23/02/15

Penicillina Rivoluzione nella Medicina con l’inizio dell’Antibioticoterapia

87 anni fa il ricercatore Alexander Fleming, studiando lo Staphilococcus aureus, scoprì per puro caso che le muffe bloccavano l'aumento di questi batteri, e diede così il via ad una nuova classe di farmaci che hanno salvato milioni e milioni di vite umane: gli antibiotici.

 Il 28 settembre 1928 venne messa una pietra miliare per quanto riguarda il mondo della medicina: per un caso tanto inaspettato quanto fortunoso quel giorno prese il via l’era degli antibiotici con la scoperta della Penicillina. Il merito va senza ombra di dubbio al Dottor Alexander Fleming (1881-1955), medico ricercatore, batteriologo presso il Saint Mary’s Hospital Medical School di Londra. Il dottor Fleming, durante i suoi studi sullo Staphilococcus aureus decise di prendersi alcuni giorni di ferie, lasciando però incustodite nel suo laboratorio alcune colture appunto di Staphilococcus. Al suo rientro constatò che i batteri non si erano propagati uniformemente nel vetrino, ma in esso c’era una zona libera da questi microrganismi. Notò inoltre che in quella stessa zona si era venuta a formare della muffa. Da lì ad associare le due cose il passo fu breve: era nata l’era degli antibiotici.

 Ma la strada per Fleming fu abbastanza dura. Dopo un paio di anni di studi giunse alla conclusione che le sperimentazioni cliniche effettuate sull'uomo non davano risultati soddisfacenti, tanto che decise di interromperli. Fortunatamente altri studiosi una decina di anni più tardi decisero di continuare tali studi, e precisamente l'australiano Howard Walter Florey, un patologo dell'Università di Oxford, ed il tedesco Ernst Boris Chain, un biochimico ebreo ospite di Oxford. I due riuscirono ad isolare e concentrare la penicillina, riuscendo così a somministrarla non solo agli animali ma anche all’uomo con risultati brillanti. Il dottor Fleming volle dare ai due colleghi il suo contributo e li raggiunse, continuando con loro gli studi.

Isolata la penicillina, rimaneva però il grave problema di non riuscire a produrla in grande scala, problema che si aggravava con lo scoppio della seconda guerra mondiale. Venne allora messa a disposizione dei tre scienziati un’enorme quantità di capitale, e nel 1943 si riuscì a produrre penicillina in quantità sufficiente per trattare 15 feriti dell'VIII Armata degli Stati Uniti d'America in Egitto. Molte altre vite umane nel periodo intorno alla fine della Seconda guerra mondiale furono salvate dalla neonata penicillina e dalle scoperte di questi scienziati, ai quali nel 1945 venne conferito il Premio Nobel per la Medicina.

  Meccanismo d’azione della penicillina – la Penicillina ha un’azione prevalentemente battericida, bloccando la crescita della parete batterica dei microrganismi in fase proliferativa, mentre è inattiva nei batteri in fase si quiescenza. I batteri sensibili a questo farmaco sono i germi gram positivi, staphilo, strepto e pneumococchi, alcuni gram negativi, meningococco e gonococco. E’ un farmaco abbastanza sicuro ma che può provocare reazioni allergiche.

Reazione dei batteri – Alcuni batteri mettono in atto dei sistemi di difesa dagli antibiotici. Infatti alcuni germi hanno la proprietà di produrre una sostanza chiamata betalattamasi, in grado di rompere l’anello betalattamico della penicillina, inattivandola. Col passare del tempo e con un uso spesso sconsiderato della penicillina, questi batteri resistenti alla penicillina sono via via aumentati sempre di più, per cui si è reso necessario produrre penicilline semisintetiche in grado da ovviare a queste resistenze batteriche. Si è passati così dalle penicilline alle Ampicilline. Possiamo dire che con la scoperta della penicillina si è dato un colpo mortale alle malattie infettive, che prima di questa importantissima scoperta hanno causato la morte di milioni e milioni di vite umane. (immagini prese dal web)
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