09/10/14

Red Bull mette le ali a 13 milioni di dollari

Un cittadino americano ha fatto causa alla Red Bull che publicizza le sue bevande come energetiche , per aver fatto pubblicità "ingannevole". Dieci dollari di rimborso per coloro che negli ultimi 12 anni hanno comprato una lattina negli Usa


Inganna i consumatori
«Red Bull ti mette le ali». Slogan azzeccatissimo, ma una certa attenzione negli Usa ci vuole. Ora costerà molto caro al produttore di bevande austriaco. Sembra che la società di Didi Mateschitz ha pubblicizzato in maniera ingannevole le sue bevande energetiche. Per evitare una Class-action Red Bull ha accettato di pagare 13 milioni di dollari (circa 10 milioni di euro). Chi, comprando una lattina di Red Bull negli stati uniti, si aspettava che gli spuntassero le ali e ciò non è avvenuto, se può dimostrare di aver acquistato la lattina dal 2002 al 2014, può chiedere un risarcimento.
Secondo quanto riferito dal portale americano Consumerist, e da quello specializzato BevNet, sono diverse le persone che hanno fatto causa a Red Bull perché «induce in errore i consumatori con lo slogan che implicitamente promette un aumento delle prestazioni». Secondo chi ha presentato la querela nel 2013, una Red Bull ha circa lo stesso effetto di una dose media di caffeina. Una lattina della bevanda energetica (0,25 l) contiene infatti 80 milligrammi di caffeina, molto meno di una tazza di caffè da 0,2 litri (tra 115 e 175 milligrammi). Benjamin Careathers, promotore della class action, sostiene di aver bevuto Red Bull dal 2002, senza però riscontrare effetti energizzanti. «Negli spot tutti gli atleti testimonial dell’azienda dicono di aver migliorato le proprie prestazioni grazie a Red Bull. Loro sono i modelli di una generazione e avallano questa bugia».

Gli indennizzi
In una mail a BevNet, il colosso austriaco nega le accusa. La Red Bull mentre rinuncia al discutibile slogan nel mercato americano, sottolinea di voler risolvere la controversia, ma di essere sempre stata corretta e precisa nelle iniziative pubblicitarie e nell’etichettatura dei prodotti. Inoltre, l’azienda ha accettato di sostenere anche i costi del processo, circa 4,75 milioni di dollari. Ma quali sono le conseguenze dell’accordo? Chiunque (negli Usa) abbia acquistato almeno una Red Bull tra gennaio 2002 e il 3 ottobre 2014 (e può dimostrarlo) ha tempo fino a marzo 2015 per richiedere un indennizzo.

Le opzioni 
Un rimborso di 10 dollari in contanti oppure prodotti Red Bull per un valore di 15 dollari (con spese di spedizione a carico dell’azienda). Appena tutte le richieste saranno pervenute, sarà un tribunale a decidere in merito al pagamento, che però non potrà in ogni caso superare i 13 milioni di dollari. Cosa significa? Se si fanno avanti 13 milioni di persone, ognuno avrà diritto a non più di un dollaro.
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