25/03/14

Marianne von Willemer questa illustre sconosciuta

J.Jacob De Lose. Marianne von Willemer-1809
Marianne von Willemer
Il libro di Suleika- J.W. Goethe


Cari lettori del Trafiletto, oggi vi scrivo a malincuore una stringata recensione su dei personaggi che la storia della letteratura ci ha tramandato per sempre: Johann Volfgang Goehte (1749-1832; scrittore, poeta e drammaturgo) e Marianne Jung von Willemer (1784-1860; ballerina da fanciulla poi poetessa). Ho scritto ‘a malincuore’, perché l’uomo Goethe, genio incontrastato delle lettere, meriterebbe uno spazio indefinito per poterlo ricordare come merita. Così mi soffermo su un breve periodo della sua vita che ha segnato una delle pagine letterarie più belle del periodo romantico: un periodo di soli cinque mesi, fra il 1814-1815, dove il geniale Goethe, ormai sessantaseienne,  incontra la benestante signora Marianne Jung in von Willemer, allora trentenne. La giovane e affascinante signora è  prima amica, fin dalla giovanissima età, poi sposa del banchiere, Johann Jakob von Willmer (1760-1838) anch’egli amico da lungo tempo delle stesso Goethe.
L’intreccio conoscitivo fra i nostri protagonisti, che poi sfocerà in passione amorosa, nasce come sempre per le fatali casualità del destino: nella primavera del 1814, l’editore J.F.Cotta, invia  a Goethe una raccolta di poesie tradotte in tedesco, “The Divan di Hafez Mohammed Schemseddin” del XIV secolo. Dopo averlo letto  l’anziano Goethe s’infiamma ai versi del poeta Hafez, tanto da percepire il respiro di un’aria nuova da farlo rimbalzare indietro nel tempo, quando nella giovinezza si appassionava alle letture della Bibbia e del Corano. L’ancora viva fantasia si mette in moto e l’estro poetico incalza la mano e nascono le prime poesie che daranno, in seguito all’incontro con la giovane Marianne, il titolo ‘Il Libro di Suleika’: una raccolta poetica che si può definire un libro nel libro,  del ‘Divano occidentale orientale’, iniziato proprio nell’anno del romantico incontro e terminato nel 1827. Il libro di Suleika,  narra spesso in forma dialogata, la passione esemplare che va oltre la contingenza del fatto biografico: l’amore del poeta sessantaseienne per la giovane Marianne, non si cristallizza soltanto nei versi che resteranno immortali, ma viene vissuto da entrambi nella villa di lei, dove Goethe resta ospite per cinque mesi. Periodo questo trascorso nella reciproca passione tra l’erotico sensuale, lo spirito e il letterario, fino al segno della rinuncia senza appello da parte del poeta, che però continua ad amarla, scrivendole e ricevendo, seppur irregolarmente, tantissime lettere.
I due amanti si ritrovano sotto i nomi dei personaggi del canzoniere orientale Hafez, Suleika vive in Marianne e Goethe respira la passione ricambiata di Hatem per la giovane e bella Suleika, ora occidentalizzata nella stessa Marianne. Il rapporto d’amore felice e spensierato, annulla il divario temporale fra i due innamorati, destando la creatività poetica di entrambi, dove anche Marianne pareggia in pari forza con quella dell’amico, che oltre ad essere diventata la sua musa ispiratrice e suggeritrice di vari versi, compone due liriche di raffinata bellezza sentimentale che assieme alla poesia ‘Ginko Biloba’ impreziosiscono l’interero ‘Divano’: “Was bedeutet die Bewegung?..”-- “che vuol dire questa agitazione?...” e “Ach, um deine feucthen Swingen…” – “Vento dell’overst come t’invidio…”.
Gerhard von Kügelgens-Goethe- 1915
Cari amici, io penso che in ogni capolavoro letterario vi sia sempre presente una donna, e che i maggiori siano nati sotto l’influenza di un coinvolgimento sentimentale. Il libro di Suleika, che consiglio a tutti di leggere possibilmente col cuore affetto d’amore, senza la fatale presenza della signora Marianne von Willemer una illustre sconosciuta, non sarebbe mai giunto ai nostri mortali uditi.

Ach, un deine feuchten Swingen

Vento dell'ovest, come t'invidio
per l'umido vibrare delle ali!
Perché puoi portargli notizia
di come soffro per la separazione.

..prima quartina scritta da Marianne subito dopo la separazazione, che continuò ad amare Goethe per tutta la sua vita...




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