Quanta
acqua è passata sotto i ponti, quante primavere, ricordo ancora il mio primo
approccio da europeista. Un concorso
alle scuole superiori, un progetto internazionale, che per intuizione di Marco,
avevamo svolto un eccellente collage fotografico, dal titolo “”il condominio Europa””
Oggi
come oggi, quello che rimane di quel progetto, è un bellissimo ricordo, e tanti
rimpianti, di quella Europa che
unita non si sente. e malgrado gli utopistici tentativi, non si sentirà mai
tale. Troppi gli interessi, e fini sempre diversi, dove tutti cercano di
coltivare il proprio orto. Hanno cercato
di convincerci, che noi giovani di un tempo non troppo remoto, saremmo stati capaci di comprendere il ruolo di cittadino allargato.
Sono
passate diverse generazioni, è l’unico risultato ottenuto, è che i giovani non
si sentono affatto cittadini europei,
e con forte rammarico assistiamo a quella che possiamo definirla come una nuova emigrazione, forse più educata,
senza le valige, ma con un diploma tra le mani e girovagare per l’Europa in cerca di una occupazione.
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condominio Europa |
I
giovani Europei oggi, vero, hanno capito il senso di unità, si assomigliano
molto, ma non per gli ideali, ma per la musica che ascoltano, per la moda, o
per le sfide più strane e pericolose,
per poi lanciarle in rete.
I vicini
si guardano con sospetto, proprio come
in un condominio, e ben ancorati alle tradizioni rimangono invece gli stereotipi. Gli italiani sono mafiosi,
i francesi mangia baguette, le polacche badanti, le ungheresi pornostar, mentre
i russi ci danno il gas, e i finlandesi i cellulari.
Guardiamo
in faccia a questa triste realtà, l’Europa, premio Nobel per la Pace, che da oltre mezzo secolo, contribuisce al
progresso e alla riconciliazione tra i popoli, non è in grado di fare delle diverse culture,
il suo punto di forza, riuscendo con la sua politica austera, a sgretolare non solo l’integrazione comunitaria,
ma addirittura a sgretolare quell’unità nazionale, che i nostri avi hanno
conquistato con la morte.