Il-Trafiletto

29/11/13

La scuola digitale italiana sotto processo!

Il digitale sta prendendo possesso sempre di più della scuola italiana. A testimonianza di ciò, la premura con cui si sta dirigendosi verso i fondi messi a disposizione dal Miur per la banda larga oppure per l'acquisto dei tablet, oltre che gli investimenti di colossi della tecnologia, come Apple, Microsoft, Samsung, e dell'editoria, la cui squadra è formata dalle varie case editrici come Zanichelli, Rcs, Mondatori, Pearson e Giunti.
Ma a confermare quanto detto, lo dimostrano il sempre crescente numero di sperimentazioni che hanno origine dal basso, ovvero dalla classe dei docenti, riguardo le nuove metodologie didattiche che risulatano integrate con i new media e che stanno rivoluzionando alcuni aspetti fondamentali della didattica e del processo di apprendimento.
Sorge spontanea la domanda: ma quali sono i potenziali vantaggi e i dubbi che accompagnano questo mutamento?
Uso dei tablet in classe

Semplice, a mettere in risalto tale varietà di aspetti del digitale, sono proprio loro, i protagonisti della realtà scolastica, gli studenti e i docenti stessi che in queste ore si stanno incontrando a Bergamo per condurre un vero e proprio processo alla scuola digitale all'interno di Tablet School 2, un convegno organizzato dal Centro Studi ImparaDigitale e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo per condividere le esperienze e discutere della didattica con e senza le tecnologie, davanti a un pubblico di oltre 1.200 persone (sopratutto ragazzi).

Sul palco del Seminario Papa Giovanni XXIII questa mattina si sono “scontrati” trenta studenti, metà pro e metà contro l'uso dei tablet in classe e, in generale, la digitalizzazione della scuola. Se per alcuni gli strumenti digitali sono sinonimo di collaborazione, un modo per abbattere virtualmente le mura della classe e della scuola, per portare avanti progetti anche con istituti diversi, per altri significa rallentare lo svolgimento dei programmi, aumento delle distrazioni e spreco inutile di risorse.
Sono emersi soprattutto i problemi di infrastruttura: banda troppo stretta per far navigare tanti studenti contemporaneamente, programmi che crashano, app che non si aprono, pagine dei libri digitali che non si caricano.

Altre questione, invece, è se con questi strumenti i ragazzi possono davvero studiare e apprendere meglio di quanto non facciano ora.
Secondo Dianora Bardi creatrice del metodo ImparaDigitale in corso di sperimentazione nelle classi del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo, il punto è ripensare completamente la didattica, trasformando il metodo di trasmissione verticale delle conoscenze (dal docente che spiega all'alunno che ascolta passivamente) in uno trasversale.
“Portare la tecnologia in una classe senza trasformare il metodo di insegnamento crea danni. Dobbiamo piuttosto lavorare sulle competenze, sulle abilità e sulle risorse del singolo, per renderlo più capace di affrontare in modo adeguato le relazioni nei diversi contesti di vita e di risolvere in modo più efficace i problemi”.

Per quanto riguarda l'efficacia dell'uso dei tablet in classe, attualmente è in corso una valutazione da parte dell'Università Bocconi di Milano, che sta confrontando per la prima volta il metodo di insegnamento messo a punto da ImparaDigitale (un campione di oltre 300 studenti) con quello tradizionale. Anche arrivare all'esame di maturità dopo aver passato un anno a creare il proprio percorso di studio attraverso un e-book non è penalizzante per Bardi. I docenti, però, devono essere preparati: “Il tablet è solo uno strumento, come la penna e il foglio. La tecnologia non è centrale, ma è un'occasione per rivoluzionare la didattica e avvicinarla alla quotidianità dei ragazzi”.

Galliani non ci sta e annuncia le sue dimissioni! Finisce un'era durata quasi 30 anni.

Galliani non ci sta e annuncia le sue dimissioni! Finisce un'era durata quasi 30 anni.
«Mi dimetto dopo l’Ajax» ed ancora: «Lascio per giusta causa, dopo grave danno alla mia reputazione» è come suo solito un vulcano inarrestabile a.d. del Milan: «Con o senza accordo sulla buonuscita, mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni, forse aspetto la partita di Champions contro l’Ajax (11 dicembre, ndr)».
Cosi tuonava Adriano Galliani ai microfoni dell’Ansa, rivelando di avere ricevuto «un grave danno alla reputazione», dalle critiche di Barbara Berlusconi alla sua gestione del club.
«Dimettermi prima della partita con l’Ajax sembrerebbe un atto ostile verso la squadra per cui tiferò tutta la vita», ha aggiunto Galliani. «Si è detto che il Milan spende male e non ha una rete di osservatori come Roma e Fiorentina, ma la Roma negli ultimi 5 anni è andata in Champions una volta e la Fiorentina mai».
«Il Milan, ha continuato, ha da due anni il bilancio in pareggio, altre società hanno montagne di debiti. L’anno scorso tutte le nostre squadre giovanili sono andate alle Final four».
Galliani e Barbara Brlusconi

