Serie A

Juventus-Udinese 1-0 (93′ Llorente) - Una gara che sembrava stregata è stata risolta al 93′ dal Re Leone, Fernando Llorente che ha girato di testa un tiro svirgolato da Lichtsteiner. Risultato giusto, sesta vittoria consecutiva e mini fuga sulla Roma adesso a -3 dalla capolista che allunga sensibilmente. Una vittoria cercata più col cuore e la rabbia che con la tecnica e la qualità ma che ribadisce la voglia della Juventus di riprendersi la scena assoluta in serie A. Così, in una cornice ‘anomala’ con 12 mila bambini a sostituire gli ultrà, gli uomini di Conte sono riusciti a ottenere punti pesantissimi in una gara in cui la Juventus ha anche rischiato di capitolare per le giocate del solito Di Natale, tra i migliori in campo, come il portiere dei friulani Brkic che ha tenuto il risultato in parità fino all’ultimo secondo.

Atalanta-Roma 1-1 (6′ Brivio, 44′ Strootman) – Buon avvio dei giallorossi e all’8′ un gran tiro di Marquinho trova la gran risposta di Consigli che devia in corner. Ritmi gradevoli a Bergamo e paura per De Sanctis al 15′: il portiere accusa un dolore alla gamba, ma fortunatamente per la Roma riesce a rimanere in campo. I giallorossi macinano gioco ma in 25 minuti non sono mai riusciti a sfondare il muro difensivo avversario.

Inter-Sampdoria 1-1 (17′ Guarin, 87′ Renan)- Si parte sotto gli occhi di Moratti e Thohir, in un’atmosfera di grande festa. Occasione Samp con una mischia in area nerazzurra, ma la conclusione di Gabbiadini viene murata. Ottimo avvio degli ospiti. Blucerchiati ancor pericolosi con un tiro di Gabbiadini che sfiora il palo ma al 5′ un tiro cross di Guarin mette i brividi alla difesa avversaria. Dopo 10 minuti ammoniti Alvarez e Gabbiadini. Goal dell’Inter al 17′! Alvarez fa impazzire i difensori con una serie di finte mette al centro un gran pallone e Guarin scarica un gran tiro che Da Costa non può trattenere. Pareggio Samp al 43′! Renan appena entrato scarica un gran tiro dal limite che beffa Handanovic per la rete dell’1-1.

Cagliari-Sassuolo 2-2 (13′ Marzorati, 19′ Zaza, 72′ Nenè, 86′ Sau)- La prima occasione è per gli ospiti con Zaza che scalda i guanti di Avramov che para senza problemi. Brutte notizie al 10′ per il Cagliari: Ibarbo costretto ad uscire per un infortunio all’inguine, entra Nenè. Ospiti in vantaggio al 13′ con Marzorati! Colpo di testa del difensore che non lascia scampo ad Avramov. Gli emiliani provano a legittimare il risultato andando vicini al raddoppio in due occasioni con Zaza. L’attaccante non sbaglia al 19′ quando servito da Berardi, dopo un errore di Astori, batte con freddezza Avramov per lo 0-2. In avvio di ripresa Lopez cambia: Dessena per Murru. Al 17′ ci prova Cossu con un tiro dal limite che finisce tra le braccia di Pegolo. Nenè riapre il match al 27′ con un perentorio colpo di testa che batte Pegolo. Pareggio Sardo al 43′ con Sau! L’attaccante dopo un rimpallo da posizione ravvicinata batte Pegolo!

Chievo-Livorno 3-0 (35′ Rigoni, 55′ Thereau, 78′ Paloschi) - Meglio gli ospiti con Emerson! Gran conclusione al 4′ e pallone che sfiora l’incrocio dei pali, mettendo i brividi a Puggioni. Ancora i labronici al 10 con Biagianti che dalla distanza impegna ancora Puggioni. Poche emozioni al Bentegodi con grande equilibrio in campo. Padroni di casa in vantaggio al 35′: grande conclusione in diagonale di Rigoni su cui Bardi non può nulla. In avvio di ripresa gialloblu pericolosi con Lazarevic: il suo tiro a giro termina di poco fuori! Thereau raddoppia al 10′ con un bel piattone che beffa l’incolpevole Bardi. Al 16′ ancora Thereau sfiora il terzo gol con un gran tiro incrociato. Al 33′ arriva il tris firmato da Paloschi! Appena entrato l’attaccante sfrutta un rimpallo dopo un’iniziativa di Sardo e batte ancora Bardi.

Catania-Milan 1-3 (12′ Castro, 19′ Montolivo, 62′ Balotelli, 80′ Kakà) - Il Milan torna a vincere anche in campionato, mentre il Catania si conferma fanalino di coda. Un match dai due volti che conferma come, da una parte e dall’altra, i problemi siano più acuti di quanto una vittoria meritata (per il Milan) o una sconfitta con onore (per il Catania) possano nascondere. L’avvio, infatti, è stato tutto di marca siciliana, tanto da riuscire anche a sbloccare il match grazie ad un bel tiro di Lucas Castro, abile a sfruttare una delle solite amnesie difensive rossonere. Il vantaggio però dura poco: dall’altra parte, infatti, il Milan risponde con una bellissima stoccata di Montolivo, che riacciuffa il pari nel giro di dieci minuti. Gara che poi diventa, curiosamente, noiosa. Troppo alta la posta in palio per entrambe, e la paura di perdere si fa sentire. Nella ripresa, la sblocca un episodio: una punizione di Balotelli, tutta potenza e zero tecnica, che complice anche una barriera allegra ed un Andujar in leggero ritardo diventa il goal del vantaggio rossonero. Il Catania ha solo il tempo di battere il calcio d’avvio e resta in dieci uomini: fiscalissimo Rizzoli che punisce un’entrata dura di Tachtsidis con il rosso diretto. Per il Milan è il colpo di fortuna che serviva: il Catania, ipso facto, svanisce dal campo e allora è un gioco da ragazzi per Kakà siglare il 99° gol in maglia rossonera, su assist di Montolivo.
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