Il-Trafiletto
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27/09/14

Consigli utili per far passare il singhiozzo

A me capita ancora spesso di essere infastidita da giornate in cui il singhiozzo non mi dà tregua. Un tempo spesso mi sentivo dire: "Stai crescendo in altezza!", ovviamente ora per ovvi motivi non possono più dirmelo, ma il singhiozzo resta e, siccome è impossibile controllarlo, mi ritrovo a suscitare grande ilarità fra coloro che mi circondano.

 Il singhiozzo è  fastidioso soprattutto dal punto di vista fisico poichè è generato da uno spasmo del diaframma, ma a volte lo è anche da un punto di vista estetico con quell’involontario rumore che inevitabilmente produce!  Questo suono è causato dalla glottide, quando il diaframma si contrae, a causa dell’aria che compie il suo percorso in maniera veloce. Le cause sono riconducibili a una cattiva deglutizione di liquidi, o ad uno sbalzo di temperatura.

Singhiozzo
immagine presa dal web
Inoltre il fumo, i cibi piccanti, un pasto molto ricco, una grande risata o una forte emozione sono anche essi potenziali cause della comparsa del singhiozzo. Ma per farlo passare? Di rimedi ce ne sono molti, antichi ed efficaci, tramandati da secoli.Vediamone alcuni, casomai fra essi potreste trovarci quello che fa per voi. 
-Trattenere il respiro il più a lungo possibile (almeno una decina di secondi), distrae il cervello dall’irritazione e rilassa il diaframma.
- Bere diversi piccoli sorsi d'acqua (almeno dieci) senza respirare, in quanto seda i nervi. Provocare uno spavento: infatti una sorpresa può scombussolare il nervo vago e far cessare il singhiozzo.
-Otturarsi le orecchie (per almeno 10 secondi) per scombussolare il nervo vago e far cessare il singhiozzo.
-Gonfiare un palloncino, in quanto si aumenta la quantità di anidride carbonica nel sangue che distrae il cervello dal nervo vago.
-Solleticare il palato sotto la lingua con un cotton fioc.
-Mettere un cucchiaino di zucchero sul dorso della lingua (quindi non sulla punta): il dolce distrarrà le terminazioni nervose.
-Assumere sostanze naturali e calmanti quali la camomilla, valeriana, menta e lavanda;sono ottimi rimedi per rilassare la muscolatura del diaframma.
-Ingerire dell’aceto o del succo di limone.
- Si può anche intervenire con l’agopuntura localizzata nell’orecchio. 

Lo possiamo prevenire? In un certo senso sì:  evitare di bere troppi alcolici poichè irritano la digestione e le mucose, non mangiare velocemente infatti la cattiva masticazione può provocare degli intrappolamenti di aria che scompensano il nervo vago. Dicasi la stessa cosa se si beve velocemente. Evitare cibi eccessivamente piccanti in quanto irritativi della mucosa gastrica.

03/09/14

Quel fastidioso fenomeno chiamato singhiozzo.

Tutti noi abbiamo avuto a che fare, almeno una volta, con il singhiozzo. Ma cos'è in realtà questo fastidioso fenomeno? Il singhiozzo è appunto un fenomeno dovuto a contrazioni ripetute e involontarie del diaframma, cioè quel muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si rilassa durante l’espirazione. Le cause scatenanti il singhiozzo non sono ancora perfettamente note, di sicuro c’è un interessamento, o meglio, una irritazione del nervo frenico, deputato al controllo delle contrazioni del diaframma, di conseguenza ogniqualvolta il diaframma si contrae avviene una brusca chiusura della glottide, cioè la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente, che genera anche il caratteristico rumore del singhiozzo (hic). Oltre al nervo frenico sono interessati al singhiozzo anche i centri del respiro e l’ipotalamo, una ghiandola cerebrale deputata al controllo del sistema nervoso autonomo ed endocrino. Come detto le cause del singhiozzo non sono note, ma è stato visto che si presenta spesso in determinate situazioni ambientali e di vita normale, come ad esempio i bruschi sbalzi di temperatura, come passare da un ambiente ad un altro a temperature molto diverse o bere bevande gelate o bollenti; l’ingestione eccessivamente veloce di cibi solidi o liquidi, con conseguente assunzione di una notevole quantità di aria: un danneggiamento della mucosa gastrica dovuta alle bevande alcoliche (il classico hic degli ubriachi). La durata del singhiozzo è variabile, se è di tipo occasionale o transitorio non desta preoccupazioni eccessive se non fastidio; diversamente se è di carattere persistente può essere sintomo di patologie, come ad esempio, la pericardite, il reflusso gastroesofageo, alcolismo, diabete, ictus. In che modo si può far passare il singhiozzo? Il metodo più vecchio e più consigliato è quello di trattenere il fiato e restare in apnea per 10-25 secondi dopo una inspirazione profonda. Questa manovra induce il diaframma a rilassarsi. Un altro metodo poco scientifico, considerato più una credenza popolare, è di spaventare il paziente affetto da singhiozzo causando una brusca contrazione del diaframma, contrazione che in alcuni casi provoca lo stop del singhiozzo. Nei casi di singhiozzo persistente l’individuo può essere trattato con farmaci come gli antipsicotici (clorpromazina), miorilassanti (baclofen) o farmaci antinausea (metoclopramide). Una curiosità: Il più lungo singhiozzo fin qui conosciuto appartiene allo statunitense Charles Osborne: dal 1922 fino al 1990. 68 anni di singhiozzo.(immagine presa dal web)
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