Capitolo introduttivo essenziale all'Àyurveda è dunque il massaggio. Ma chi soffra d'indigestione o costipazione, sia febbricitante o senta l'impulso al vomito, per carità, si guardi dal massaggio. L'Ayurveda deve prima riequilibrarlo; lo farà digiunare, individuerà le medicine opportune, valutando gli elementi. Essi sono:
- 1) la terra (prthivi), che si manifesta nell'odorato, crea peso, solidità, ruvidezza, astringenza;
- 2) l'acqua (jala), che si rivela al gusto e suscita densità, mollezza, ftuidità, freddezza, acidità;
- 3) il fuoco (agni), che scaturisce dagli occhi e genera leggerezza, attività, calore, secchezza, sapore piccante;
- 4) l'aria (vayu), che pervade l'orecchio ed è penetrativa, espansiva, amarognola, astringente;
- 5) l'etere o spazio puro (akasa), penetrante, lieve, tenue, insapore, istantaneo come un veleno.
Se infine lo domineranno aria ed etere associati, avrà un carattere guerriero (rajas) e tutti gli elementi saranno in lui sospinti e guidati dall'energia. Va osservato il gioco corporeo dei cinque elementi. In primo luogo l'aria, a cui è dedicato l'XI, 4 dell'Atharvaveda. Spinge verso il basso, fa sputare, starnutire, eruttare, ingoiare l'aria primaria, pràna, «che soffia innanzi », e risiede in bocca.

La combinazione fuoco-terra è un liquido caldo concentrato nel duodeno e separa le parti del cibo, appare rosso e acre nel fegato e nella milza, mentre nel cuore coopera a ravvivare la memoria e l'intelligenza; splende nelle pupille, effondendosi dalla pelle come un lustro. Si denomina pitta, che significa bile, ma comprende tutta la gamma di combinazioni terra-fuoco: ne dipendono l'assimilazione del cibo, la capacità di percezione o il suo onnubilarsi, la temperatura, la tensione nervosa, l'ira o la gioia, la confusione o la lucidità; genera infiammazioni, febbri, irritazioni, pus, un irregolare metabolismo. Terra-acqua invece è la schiuma che inumidìsce i cibi nello stomaco, regge il torace, umetta la lingua, lega viscosamente le giunture.