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26/02/14

Il manoscritto di Voynich | Il mistero mantento per secoli inizia a svelarsi!

Il manoscritto di Voynich! Il mistero mantento per secoli inizia a svelarsi! Rimasto indecifrabile per secoli, il criptico manoscritto Voynich, il codice medioevale acquistato agli albori del XX secolo dal mercante di libri Wilfrid Voynich da un collegio gesuita italiano, inizia a perdere l'alone di mistero che laveva conservato per cosi tanto tempo!

Il misterioso manoscritto pare dunque iniziare a perdere parte del velo di mistero, adesso che Stephen Bax della University of Bedfordshire è riuscito nell'impresa di mettere insieme un minimo di alfabeto Voynich, combinando alcuni dei simboli contenuti nel libro a dei suoni.
Sembrerebbe che le origini del linguaggio usato per il codice, abbiano origini dell'Asia occidentale e non dal Messico, come era stato ipotizzato di recente. Gran parte del codice resta ancora oggi indecifrabile, dal momento che i simboli usati non sono riconducibili a nessun linguaggio noto, ma le analisi di Bax potrebbero essere la chiave di volta per portare alla luce quel che nasconde il manoscritto, pregno di rappresentazioni botaniche, astronomiche e figure umane.

Per interpretarne il contenuto Bax ha analizzato alcune parole potenzialmente rappresentanti dei disegni, per via della loro collocazione e le ha quindi confrontate con i nomi corrispondenti allo stesso disegno, ma in altre lingue.
“Il manoscritto ha un sacco di illustrazioni di stelle e piante”, ha dichiarato Bax, “Sono stato in grado di identificare alcuni di questi, con i loro nomi, cercando in manoscritti medievali a base di erbe in arabo e in altre lingue e poi ho cominciato a decodificarli, con alcuni risultati entusiasmanti”.
Manoscritto di Voynich

Così, per esempio, racconta il New Scientist, una parola vicino a una possibile rappresentazione di una pianta di ginepro è stata accostata alla parolaoror” scritta nell’alfabeto romano e quindi alla pronuncia ”a’ra’r” del nome arabo usato per il ginepro. Alcuni simboli usati in questa parola sono quindi stati trovati anche in una rappresentazione di stelle nel libro, forse quella delle Pleiadi, nella costellazione del Toro, identificando un potenziale termine corrispondente alla parola Taurus.

Procedendo in tal modo Bax ha decodificato 14 simboli in tutto, riuscendo a leggere pochissime parole (come quelle per ginepro e Taurus, ma anche elleboro e coriandolo). Ancora pochi, ma lo scienziato confida di coinvolgere altri linguisti a lavorare sul suo metodo per mettere insieme un alfabeto Voynich completo. Per adesso, conclude il ricercatore, le similitudini con il latino, il greco e l’arabo portano a credere che il manoscritto sia un trattato sulla natura originario delle regioni caucasiche dell’Asia occidentale.

31/12/13

Il manoscritto Voynich, un libro indecifrato: vero o falso?

Si racconta che la lingua estrusca sia una lingua di difficile decifrazione, e del popolo estrusco si sa poco, ma esiste un libro scritto in una lingua o forse è meglio dire in caratteri sconosciuti e che non è ancora stato decifrato. Esso si trova presso  la Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell’Università di Yale, negli Stati Uniti, e di esso non esistono copie. Fu acquistato da Wilfred Voynich, un mercante di libri rari e da esso prende il suo nome "Manoscritto Voynich". E sapete dove è stato acquistato? Il mercante polacco, naturalizzato inglese, nel 1912 acquistò 30 volumi dalla biblioteca del collegio gesuita di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati, che aveva bisogni di soldi per restaurare la villa. Strano che fosse in possesso dei gesuiti, il colto ordine ecclesiatico esistente...
Manoscritto Voynich

