Il-Trafiletto
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30/09/14

"Mi sono inventato il rapimento di mio figlio" il padre distratto

Si era distratto mentre il suo bambino di tre anni si allontanava perdendosi tra la folla della fiera domenicale nlla cittadina torinese e per giustificarsi il papà ha inventato un "rapimento".


Ha confessato: " Mi sono inventato tutto - dice Alex Giarrizzo, che domenica pomeriggio ha denunciato il tentativo di rapimento di suo figlio a Borgaro Torinese nel corso della tradizionale Fiera dei santi Cosma e Damiano- avevo perso di vista mio figlio di tre anni e per questo mi sono inventato la storia del rapimento". Aveva raccontato che un uomo gli stava portando via il bambino dal passeggino approfittando di un suo attimo di distrazione; ma con il suo pronto intervento lo aveva messo in fuga dopo avergli dato un pugno e essersi ripreso il bambino, mentre il rapitore fuggiva su di una vettura grigia di cui non è riuscito a leggere la targa.

Ma i filmati delle telecamere di sicurezza in via Santa Cristina hanno smentito il suo racconto
Il fatto, come era stato riferito ai carabinieri di Caselle, non ha trovato riscontri nelle registrazioni. Così, risentito dai militari, in serata ha ammesso la sua menzogna. Anche il riferimento a un altro bambino che due "rapitori" avrebbero provato a prendere era stato inventato.

Queste vicende infiammano l'intolleranza nei confronti dei rom, infatti un fatto analogo accaduto due anni fa alla Continassa, nei pressi dello stadio della Juventus,  una ragazzina, per giustificare una fuga con il giovane fidanzato, aveva raccontato di essere stata stuprata da un gruppo di rom, scatenado l'intolleranza da parte degli abitanti della zona che assalirono il campo rom.


31/12/13

Voglio fare il maestro, non rubare.

Rinaldo è un bambino rom, giunto dalla Romania con la sua famiglia nel 2012, viaggiando in furgone per un giorno e una notte e stabilendosi in un campo nomadi a Torino, vicino a Mirafiori. Egli sogna una vita diversa da quella che impara giorno per giorno al campo. Lo ha fatto sapere tramite una lettera che ha scritto a scuola alla maestra Elisa e che ha molto colpito l’opinione pubblica e le autorità locali. << Da grande voglio fare il maestro anche io. Così avrò un lavoro, non avrò bisogno di andare a rubare. E potrò insegnarlo agli altri. Per questo ho chiesto alla maestra di insegnare a non rubare - ha scritto Rinaldo nella lettera – qui al campo molti vanno al grande magazzino a rubare, oppure rapinano borsette, telefonini.>> Gli fa eco la madre Giulia: << Veniamo dalla Romania, vogliamo restare qui a vivere. Meglio fare la lavavetri che rubare. In Romania vivevamo in case di muratura, vicino a Timisoara. Poi gli affitti sono saliti e il lavoro è sparito. Mio figlio Rinaldo – dice ancora la signora Giulia - ha avuto il coraggio di dire al padre che “è meglio lavorare, andare ai semafori piuttosto che andare a rubare >>. Inoltre al bambino è stato chiesto: << E se non riuscirai a fare il maestro?>> <poliziotto - dice deciso Rinaldo, che sa che il campo dove vive con la mamma e il papà, ed altre centinaia di rom è abusivo - stiamo qui fino a quando non vengono a spaccare il campo. Così posso andare a scuola>>.
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