13/09/14

Il visnuita insegna che il Signore ha la potenza di esistere | LE TRE VIE

..........La passione intensa per Lui, e questa sfocia nella beatitudine. Tutta l'arte moghul si può leggere come uno spiegamento di questa devozione sorretta dalla grazia.[Qui]


Nel Bengala, fin dal X secolo era fiorita una poesia del tutto nuova, fondata sulla spontaneità o sahaja, «stato congenito, connaturato » (jan-, «essere nati»; saha, « insieme »), che culminò nel XIV secolo con Candidàs, L'amor di Dio ora diventa la sostanza primordiale dell'universo; la spontaneità visnuita insegna che il Signore ha la potenza di esistere, di conoscere e di bearsi (hlàdin), e quest'ultima s'incarna in Ràdhà persa nel gioco (l'ila) della beatitudine. Della natura di Ràdhà partecipa il devoto, condividendone gli strazi d'amore e partecipando al trepido sentire delle sue compagne. L'amore totale è la spontaneità pura, il mondo ne emerge e vi ritorna. Pratica sahaja fu il culto di una fanciulla (kumar'ipuja), che perdura oggi in tutto il suo sfarzo a Kathmandu.

Con i poeti itineranti bengalesi baùl (vocabolo che forse ha origine dal sanscrito (vàtula, «folle »), nell'ultima sua fase la scuola si identificò con la via della conoscenza e con il Tantra. Da questi poemi, induisti e buddhisti in uno, vale la pena di citare:
La mente è un albero i cui rami sono i cinque sensi: le fronde abbondanti sono il desiderio, i frutti l'angoscia. Con l'ascia, la parola del sommo maestro, lo si taglia e Kànha dice: l'albero non ricresce. L'albero cresce dall'acqua di peccato e di virtù, ma il saggio ligio al maestro lo taglia. Chi non conosce il segreto del taglio, scivolando e cascando, folle, lo scambia per l'esistenza. Il vuoto è l'albero, il cielo è l'ascia, abbatti l'albero, non rimarranno né radici né rami. 
Chi vive nel sahaja diventa come un infante, si separa dalle funzioni mentali e si mette nelle mani del maestro: l'arresto della mente accresce per lui la realtà della vita. Nel XVI secolo Caitanya ripristinò il visnuismo puro, lanciando per il Bengala processioni di suonatori inneggianti a Krsna, suscitando uno slancio d'amore in grado di avvincere Dio. L'amore, fondo oceanico nascosto che inerisce a ogni anima, costituisce l'essenza dell'esultanza (hladinirasa preman). Maya, come forza di seduzione e magia divina, copre questo fondo, ma il devoto appassionato, che ignora logica e scrittura, riesce a scoperhiarlo nella propria intimità, vivendo l'amore che è la somma di tutti i sentimenti e ne è anche la forza generatrice.

Il contatto con esso fa impazzire, si diventa come un canovaccio vuoto, tutti i sentimenti si accendono e ardono a fuoco bianco: è come bere un veleno e insieme un nettare, si attinge coi peli ritti l'oceano immortale della beatitudine (iinandiimr:tasiigara). Questa è la condizione grandiosa (mahiibhava) di intensità smisurata, base e fine dell'esistenza. Così afferma lo Srimad Bhagauatam, capolavoro della bhakti bengalese: «E puro l'amante di Dio, il suo cuore si fonde nella gioia e si eleva alla consapevolezza trascendente mercé l'accendersi delle emozioni, gli si rizzano allora i peli, si scorda di se medesimo e delle circostanze, ride, canta, balla ». Questo amor di Dio si conclude con lo scatenamento della capacità di sentire. Caitanya ebbe discepoli che precisarono nei particolari questa condizione suprema.

Fu Rùpa Cosvàmin che la ricondusse, nel Bhaktiràsamrtasindhu. «Mare di nettare della devozione », al sentimento sfrenato: per lui la bhakti suprema è una beatitudine piena; esente da ogni desiderio, perfino dal desiderio di liberazione, senza cognizioni e senza volontà, che attira come un magnete e avvince Krsna stesso, perché bhakti comprende ogni sentimento e sapore e Krsna è il supremo degustatore. I sentimenti cattivi non sono altro che un amor di Dio male indirizzato; bene diretti sono invece i senti menti di servizio, amicizia, affetto familiare e soprattutto l'amore erotico (srngara) per Dio, quando l'emozione si solleva a un inebriamento come quello che offrono gli stupefacenti, attraversato da pensieri di Krsna in tutti i suoi aspetti e sorretto dal ballo, da convulsioni al suolo, dal canto sfrenato, dal pianto ad alta voce, da contorcimenti, ululati, sbadigli, sospiri, si è indifferenti all'opinione altrui, si ha la bava alla bocca, si ride fragorosamente, scossi da vertigini e singhiozzi.........

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