Sembra proprio che il nuovo Isee entrato in funzione dal gennaio scorso non sia del tutto confacente per le persone disabili, lo ha sentenziato il Ttribunale amministrativo del Lazio in quanto ha riconosciuto più che valide le ragioni delle associazioni dei disabili che hanno presentato ricorso per le seguenti specifiche: le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento non devono essere annoverate tra i redditi disponibili proprio per non castigare ancor più fortemente la fascia più debole della società e cioè i disabili, di conseguenza il Tar Lazio lo vede illegittimo dove siano calcolate nel reddito complessivo anche le pensioni e indennità ricevute dal soggetto il quale sostiene una situazione di accertata disabilità.
Il collegio giudicante ha fatto ben notare l'errore dell'Isee nel ponderare quale 'reddito disponibile' anche gli introiti 'che l'ordinamento pone a compensazione della oggettiva situazione di svantaggio, anche economico, che ricade sui disabili e sulle loro famiglie'; inoltre un'altra contestazione sottolineata dai giudici del Tar del Lazio è il livello di 5 mila euro riguardante le spese che si possono detrarre dai calcoli dell'Isee incriminato, specialmente per le cure mediche o per l'acquisto di un cane guida, questa previsione considerata illegittima da parte dei familiari dei disabili, spese a dir poco particolari ma soprattutto molto costose a cui sono costretti i disabili.
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E' evidente che chi ha studiato e poi prodotto il nuovo Isee non ha tenuto conto di determinate necessità dei disabili e ha raffazzonato un modello senza nessuna considerazione per i vari casi di disabilità per cui la conseguenza è proprio quella che abbiamo evidenziato con il nostro articolo, altre spese a carico dei contribuenti per far legittimare dal Tar del Lazio un diritto sacrosanto di persone già colpite duramente dalla sorte, un minimo di attenzione nello stilare il nuovo Isee avrebbe potuto evitare situazioni spiacevoli come queste.