14/02/14

Importanza personale o consapevolezza dell'essere?

Potere, ricchezza, giovinezza, popolarità,  amore, cosa sareste disposti a fare per ottenerli? Sono lusinghe invitanti non credete? Ma tutto ha un prezzo, è l'eterno "do ut des". Eppure oggi non è forse l'apparire quello che più interessa all'uomo? Coltiviamo e concimiamo l'importanza personale, la veneriamo, sopra ogni cosa, ma a scapito della perdita della consapevolezza dell'essere, inseguendo l'effimera chimera di una forma pensiero senza valore.
Un giovane che vive nello sperduto paese di Monte Horizon,  assiste al progressivo, devastante cambiamento attuato negli abitanti del paese, causato da un misterioso "virus" portato da un nuovo venuto, il dottor B. Gli uomini perdono l’ombra. Si vendono, in cambio del soddisfacimento dei loro desideri, e il dottor B. è il loro burattinaio. C'è solo il giovane, diversamente abile, perchè muto, che assiste allo stravolgimento della piccola comunità del paese, alla scomparsa di identità e spirito.
Egli è  come un novello Bendel, fedele compagno di Peter Schlemihl (L'uomo senza ombra di Adalbert von Chamisso). E' la favola della normalità in agonia in una società nella quale il valore dell'essere è stato sacrificato sull'altare della vuota apparenza, in un mondo sempre più virtuale.
Scritto a quattro mani dai gemelli Fabrizio e Nicola Valsecchi, con uno stile coinvolgente, che cattura il lettore  e lo tiene con fiato sospeso fino alla fine, "B. e gli uomini senz'ombra" è la traslazione del nostro mondo, tutto proteso verso un'omologazione standardizzata che infetta tutto e tutti.
E ad assistere a questa distruzione dell'essere, ancora pochi baluardi, come il protagonista, che coraggiosamente resiste alla lusinga della guarigione del suo hadicap per non perdere la propria peculiare identità.
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