24/08/14

Valvasone città medioevale

Valvasone (m 58 s.m.; ab. 2019) Si trova in Friuli-Venezia Giulia, in provincia di Pordenone, da cui dista 20 km. È situata nella pianura friulana, alla destra del Tagliamento.
Valvasone città medioevale Un castello austero che si protende a sorvegliare il guado del fiume e, all'estremità opposta, la parrocchiale, con una piazza deliziosa che presenta un pittoresco portico ricavato nella cortina continua di piccole case disposte a semicerchio. Tra il castello e la parrocchiale, vie strette e semplici, quartieri con difici intonacati oppure ricoperti di mattoni a vista o di ciottoli. Questo Valvasone, piccolo borgo medioevale molto ben conservato.
Storia Già nel X secolo esiste a Valvasone un ospizio eretto dai Benedettini dell'abbazia di Sesto. Il castello è ricordato nel 1257, come possesso di un ramo della famiglia Auersperch, che in seguito  trae il nome dal paese. Incendiato nel 1363 da Rodolfo IV d'Austria, il castello viene ben presto riedificato e nel 1499 sostiene validamente l'assalto dei Turchi. Valvasone rimane feudo di signori locali fino al XVIII secolo seguendo poi le sorti della regione.

Arte e monumenti L'origine di Valvasone è molto probabilmente difensiva. Il castello è costituito da un insieme di edifici disposti a ferro di cavallo intorno a un piccolo cortile con un pozzo. Dall'esterno il complesso si presenta severo, anche se alleggento da molte finestre. L'interno è invece ingentilito da trifore e da un balconcino rinascimentale: si tratta di modifiche successive per trasformare la fortezza militare in dimora signorile, quando l'esigenza della difesa cominciò a farsi meno pressante. Vicino al castello c'è l'ampio portale turrito che immette nel paese. Subito s'incontra la piazza, che fiancheggia il retro del castello: si notano edifici molto sobri, con un solo palazzo che si distingue per una certa ricercatezza e signorilità. Architravi e davanzali incorniciano le finestre, mentre un porticato corre continuo lungo il piano terreno. Davanti a questo palazzo sta un vero gioiellino rinascimentale: un magnifico pozzo di pietra con un arco di ferro battuto riccamente decorato: Sulla piazza della chiesa, domina la parrocchiale con la facciata in posizione centrale. Dentro la parrocchiale è conservato un organo di fattura veneziana del 1532, unico strumento superstite della scuola veneta del '500. Un capolavoro architettonico è l'insieme della piazza: gli edifici disposti a semicerchio formano una cortina continua che sembra abbracciare e conchiudere lo spazio attorno alla chiesa, impressione sottolineata anche dallo svolgersi ininterrotto dei porticì. Manifestazioni Festa patronale di S. Pietro (29 giugno).
Prodotti enogastronomici La produzione casearia locale offre ottimi formaggi artigianali, mentre tra gli ortofrutticoli sono notevoli gli asparagi e il radicchio.
I vini prodotti nel circondario portano la denominazione Grave: troviamo i bianchi Pinot Bianco, Tocai Friulano, Chardonnay e Sauvignon nonché i rossi Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Merlot.

Cròstui 
Il dolce non ha una parte rilevante nella frugale cucina friulana. Di composizione abbastanza semplice, era riservato per lo più a festività e ricorrenze particolari. Questi sono i dolci tipici del giovedì grasso, giorno nel quale le donne si liberavano del solito ritmo di lavoro e si davano con passione alla cucina.
Valori nutrizionali Protidi 8 Lipidi 14 Glucidi 49 Kcal 354
Ingredienti per 8 persone:
*500 g di farina bianca
*100 g di burro
*1 uovo
*1 tuorlo d'uovo
*la buccia grattugiata di un limone
*due cucchiai d'acquavite
*sale
*strutto
*zucchero a velo
Sbattete l'uovo intero e il tuorlo con il burro, la buccia grattugiata di limone, l'acquavite e una presa di sale sciolta in un po' d'acqua tiepida. Aggiungete la farina un pizzico alla volta, fino ad ottenere un impasto tenero. Lavorate energicamente la pasta e stendete una sfoglia sottile. Ricavate da questa dei rettangoli di circa 8 x12 cm facendo, nel mezzo di ogni rettangolo, tre tagli e lasciando le estremità unite. Gettate i triangoli, pochi alla volta, nello strutto bollente e fateli dorare da entrambe le parti. Fateli sgocciolare su carta assorbente e serviteli spolverizzati di zucchero a velo.
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