10/03/15

Farmaci Originali e Generici: perché Equivalenti e non Uguali?

C’è ancora tanta confusione e tanti dubbi tra i pazienti quando in farmacia gli viene chiesto se preferiscono il farmaco originale o quello generico o equivalente.

 Quando entriamo in una farmacia per acquistare un farmaco, ci troviamo spesso davanti al solito dubbio scatenato dalla domanda che ci rivolge il/la farmacista: “ Vuole l’originale o il generico?” E al nostro minimo dubbio ci dice: “sono equivalenti”. Molti ancora non sanno o non hanno capito la differenza che esiste tra queste due forme di medicinali e tra le parole “uguali” ed “equivalenti”.

 Farmaco originale – E’ il farmaco che è stato sintetizzato per primo dalla azienda farmaceutica e che è coperto dal brevetto, cioè quella normativa che assicura alla casa madre un periodo più o meno lungo di esclusiva vendita del prodotto, in modo tale da ammortizzare i costi sostenuti e gli investimenti effettuati per la ricerca del prodotto stesso. Farmaco generico o equivalente - E’ quel farmaco che, non essendo più coperto dal brevetto, può essere prodotto anche da altre aziende farmaceutiche e commercializzato con il nome del principio attivo.

 Differenze tra i due prodotti - per legge il prodotto generico deve avere le stesse caratteristiche dell’originale, cioè deve essere “bioequivalente”, il che significa che i due prodotti devono avere la stessa efficacia terapeutica, stessa velocità di assorbimento, stessi effetti collaterali, oltre alla stessa forma farmaceutica, stessa via di somministrazione e identiche indicazioni terapeutiche. L’unica differenza tra i due medicinali bioequivalenti sta nel prezzo: il farmaco generico per legge, al momento del suo ingresso nel mercato, deve avere un prezzo minore di almeno il 20 per cento rispetto al farmaco originale, in quanto in tale prezzo non si deve tenere conto delle spese sostenute per la ricerca, spese invece affrontate per farmaco originale. Il tutto si traduce in un notevole risparmio economico per il ministero della Salute.

Sicurezza negli anziani - Un problema però può presentarsi. Per legge, i farmaci generici possono differenziarsi dagli originali, per un 20 per cento di principio attivo contenuto nel medicinale. Questo significa che può venire ad alterarsi sia la sicurezza che l’efficacia, soprattutto nei pazienti anziani. Infatti con un 20 per cento in più rispetto al dosaggio ottimale si potrebbero avere in questi pazienti, causa il metabolismo rallentato, dei fenomeni di accumulo, mentre con una quantità inferiore del 20 per cento ne potrebbe risentire l’efficacia terapeutica e quindi la guarigione. Il farmacista per legge deve informare il paziente dell’esistenza e della possibilità di sostituzione del farmaco originale con uno equivalente qualora il primo non fosse disponibile e il paziente fosse d’accordo, a meno che sulla ricetta il medico di famiglia non abbia scritto la dicitura ”farmaco non sostituibile”, nel qual caso il farmacista è obbligato a dispensare il farmaco originale.
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