Il-Trafiletto
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03/10/14

Il Monte Rosa custodisce un giacimento d'oro di 20 km quadrati

Il Monte Rosa si sa, è famoso per il colore che assume quando il sole bacia la sua vetta. E' nelle Alpi Pennine, ed è un nostro orgoglio. Forse dopo questa notizia molti saranno ancora più orgogliosi perchè nelle sue viscere c'è un giacimento d'oro superiore addirittura a quelli presenti in Sudafrica. Lo afferma la geologa  Rita Mabel Schiavo che dice: "Si tratta di un giacimento di 20 Km quadrati che, a causa di problemi ambientali, di sicurezza e di costi, non è attualmente sfruttato". Poi prosegue: "Ben 60 km o forse più di gallerie testimoniano l'antico lavoro che si svolgeva soprattutto nella Valle Anzasca, a Macugnaga, in provincia di Verbania, dove l'ultima miniera fu chiusa nel 1961, a seguito di un incidente in cui persero la vita quattro persone".

Monte Rosa
immagine presa dal web

"Durante le fasi glaciali del Quaternario" , spiega la geologa, "i ghiacciai delle Alpi occidentali si sono man mano espansi e ritirati edificando cerchie moreniche formate dai detriti. Successivamente la rete fluviale ha aperto dei varchi in questi depositi che ancor oggi i fiumi erodono e trascinano a valle durante le piene. L'oro contenuto in tali depositi si presenta sotto forma di lamelle e di granuli: la forma a granulo è indice del basso tasso di trasporto che esso ha subito ad opera dei corsi d'acqua; in genere, infatti, i granuli subiscono in acqua corrente continue percussioni tra i ciottoli e per la loro elevata malleabilità si assottigliano assumendo una forma lamellare. Si sono così formati i giacimenti secondari".

Ma come si sa, tra i fiumi di origine alpina e cioè  Po, Dora Baltea, Adda, Serio, Oglio,anche  il Ticino è un bacino in cui è possibile trovare l'oro. Esiste una vera e propria documentazione di concessione per cercare oro nei greti del fiume risalente addirittura al Barbarossa, anche se già Plinio parla di diverse testimonianze in proposito. Le concessioni passarono di mano in mano tra feudatari ed ecclesiastici, fino a quando tutti i greti dei fiumi italiani passarono sotto il Demanio, che iniziò ad assegnare le licenze ai richiedenti. Fino alla Seconda Guerra Mondiale, da Varallo Pombia a Galliate, circa seicento cercatori trascorrevano la loro giornata chini sui setacci.

Il duro lavoro era ripagato dalla raccolta di 10-15 g al giorno del prezioso elemento. Alla fine dell'800, una compagnia francese, decise di avviare un'impresa di estrazione estensiva per mezzo di draghe a vapore, ma il tutto si risolse in un fallimento: nessun sistema industriale è infatti in grado di emulare la segreta capacità dei cercatori d'oro, tramandata di generazione in generazione. Per ovvi motivi lal situazione attuale è totalmente cambiata, le risorse sono nettamente diminuite e la ricerca dell'oro in Italia è diventata un hobby per i pochi che hanno un po' di tempo, molta pazienza e una grande resistenza fisica.

Dopo ore di lavoro è possibile andarsene senza nulla oppure trovare delle vere e proprie pepite fino a 14 grammi. Non è pensabile farlo per guadagnare, ma solo per collezionare. La Schiavo, che fa parte dell'Associazione Didattica Museale si è fatta promotrice di un evento straordinario nell'ambito della Settimana del Pianeta Terra: 'La Febbre dell'oro'.  E dice che: "la miniera d'oro della Guia nella frazione di Borca,  è oggi accessibile alle visite guidate, durante le quali è possibile scorgere lungo il percorso autentici filoni di pirite aurifera. Durante La Settimana del Pianeta Terra, armati di cappellino, barra, setaccio, canalina, tulin, secchi e pala, metteremo i piedi nelle acque del fiume blu, il Ticino a Pombia, per cercare l'oro".

E continua: "Il 12 ottobre tutti potranno cimentarsi, in questa attività e portare a casa le proprie pagliuzze, seguendo Pierpaolo, un cercatore d'oro dotato di licenza imposta da regio decreto. Dopo una breve passeggiata in piano, si raggiungeranno delle piccole aree sabbiose in un'ansa del fiume Ticino e, immersi in un magnifico paesaggio naturale, dotati di stivali di gomma, s'inizierà la ricerca". "Come succede durante le gare", ha chiarito, "che avvengono sia a livello nazionale che internazionale, alcune pagliuzze verranno aggiunte in loco, quindi nessuno si preoccupi, tutti potranno soddisfare la propria febbre dell'oro".


12/02/14

Svizzera | Il referendum di domenica ha detto sì alle quote per stranieri

Gli svizzeri hanno approvato un referendum "contro l'immigrazione di massa", promosso dall'Unione democratica di centro: i sì hanno raggiunto il 50,3%. Lo ha riferito l'agenzia di stampa svizzera Ats. La proposta avallata porrà un tetto massimo di permessi per gli stranieri, inclusi limiti per i frontalieri, e la rinegoziazione degli accordi bilaterali sulla circolazione di cittadini Ue all'interno dei confini. L'esito ha spaccato la cittadinanza. I risultati definitivi infatti sono giunti al termine di un testa a testa che ha tenuto col fiato sospeso il Paese per tutto il pomeriggio. Complessivamente, la Svizzera francofona ha tendenzialmente votato contro l'iniziativa, mentre in Ticino e nei Cantoni di lingua tedesca la maggioranza (all'incirca il 70%) ha votato a favore. Secondo i dati definitivi, l'iniziativa l'ha spuntata con sole 19.516 schede, ottenendo 1.463.954 voti favorevoli, contro 1.444.438 voti contrari. A schierarsi a favore un totale di 17 cantoni, tra cui il Ticino con la più alta percentuale di Sì (68,17%). Nove i cantoni contrari. Dalla Francia plaude al risultato il leader del Front National francese Le Pen che su twitter ha scritto: “La Svizzera dice di no all'immigrazione di massa, bravi! L'Unione europea manderà i carri armati?” Dall’Italia il leghista Salvini promuove l'iniziativa di Berna. "Bene - ha affermato su Twitter il segretario della Lega Nord - Presto un referendum anche in Italia promosso" dal Carroccio. Opinioni contrarie giungono da Bruxelles. La Commissione europea "si rammarica del fatto che un'iniziativa per l'introduzione di limiti quantitativi all'immigrazione sia stata approvata. Questo va contro il principio della libera circolazione delle persone tra la Ue e la Svizzera". Anche il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz si è dichiarato contro il risultato del referendum: “ Un sì alla quote sugli immigrati comunitari in Svizzera rischia di essere sfruttato dai populisti in vista delle elezioni europee di fine maggio. Ancora dall’Italia Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, sostiene che "l'impatto del referendum svizzero sulla libertà di circolazione è molto preoccupante: sia per quanto riguarda l'Italia sia per gli accordi con la Unione europea", tra cui quelli fiscali. La questione sarà discussa mercoledì dal Consiglio Ue. C'è preoccupazione anche tra i frontalieri italiani, che temono di perdere il loro posto di lavoro. La Svizzera ad oggi ospita circa 8 milioni di stranieri, pari a circa il 23% della popolazione. Tra gli immigrati, gli italiani sono i più numerosi.
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