Il-Trafiletto
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06/12/13

Connessione neurali a confronto tra uomini e donne.

Quello che ne risulta dal confronto tra le connessioni neurali maschili e quelle femminili è che gli uomini sono più efficienti a leggere una mappa oppure andare in bicicletta, contrariamente per le donne che risultano molto più efficienti riguardo all’uso della memoria e nell'intuizione, il tanto decantato “intuito femminile”. Senza offesa per nessuno e con buona pace di tutti, uomini e donne, perchè qesto è quanto afferma la scienza. In base ad un nuovo studio condotto da un’équipe di scienziati dell'Università della Pennsylvania, pubblicato su Pnas, infatti, a dare vita a le suddette differenze, sarebbe una diversa architettura delle connessioni tra aree del cervello: in quello degli uomini sarebbero in prevalenza le connessioni tra neuroni all’interno dello stesso emisfero, che agevolerebbero il coordinamento tra percezione e azione, invece nelle donne quelle tra i due emisferi, che favorirebbero invece l’integrazione tra ragionamento analitico e processi intuitivi.

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Connessioni neurali maschili e femminili a confronto
Lo studio, effettuato presso la Perelman Medical School, ha coinvolto 949 soggetti di età compresa tra 8 e 22 anni, di cui 428 maschi e 521 femmine, che erano stati divisi in tre gruppi, corrispondenti all’infanzia (8-13.3 anni), all’adolescenza (13.4-17 anni) e all’età adulta (17.1-22 anni). Facendo uso di una tecnica di neuroimmagine chiamata visualizzazione del tensore di diffusione (Dti), che permette di studiare l’architettura della materia bianca del cervello e di tracciare le traiettorie delle fibre nervose, gli autori hanno studiato 95 regioni (68 corticali e 27 subcorticali) nel cervello dei partecipanti.

Da questi dati hanno ottenuto un modello computerizzato della mappa globale di tutte le possibili connessioni fra i neuroni, il cosiddetto connettoma.
I risultati delle loro analisi hanno rivelato una serie di differenze nei network cerebrali che potrebbero spiegare perché il comportamento dei due sessi è diverso. In particolare, nella regione sovratentoriale del cervello dei maschi, quella contenente la maggior parte della corteccia cerebrale, i circuiti neuronali mostravano maggiori connessioni di tipo intra-emisferico, mentre nelle femmine le connessioni più marcate erano inter-emisferiche, ossia tra l’emisfero destro e quello sinistro. Nella regione sottotentoriale, che contiene il cervelletto, invece, il pattern era opposto, con connessioni inter-emisferiche tra l’emisfero sinistro del cervelletto e la corteccia controlaterale più marcate negli uomini rispetto alle donne.
 
Le differenze del connettoma cerebrale tra maschi e femmine erano minime nel gruppo di soggetti di età inferiore a 13 anni, mentre diventavano sempre più pronunciate negli altri due gruppi, indicando che le differenze maggiori si sviluppano a partire dall’adolescenza. Inoltre, nelle ragazze le connessioni inter-emisferiche erano inizialmente concentrate nel lobo frontale e poi con il tempo si distribuivano in modo omogeneo in tutta la regione sovratentoriale.
In pratica, queste differenze si traducono in capacità diverse sviluppate nei due sessi. Infatti, il cervello maschile ha un sistema più efficiente di coordinamento fra esperienze percettive, situate nella parte posteriore del cervello, e azioni, determinate dalla parte anteriore, il che spiegherebbe perché gli uomini sono più bravi in attività che coinvolgono l'orientamento spaziale, mentre il cervello femminile è più efficiente nell’integrare il ragionamento analitico, controllato dall’emisfero destro, con le informazioni intuitive, controllate da quello sinistro, e quindi le donne hanno una memoria migliore e maggiori capacità di multitasking.

“È sorprendente quanto il cervello maschile e femminile siano diversi ma complementari”, spiega Ruben Gur, uno degli autori dello studio. “Avere a disposizione mappe dettagliate del connettoma cerebrale potrebbe aiutare non solo a capire perché uomini e donne pensano e agiscono in maniera diversa, ma anche a ottenere informazioni sull’origine di disturbi neuro-psichiatrici, spesso legati in modo più prevalente a uno dei due sessi”.



22/10/13

Il caso di Chase, bambino nato senza cervelletto, dato per spacciato e invece.......

New York - Stati Uniti
Un bambino americano è nato senza il cervelletto e senza altre parti del cervello fondamentali per attività vitali come il dormire e il respirare.
Ma la cosa più misteriosa, e che i medici non sanno interpretare in nessun modo, è che il piccolo riesce a fare cose che secondo la scienza sono inspiegabili. Chase Britton, tre anni, figlio di Heather e David, è un bambino occhialuto e sorridente che vive nella sua casa di New York. "Lui è felice. Lo chiamiamo Piccolo Folletto. Ama fare gli scherzi alle persone. Gli piace cantare. Il suo scopo nella vita è fare sorridere la gente", ha raccontato la madre Heather. Nel 2008 un altro figlio, Trey, è nato prematuro di 11 settimane e ci si aspettava che morisse da un giorno all'altro. Il giorno stesso in cui è nato, è stato subito messo in lista d'attesa per un trapianto di fegato. Prima di spegnersi è sopravvissuto sei settimane. Anche Chase è nato prematuro e secondo i medici doveva essere cieco. Quando aveva un anno i dottori gli hanno fatto una risonanza magnetica, e hanno scoperto che gli mancava il cervelletto, cioè la parte del cervello che controlla la capacità motoria, l'equilibrio e le emozioni.
"Il medico ci ha chiamato e non sapeva che cosa dire - ha rivelato Britton -. Nessuno aveva mai visto un caso simile prima di allora. Siamo quindi andati dai neurologi che ci hanno detto: "Non è possibile". "Ha la stessa risonanza magnetica di un vegetale", ci ha confessato uno dei medici". Ma Chase non è un vegetale, e questo ha lasciato gli esperti sconcertati costringendoli a ripensare tutto quello che credevano di sapere sul cervello umano. Al bambino manca anche il ponte di Varolio, la parte della base del cervello che controlla funzioni vitali come il dormire e il respirare. Nel punto in cui dovrebbe avere cervelletto e ponte di Varolio c'è soltanto un liquido.
Ma il mistero si approfondisce, quando la madre rivela di avere dettagliate immagini agli ultrasuoni del cervello di Chase durante le diverse fasi del suo sviluppo fetale. E le scansioni mostrano chiaramente che inizialmente aveva il cervelletto. Il caso di Chase, ha spiegato l'esperto Adre du Plessis, sfida "i principi fondamentali" della medicina. Heather conclude: "Non credete a tutte le cose che vi dicono i medici: a volte possono sbagliarsi. Chase è estremamente sveglio. La gente potrebbe vederla come una storia tragica. Ma dipende da come guardi la vita. Puoi essere arrabbiato o puoi apprezzare quello che ti è stato donato. Chase era destinato a restare con noi".
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