09/03/14

Mimosa insanguinata: ieri, otto marzo tre donne uccise dal compagno

Il sangue di tre donne è stato versato ieri otto marzo, mentre il ministro dell'Interno Alfano forniva un inquietante dato: "Segnaliamo un calo degli omicidi in generale che non ha precedenti nella nostra storia. 

Ma non diminuiscono i numeri di omicidi che hanno per vittime le donne e questo e' un elemento di preoccupazione". Prendendo in esame i mesi di gennaio e febbraio nel 2013, gli omicidi sono stati 85 e sono passati a 68 nei primi due mesi del 2014. Gli omicidi ai danni di donne nei primi due mesi del 2013 erano 25 mentre nei primi due mesi del 2014 sono passati a 15. "Sono diminuiti anche quelli con vittime donne - ha spiegato il ministro Alfano - ma gia' in una sola settimana ne sono stati commessi altri cinque e l'ultimo appena questa mattina a Vigevano. C'e' quindi una ripresa sebbene non siamo al di sopra della media precedente.

E veniamo alla triste cronaca di ieri. 
Una donna e' stata trovata morta ieri pomeriggio a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia. Dalle prime informazioni sarebbe stata uccisa dal marito che avrebbe poi tentato di togliersi la vita. Il fatto sembra sia avvenuto in un albergo ed entrambi sarebbero stranieri. Sul posto i carabinieri. La donna e' stata trovata in una camera di albergo in un lago di sangue. L'uomo e' stato trasportato all'ospedale di Branca, dove viene piantonato. Sarebbe grave ma non in pericolo di vita. Entrambi sarebbero di nazionalita' romena.

C'e' la gelosia dietro l'omicidio di Assunta Cignano, 43 anni, uccisa a coltellate in pieno giorno dal convivente dietro al bancone del bar di Vigevano (Pavia) che gestivano insieme. E' stato lo stesso convivente, Francesco Albano, 71 anni, a dichiararlo ai carabinieri di Vigevano, ai quali si e' consegnato subito dopo l'omicidio. Secondo la dichiarazione resa da Albano, l'uomo accusava la convivente di avere un'altra relazione. La coppia, che conviveva da anni, aveva due figlie di 19 e 16 anni. E' stata la figlia maggiore a dare l'allarme, intorno alle 12 di oggi, quando ha visto che la madre non rispondeva al telefono. Il titolare di un negozio vicino le ha detto che il padre aveva chiuso la saracinesca: l'uomo era andato a costituirsi. In passato la coppia era stata vista litigare animatamente piu' volte.

 Era stato gia' condannato in primo grado a quattro anni di carcere Sebastiano Fedele, il manovale di 44 anni che ieri ha ucciso la moglie Silvana Spaziani, dopo averla dapprima picchiata con una sbarra di ferro e poi lanciata dalle scale. La condanna in primo grado dell'uomo era stata pero' sospesa in attesa dell'appello. Particolari raccapriccianti quelli che emergono dalla conferenza stampa che si e' svolta presso il comando provinciale dei carabinieri di Frosinone. Gli investigatori del colonnello Antonio Menga hanno ricostruito uno spaccato familiare terrificante: la donna, come la stessa suocera, venivano puntualmente picchiate e maltrattate da quel marito-figlio padrone. Sebastiano Fedele, due anni fa, aveva colpito all'addome con una roncola la madre. La donna si salvo' per miracolo. L'altra sera l'ennesima, drammatica lite a colpi di mazza in ferro. Poi l'epilogo con il volo dalle scale della moglie. L'autopsia, che verra' svolta quasi certamente lunedi', potrebbe chiarire tanti altri aspetti della vicenda. Certo e' che Sebastiano Fedele, dopo aver raccolto la moglie agonizzante dalle scale, l'ha adagiata sul letto e si e' messo a dormire. Quando si e' svegliato e si e' accorto che la moglie era morta, ha pensato di mettere in atto una commedia: ha chiamato la ditta delle onoranze funebri sostenendo che la moglie era morta di malore. Gli addetti alla preparazione della salma, viste le tante ecchimosi, hanno deciso di chiamare i carabinieri.
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