Sanità, consulenza e municipalizzate nel mirino di
Cottarelli! Il programma di lavoro del commissario alla
revisione della spesa,
Carlo Cottarelli, è pronto. Lo stesso ha provveduto ad inviare al
Comitato Interministeriale per la
spending review il suo piano di lavoro.
Cottarelli è arrivato al
Tesoro da 20 giorni ma ha immediatamente cercato di fare in modo di trasmettere il proprio
programma di lavoro, entro la data di scandenza prescritta dalla
decreto legge istitutivo.
Il
programma di lavoro, fa sapere in serata il
ministero dell'Economia, "reca gli
obiettivi e gli indirizzi
metodologici dell'attività di revisione della
spesa pubblica" e prevede che il
Comitato interministeriale per la
revisione della spesa si riunirà nei prossimi giorni per esaminarlo. Successivamente il piano sarà trasmesso alle
Camere".
I
tagli verranno fatti con il "bisturi" in maniera tale da chirurgizzare al massimo, analizzando le
criticità comparto per comparto, per superare la logica delle
riduzioni lineari che è stata la via più facile nei tanti momenti di emergenza degli ultimi anni.
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Commissario straordinario Carlo Cottarelli |
L'
attuale governo "è nella condizione ideale per attaccare il problema della spesa pubblica perché in un governo di larghe intese ciascuno taglia un pò la spesa degli altri", ha detto oggi Piero Giarda, che aveva messo a punto durante il
governo Monti un dossier proprio sulla spesa pubblica, base di partenza anche per il lavoro di
Cottarelli. E infatti tra i primi incontri del
Commissario c'è stato proprio quello con l'ex
ministro Giarda. "Ci aspettiamo dei
tagli selettivi e rimessi alle stesse amministrazioni che hanno padronanza della visione delle loro esigenze e delle loro disponibilità e delle esigenze dei cittadini in termini di servizi", ha evidenziato il presidente emerito della
Corte dei Conti Luigi Giampaolino. La
spesa pubblica ammonta alla macro-cifra di 800 miliardi di euro ma una parte non è intaccabile. Tra i settori maggiormente sotto i fari c'è la
sanità e l'attesa è per un'accelerazione per i cosiddetti costi standard. Ma nel mirino anche le tante municipalizzate, le consulenze, l'utilizzo degli immobili pubblici. Un
ruolo primario dovrebbe essere giocato anche dalla razionalizzazione e centralizzazione degli acquisti attraverso la
Consip.
L'obiettivo finanziario della
spending review non è stato quantificato anticipatamente ma potrebbe essere quello di mettere in cantiere tagli per oltre 10 miliardi di euro in tre anni. Questa è infatti la cifra necessaria, tra il 2015 e il 2016, per evitare
maxi-tagli agli sconti fiscali già decisi nella
legge di stabilità all'esame del
Parlamento. Al momento comunque la quantificazione vera e propria degli effetti della
spending review nello stesso
ddl Stabilità è cauta: 600 milioni di euro nel 2015 e 1,31 miliardi di euro a decorrere dall'anno 2016. In ogni caso alcuni primi risultati dovranno essere raggiunti già nel breve periodo, nel 2014; si guarda infatti proprio ai tagli di spesa per finanziare un ampliamento degli sgravi fiscali. "Cruciale" è infatti la parola usata più volte in questi giorni dal ministro dell'
Economia Fabrizio Saccomanni per indicare il processo in corso di
revisione della spesa.