08/04/14

Problemi di tiroide? Meglio consumare cibi cotti

CIBI COTTI PER LA TIROIDE
Uno studio condotto, su l0 soggetti volontari che, all'interno di una normale dieta alimentare, hanno consumato cavolini di Bruxelles cotti, in porzioni da 150 g aI giorno per quattro settimane, è arrivato alla conclusione che non ci sono conseguenze negative sulla funzione tiroidea a livello di ormone tireotropo, tiroxina e triodotironina, nonostante i cavolini" di Bruxelles contengano alti livelli di glucosine in misura di 220mg/100g. Da questo studio si conclude che la preoccupazione sul consumo di significative quantità di sostanze gozzigene attraverso l'uso di vegetali verdi bolliti è esagerata. Le verdure in questo studio erano state cotte, inattivando quindi l'enzima responsabile della formazione delle sostanze suddette. L'uso di cavolini crudi o parzialmente cotti può invece portare a una maggiore assunzione di sostanze gozzigene, che. penetrano nel corpo anche attraverso il latte o prodotti caseari. In simili casi si può riscontrare qualche effetto sulla normale funzione tiroidea, specialmente nei soggetti a rischio come bambini e donne in gravidanza. fonte: M Me Millan, E:A. Spioks, G.R. 'Fenwick

IL PARERE DELL'ESPERTO 
Questò risultato è particolarmente interessante se si considera che molti individui seguaci della medicina naturale insistono su un'alimentazione a base di cibi crudi. Non voglio sminuire gli ovvi benefici di questa pratica ma solo obiettare su un suo uso esagerato. Nella mia pratica di medico ho incontrato una giovane donna, molto scrupolosa nel campo della salute, che lamentava una serie di problemi: affaticamento eccessivo, irregolarità mestruali, costipazione e freddo alle estremità ... tutti sintomi di una condizione ipotiroidea. Gli esami del sangue hanno confermato una bassa funzione tiroidea. Ho poi scoperto che la ragazza consumava quantità eccessive di prodotti di soia e mangiava ogni giorno porzioni di broccoli e cavoli crudi. Questo consumo esagerato di cibo contenente gozzigeni interferiva con la capacità della sua tiroide di utilizzare lo iodio per produrre gli ormoni tiroidei, e di conseguenza insorgevano fatica e altri malesseri. Una volta deciso di ricondurre l'uso di questi cibi a quantità più equilibrate (una-due volte a settimana di broccoli crudi, meno consumo di soia) la donna ha recuperato le energie e gli altri sintomi sono spariti rapidamente. Non mi stancherò mai di sottolineare il bisogno di equilibrio nella programmazione dei pasti. È bene ricordare, considerando questo caso, che una tiroide sana è un aiuto, importante nella battaglia contro le malattie cardiache. Appare sempre più chiaro che un' elevata percentuale di individui con alti tassi di colesterolo risultano avere una bassa attività tiroidea e che questa comunque dovrebbe essere valutata prima di iniziare una terapia farmaceutica per l'ipercolesterolomia.  a cura di Jeffrey Gats
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