Salite in carrozza cari
lettori, perché questa settimana faremo un lungo viaggio che ci
porterà dalle lontane e tenebrose terre della Transilvania, alle
vie brulicanti di vita di una Londra vittoriana. Dai, che avete già
capito il libro di cui vi parlerò, non è così? E allora armatevi
di aglio, acqua santa e paletti di frassino e sfogliamo insieme le
pagine del Dracula di Bram
Stoker.
Il
romanzo dello scrittore irlandese è uno degli ultimi (se non
addirittura l'ultimo) grandi romanzi gotici, dopo Stoker
infatti le ambientazioni gotiche, dalle tinte cupe e misteriose, si
sono diluite, mescolandosi ad altri generi e perdendosi nel vasto
panorama letterario. Magari mi sbaglierò, ma di libri gotici puri
non se ne scrivono più, se così non fosse fatemi pure qualche
titolo.
Gary Oldman in Dracula |
Non
divaghiamo e torniamo al libro. Dracula
è un libro con una storia sfortunata, non per la trama in se, che
credo tutti conosciate anche solo per sentito dire o per la miriade
di film e serie tv che ci hanno ricamato sopra, ma proprio le vicende
accadute dietro le quinte, quelle che solitamente il lettore non
conosce.
Bram Stoker morì prima che Dracula
ricevesse i giusti riconoscimenti. Le vendite dell'opera erano
talmente esigue all'epoca della sua scomparsa che la vedova, Florance
Balcombe, pensava che non avrebbe mai beneficiato
economicamente delle fatiche del marito, finendo per vivere in
ristrettezze per il resto della sua vita. Va ricordato che Stoker
impiegò quasi sette anni per scrivere il suo romanzo più conosciuto
(si, ne ha scritti molti altri). Dieci anni dopo la morte di Stoker,
invece, il pubblico cominciò ad accorgersi del suo talento
letterario. La diffusione dei racconti del terrore incrementò le
vendite di Dracula, e Stoker fu finalmente riconosciuto
come il progenitore del genere horror.
Fin qui sembra il
lieto fine per l'autore e la sua discendenza, ma qui il destino
decide di giocare qualche tiro mancino. Dal libro cominciano a
nascere musical e film, la Universal Studios
era una di quelle società cinematografiche che volevano trasporre il
libro in un film, così avevano stipulato un accordo con la vedova di
Stoker. Dopo
la firma del contratto però
Florance scoprì
che Stoker non aveva soddisfatto uno dei requisiti
dell'ufficio per il diritto d'autore statunitense, il che aveva reso
Dracula di pubblico dominio negli Stati Uniti sin dal
1899. Così, da allora in poi, Florance dovette
accontentarsi dei diritti d'autore britannici. E, da allora in poi,
gli Studios americani furono liberi di fare ciò che volevano della
storia e dei personaggi di Stoker, rendendoli talvolta così
lontani dalla volontà dell'autore che suppongo lo stesso Stoker
si fosse rivoltato nella tomba più di una volta.
Bram Stoker |
La famiglia Stoker non venne più interpellata in
merito a nessuna delle centinaia di versioni cinematografiche del
Dracula realizzate nel secolo successivo, come si sul dire
oltre al danno anche la beffa, anche perché la maggior parte delle
persone finì per conoscere l'opera di Stoker solo tramite il
film e non attraverso il libro che, il più delle volte, venne dimenticato in
qualche angolo polveroso di biblioteche e librerie.
Quindi
com'è questo libro dal vissuto così difficile? Il Dracula
di Stoker è
strutturato in forma di stralci di diari e di lettere, uno stile
insolito e difficile da
gestire, ma che permette una
narrazione corale della vicenda e dei personaggi che ne fanno parte.
I personaggi, schierati nettamente in due fazioni (il bene e il
male), sono tutti ben delineati e caratterizzati, ciascuno con il
proprio modo di agire e di pensare. Cosa
dire poi del famoso Conte
Dracula? Il Conte
Dracula lo conosciamo,
all'interno del romanzo, solo attraverso ciò che gli altri
personaggi dicono di lui. Stoker
non lo fa mai parlare direttamente, quindi dobbiamo fidarci di ciò
che gli altri dicono del Conte
per sapere com'è.
“All'interno c'era un vecchio, alto, sbarbato ma
con lunghi baffi bianchi, vestito di nero dalla testa ai piedi:
neppure una nota di colore in tutta la sua persona. Teneva in mano
un'antica lampada d'argento, la cui fiamma ardeva senza un tubo né
un globo di sorta, e proiettiva lunghe, tremule ombre mentre
oscillava nella corrente della porta aperta.”
Dracula |
Nonostante
ciò, il Conte Dracula
creato da Stoker è
una creatura complessa e misteriosa, piena di contraddizioni: ora
nobiluomo erudito e raffinato, subito dopo bestia feroce dominata da
istinti primordiali; ora pronto ad abbracciare la modernità del
secolo in cui si trova a vivere, il momento dopo è pronto a
respingere tutto quanto per riportare il mondo al secolo in cui era
nato.
Il
Conte Dracula
rappresenta il cattivo assoluto, senza sfumature di bontà o
possibili redenzioni, mentre gli eroi del romanzo solo il bene, puro
e inattaccabile. Solo Mina
sembra oscillare ora in una, ora nell'altra fazione: che abbia visto
qualcosa nel Conte
che a tutti gli altri è sfuggito?
Il
romanzo di Stoker
presenta anche notevoli incongruenze, probabilmente dovute al fatto
che il povero Stoker
aveva fretta di darlo alle stampe, nonché
questioni irrisolte alle quali l'autore non rimediò mai e che
aiutarono anche ad aumentare il mito del Conte Dracula.
Molti
altri libri sono stati scritti nei quali compare
il Conte Dracula,
e tra tutti questi ne esiste uno che può definirsi a tutti gli
effetti il seguito del romanzo di Stoker.
Vi starete domandando perché
fra tanti proprio quello lo si può definire il seguito, molto
semplice, perché a scriverlo è il pronipote di Bram
Stoker.
Di
questo romanzo
però vi parlerò al prossimo appuntamento con la mia rubrica, e ora
che sapete chi è il Conte
Dracula, Bram
Stoker e la storia dietro al suo romanzo, non fate che io debba ancora sentire la
domanda “Ma chi era Stoker? Un fumettista?” quando google ne
festeggia l'anniversario!