È composto da 102 fogli, per un totale di 204 pagine, largo 16 cm e spesso 4 cm.  La rilegatura, però, è fatta per 116 fogli, quindi si pensa che i restanti 14 siano andati dispersi. Il testo è scritto in una lingua sconosciuta. Il significato di tale libro è ancora sconosciuto, tuttavia, mediante la tecnica del Carbonio-14, è stato possibile stabilire che sia stato redatto tra il 1404 e il 1438. Si tratta dell’unico libro del XV secolo non ancora decifrato. Voynich ritrovò all’interno del libro una lettera di Johannes Marcus Marci, rettore dell’Università di Praga e medico reale di Rodolfo II di Boemia, con la quale egli inviava il manoscritto al poligrafo Athanasius Kircher, che si trovava a Roma, perché lo decifrasse. Marci affermava in questa lettera di aver ereditato il libro dall’amico Georg Baresch, e che precedentemente era appartenuto all’imperatore Rodolfo II, che, a sua volta, lo aveva acquistato credendolo opera di Ruggero Bacone,  famoso filosofo, teologo, scienziato e alchimista inglese.   Il volume è composto per la maggior parte di illustrazioni a colori, in base alle quali è stato possibile dividerlo in categorie a seconda del tema di questi disegni: -SEZIONE I (botanica): le prime 66 pagine contengono 113 disegni di piante del tutto sconosciute; -SEZIONE II (astronomica o astrologica): da pagina 67 a 73 sono presenti 25 diagrammi che sembrano rappresentare delle stelle. Inoltre vi sono anche alcuni segni zodiacali, tuttavia resta impossibile chiarire quale sia l’argomento di questa sezione; -SEZIONE III (biologica): da pagina 75 a 86 sono rappresentate diverse figure femminili nude, alcune delle quali sono immerse in vasche contenenti un liquido scuro. Per la presenza di corpi umani, gli studiosi hanno pensato ad un trattato di biologia; -SEZIONE IV (farmacologica): da pagina 87 a 102 il libro contiene diverse immagini di ampolle e fiale dalla forma analoga a quella cui siamo abituati. Inoltre sono raffigurate piante, radici, presumibilmente erbe medicinali. Nella terza e la quarta sezione vi è un foglio ripiegato sei volte, nel quale sono disegnati nove medaglioni con immagini di stelle o figure simili a cellule, raggiere di petali e fasci di tubi. Inoltre vi è un’ultima sezione, da pagina 102 a 104, nella quale non sono contenute immagini ma solo parole incomprensibili, sembrerebbe una sorta di indice. Nel corso degli anni sono stati svolti numerosissimi studi nel tentativo di decifrare questo manoscritto, ma nessuno di questi ha portato i risultati sperati. Molti, come il professore di filosofia medievale di Yale Robert Brumbaugh, hanno sostenuto che si trattasse di un falso: un autore truffaldino si sarebbe divertito a comporre un libro privo di significato per poterne ricavare qualche soldo visto il grande interesse verso le opere esoteriche di quell’epoca. Secondo William Newbold si trattava di un latino camuffato addirittura da Ruggero Bacone. Stojko, nel 1978, credette che si trattasse di ucraino, al quale erano state rimosse le vocali. Nel 1987 il fisico Leo Levitov attribuì il testo a degli eretici Catari, pensando di aver interpretato il testo come un misto di diverse lingue medievali centroeuropee. Il testo tuttavia non corrispondeva con la cultura catara, e la traduzione aveva poco senso. L’alfabeto che viene usato non è ancora stato decifrato, però sono state riconosciute 19-28 probabili lettere delle quali non è stato riscontrato nessun legame con nessuna lingua conosciuta. Inoltre, si nota la totale mancanza di errori, che nei manoscritti di solito sono frequenti. Le parole del manoscritto presentano forti ripetizioni di sillabe, il che ha spinto due studiosi, William Friedman e John Tiltman , a pensare che si trattasse di una lingua artificiale in cui ogni parola è composta da un insieme di lettere o sillabe che rimandano ad una divisione dell’essere in categorie. Un esempio di lingua artificiale è quella di John Wilikins. Negli anni il libro è stato sottoposto ad accuratissimi studi, dai quali, però, non è stato ricavato nessun significativo risultato. Per questo motivo molti hanno finito per definirlo un falso, altri invece gli hanno addirittura attribuito una provenienza extraterrestre. Chi scrisse questo manoscritto, e soprattutto, cosa c’è scritto tra quei misteriosi caratteri?
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