Galliani si appella all'eleganza ed allo stile: «Sono d’accordo con il ricambio generazionale ma fatto con eleganza, non in questo modo» ha aggiunto l’a.d. del Milan ribadendo l’intenzione di dimettersi dopo le critiche di inizio novembre da parte di Barbara Berlusconi riguardo la sua gestione negli ultimi due anni.

Cosa farà nel futuro.
Dopo avere dato le dimissioni dal Milan, Adriano Galliani lascerà passare «un po’ di tempo», prima di intraprendere nuove attività. «Per adesso non accetto nulla da nessuno, ha detto all’Ansa, l’a.d. rossonero, quando si è offesi bisogna avere la forza e l’intelligenza di far passare un po’ di tempo: bisogna essere lucidi per prendere decisioni». «Mi chiamano grandi presidenti anche dall’estero, e non capiscono cosa stia succedendo», racconta Galliani svelando di aver ricevuto la solidarietà da vari personaggi del mondo del calcio con cui ha trattato nei suoi quasi 28 anni al Milan.
«Io sono andato a Madrid quest’estate per prendere Kaká senza un appuntamento e mi hanno aperto gli uffici del Real e quando sono andato nell’agosto 2010 a prendere Ibrahimovic al Barcellona il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie che aveva programmato con la sua famiglia». (fonte: Ansa)

Lazio-Legia: vittoria per i laziali in campo sconfitta per lo sport fuori! Solo un pari per le seconde linee della Fiorentina.

Finisce 0-2 il match che vedeva di fronte il Legia e la Lazio, ma mentre in campo la squadra di Ptkovic dominava ben oltre lo 0-2, fuori avvenivano follie inutili ed assurde. Nella pazza notte di Varsavia, circa 180 ultras laziali venivano fermati dalle forze dell'ordine polacche, a causa dei disordini accaduti nel pre partita. La Lazio comunque sia, ottiene il via libera per accedere ai sedicesimi del torneo di Europa League. Riguardo la partita svoltasi in campo la Lazio mette in mostra la sua parte migliore.
Il risultato finale è di 2-0 ma i biancocelesti avrebbero potuto andare ben oltre e nonostante la matematica certezza di andare avanti nel torneo, possono ancora ottenere la vetta della classifica del girone J, occupata momentaneamente dal Trabzonspor con soli due punti di vantaggio dopo la vittoria per 4-2 sull'Apollon.

Efficace il 4-3-3 proposto da Petkovic col la linea verde in avanti formata da Felipe Anderson, Perea e Keita, un centrocampo con Hernanes, Biglia e Gonzalez e una linea difensiva con Cavanda e Radu sugli esterni e Ciani e Cana centrali. E' stato tutto facile per la Lazio. Il Legia Varsavia non è squadra attrezzata sul piano tecnico per poter competere in Europa, soprattutto da adesso in poi quando si incroceranno sulla strada anche le formazioni che verranno retrocesse dalla Champions League. E infatti è la cenerentola del girone in cui non ha neppure mai segnato.
Legia-Lazio 0-2

Ma in questa occasione tira fuori un po' di orgoglio e cerca di ribattere colpo su colpo le incursioni laziali che piovono fin dalle prime battute. La partita è praticamente a senso unico. Impiega 24' la Lazio per passare in vantaggio. E' Perea a sbloccare il risultato, difendendo palla ottimamente sul lancio di Biglia e infilando con un colpo di testa la porta polacca. Ma come dicevamo c'è ancora un obiettivo da centrare, il primo posto, e allora la Lazio non vuole correre rischi e non temendo il contropiede del Legia, cerca con insistenza anche il gol del raddoppio per mettere in ghiaccio il risultato prima dell'intervallo ma è bravo Kuciak a dire di no a Keita che ci prova da pochi passi.

