04/03/15

Inibitori di Pompa Protonica e la Gastrite e i Bruciori di Stomaco sono un Ricordo

La gastrite, chiamata più comunemente bruciore di stomaco, è un sintomo che affligge una grandissima maggioranza di persone; spesso si può evitare eliminando alcuni “responsabili” (alcool e FANS), nei casi più gravi è opportuno ricorrere ai farmaci.


 La gastrite è una malattia provocata da diverse cause e trattata in diversi modi. Quella causata dall'alcool o dai Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei (FANS) può essere trattata semplicemente interrompendone l’assunzione, mentre in presenza di Helicobacter Pylori il trattamento viene fatto con terapia antibiotica associata a farmaci che diminuiscono l'acidità nello stomaco.

Si chiamano inibitori della pompa protonica (IPP) quella serie di farmaci, immessa sul mercato farmaceutico negli anni 80, la cui azione principale è una severa e prolungata riduzione dell'acidità dei succhi gastrici, cioè la secrezione generata dalla mucosa interna dello stomaco contenente muco, sali, enzimi digestivi e acido cloridrico, e che dal punto di vista terapeutico sono un deciso superamento dei vecchi antiacidi come la Ranitidina (Zantac) e Cimetidina (Tagamet). Essi sono senza dubbio la classe di farmaci più efficace nel trattamento di patologie come la gastrite, l'ulcera duodenale e il reflusso gastroesofageo, e sono senza ombra di dubbio anche i più usati.

Come funziona il nostro stomaco - Esso è deputato alla produzione di acido cloridrico per facilitare la nostra digestione, ma essendo una sostanza corrosiva, alcune cellule producono il muco che protegge la mucosa gastrica dall’acido. Se questo muco viene meno, l’acido cloridrico formatosi corrode il tessuto dello stomaco provocando la gastrite.

 Meccanismo d’azione – Gli IPP agiscono a livello della pompa protonica inibendola, così da evitare la formazione di protoni e di conseguenza di acido cloridrico nello stomaco, l’ideale per pazienti affetti sia da gastrite che da reflusso gastroesofageo. Essi agiscono rapidamente dal momento che vengono assorbiti velocemente dal nostro organismo. Le molecole più prescritte dalla classe medica tra gli IPP sono l'omeprazolo, il lansoprazolo, il pantoprazolo e l'esomeprazolo.

 Lansoprazolo – E’ sul mercato farmaceutico con i marchi Lansox (Takeda), Limpidex (SigmaTau), Zoton (Wyeth Lederle) e con due dosaggi, capsule da 15 e 30 mg. La posologia è di 30 mg. al giorno per quattro settimane per la gastrite, mentre per l’Helicobacter Pylori è necessario assumere 30mg. Due volte al giorno per una settimana, naturalmente associato alla terapia antibiotica. Omeprazolo – nomi commerciali: Antra, Losec, Mepral, Omeprazen. Capsule 10 e 20 mg. E fiale 40 mg. Per endovena. Posologia: 20 mg. Per 4/8 settimane per ulcera duodenale e gastrica; 20 mg. Per 4/12 settimane per il trattamento del reflusso gastroesofageo. Pantoprazolo – nomi commerciali: Pantopan, Pantorc, Peptazol,Pantecta. Compresse 20 mg. e 40 mg. Posologia: per l’Elicobacter Pylori 80 mg/die da suddividere in due somministrazioni per 2/4 settimane; per il reflusso gastro esofageo 20 mg. per 2/4 settimane da aumentare a 40 mg. nelle forme più gravi.

Controindicazioni – Le controindicazioni, come del resto la posologia, sono le stesse per tutte le molecole IPP, vale a dire evitare la somministrazione in gravidanza, allattamento e in pediatria. Tra gli effetti collaterali La diarrea è il sintomo più frequente, seguito da nausea, vomito, dolore addominale e cefalea. Sono comunque effetti collaterali poco frequenti e non sembrano esserci differenze tra i vari IPP, eccetto che per il lansoprazolo che presenta una più alta comparsa di diarrea, specie negli anziani. (immagini prese dal web)
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