Il-Trafiletto
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14/10/14

Ha toccato il minimo storico la raccolta delle castagne

Brutta annata anche per le castagne, quest'anno la raccolta di questo delizioso frutto ha toccato il minimo storico con una produzione nazionale soto i 18 milioni di chili registrati lo scorso anno e 1/3 di quella di 10 anni fa. 

Questo è il campanello  d’allarme suonato dalla Coldiretti sul crollo produttivo dell’alimento più diffuso in quella che era la vecchia Italia rurale e che rischia di sparire dalla realtà nazionale dopo essere stato il simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. La Coldiretti è stata chiara, le cause sono da identificarsi nell'andamento climatico alquanto sfavorevole, a causa dell’eccesso di precipitazioni ma anche alla strage provocata dagli attacchi dell’insetto killer ”Cinipide galligeno del castagno” arrivato in Italia dalla Cina e che da alcuni anni sta decimando i raccolti.

Castagne italiane
immagine presa dal web

Un vero peccato per un alimento insuperabile che nell'Italia del 1911 aveva raggiunto una produzione straordinaria  di 829 milioni di chili con il castagno che riveste un ruolo importante in molte aree collinari e montane del Paese. Coldiretti afferma: "Il taglio dei raccolti italiani ha favorito le importazioni che sono quasi raddoppiate, passando dai 38,7 milioni di euro del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013 e l’amaro risultato  è che gli italiani hanno più del 50 per cento di probabilità di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia".  Nonostante la grande mobilitazione per la lotta biologica al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis e i segnali positivi in alcune regioni, serviranno infatti anni per ritornare ad un livello produttivo degno della tradizione nazionale.

"Per queste motivazioni", sostiene la Coldiretti, "è necessario che le Istituzioni, oltre a continuare le attività di lotta al cinipide, mettano in campo azioni determinanti per il rilancio del settore, tra cui sicuramente più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, castagne italiane. Se dal punto di vista quantitativo la situazione è preoccupante, il primato italiano sul piano qualitativo è confermato dalla presenza di ben dodici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo".

Precisa infatti Coldiretti: "Quattro si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop, mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop".

E conclude: "Il 2014 sarà ricordato nella storia per il taglio nei raccolti di tutti i prodotti agricoli dell’autunno italiano con l’olio in riduzione del 30 per una produzione attorno a 300mila tonnellate ed un taglio di oltre il 15 per cento rispetto allo scorso anno e la vendemmia che rischia di classificarsi come la piu’ scarsa dal 1950, con una produzione di vino che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri".
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