Una sola occasione sventata da Biglia (che si ripeterà con un gran salvataggio sul finale) per la squadra di Urban. Nella ripresa cambiano alcuni attori ma non il copione. Lazio sempre in avanti e Legia sotto pressione. Fallita una bella palla da Hernanes, il profeta si riscatta con uno splendido assist per l'inserimento vincente di Felipe Anderson che segna il suo primo gol in maglia biancoceleste. Il match non ha più nulla da dire perché la reazione polacca è inesistente. Prima Floccari e poi Lulic sfiorano un 3-0 che sarebbe stato più che meritato.

Serata decisamente meno fruttuosa invece per la Fiorentina che non riesce ad andare oltre lo 0-0 con il Pacos de Ferreira. Un risultato aggravato dalla vittoria del Dnipro sul Pandurii. Già qualificato per i sedicesimi, Montella puntava alla vittoria per chiudere il girone al primo posto ed evitare un sorteggio contro una delle squadre provenienti dalla Champions League.

E invece sarà l'ultima gara, quella del Franchi contro il Dnipro, a definire le priorità. Peccato che le seconde linee della Fiorentina non abbiano saputo sfruttare l'occasione approfittando della rassegnazione dei portoghesi già fuori dai giochi e scesi in campo per onor di firma. La partita è scialba e non regala emozioni, ma evidentemente neppure grandi motivazioni. Qualche spunto in più da parte dei viola nella ripresa grazie all'intraprendenza di Aquilani ma Montella paga un po' di arroganza per aver atteso troppo prima di buttare nella mischia un giocatore di fondamentale importanza per le dinamiche di squadra come Cuadrado.

Seduzioni a tavola: Fusilli freddi con senape e acciughe

Seduzioni a tavola

Questo primo piatto gustosissimo, è adatto a coloro cui piacciono i gusti forti, e, essendo un piatto freddo, vi consiglio di essere ancora affamati d'estate. Ma è buonissimo e vi consiglio di provarlo.

Ingredienti
200 gr di fusilli
4-5 cucchiai di senape
4-5 cucchiai di pasta d'acciughe
2 cucchiai di prezzemolo
1 ciuffo di basilico
1 cucchiaio di aceto rosso
olio extravergine di oliva
1 uovo

Fusilli
Stemperate in una terrina la senape, lapasta d'acciughe e il tuorlo rassodato dell'uovo, con tanto olio quanto basta per ottenere la giusta densità di una crema liscia e omogenea. Incorporate successivamente l'aceto, il prezzemolo tritato e il basilico sminuzzato con le dita (e possibilmente appena colto; è molto importante averlo sempre fresco a disposizione).

Lessate i fusilli, scolateli e pasateli  sotto un getto di acqua fredda, quindi versateli in una ciotola, conditeli con il composto preparato e metteteli in frigorifero per 2 o 3 ore. Prima di portarli in tavola assaggiateli per verificare ilsale, il punto d'aceto e la densità del condimento. Se ritenete che sia necessario aggiugete l'olio e mescolate ancora, affiinchè questacremaforte e pungente si distribuisca in ogni spirale dei fusilli, e possa di conseguenza inebriarvi di sapore.

Perchè si dice: "nascere con la camicia"?

Questo adagio lo avrete sentito molte e molte volte, si usa spessissimo, e tutti noi sappiamo cosa vuol dire. Ma è oltremodo interessante indagarne le origini.
Nascere con la camicia, essere fortunati, portare a buon termine qualunque tipo di operazione intrapresa. Il feto, nell'utero materno, è avvolto da una membrana protettiva, detta amnio, che dal momento della nascita resta nel ventre materno.
Nascere con la camicia

In qualche caso, però, il neonato ha ancora la testa coperta da parte di questa membrana, e in certi casi, molto rari, l'intero corpo. Fin dai tempi più remoti, il fenomeno è stato considerato di buon auspicio. Nell'antica Roma, per esempio, le levatrici vendevano l'amnio agli avvocati, ad altissimo prezzo, sostenendo che un amuleto del genere portato sempre addosso conferisse loro un'eloquenza straordinaria e gli consentisse di vincere tutte le cause. Con il passare del tempo si è arrivati perfino a vedere nel fenomeno un intervento divino: in Francia, l'amnio veniva benedetto da un prete e se assomigliava anche vagamente alla mitra episcopale, il neonato che lo portava addosso al momento della nascita veniva consacrato alla vita religiosa. Questa abitudine non è ancora del tutto scomparsa, in Francia, mentre gli inglesi, sempre molto pratici, quando si verifica un'eventualità del genere, mettono l'amnio in vendita, con insersioni sui giornali o addirittura con manifesti. Pare che gli acquirenti accorrano in massa.
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