Ormai siamo
giunti al capo linea, ormai il Sig. Rossi e la Sig.ra Bianchi, hanno firmato l’atto
di resa. Uomini e donne che sostenuti dalle speranze, avevano superato l’austerity
degli anni ’70, che avevano formato famiglie, allevati e cresciuti figli, e con
tanti sacrifici avevano consolidando i propri patrimoni. Tutto questo fino a un
decennio fa, quando è arrivata la famigerata crisi economica
e ha cambiato tutto.
Abbiamo assistito
ed assistiamo tutt’oggi a un ridimensionamento globale, con conseguenze
evidenti. ormai la famiglia Rossi è stata travolta dalla crisi, spazzata via come solo un uragano è capace di fare. Distruggendo un’esistenza
che sembrava indistruttibile.
Ovunque ci si
gira ci sono rincari, un punto all’IVA, un aumentano alle addizionali Regionali
e Comunali, una spintarella anche alle imposte di bollo sui conto correnti, perennemente
in rosso.
Sig. Rossi, personaggio ideato dal fumettista B. Bozzetto, simbolo del cittadino italiano medio |
I numeri che ormai vengono
snocciolati dalle varie agenzie, sono allarmanti e preoccupanti, e i nostri
rappresentanti politici, perché legalmente e giuridicamente tali dovrebbero essere,
sono ben consapevoli, della situazione. Un gesto simbolico sarebbe ridursi lo
stipendio, non migliorerebbe la situazione ma sicuramente otterrebbero forse
qualche consenso in più. Invece no, ogni volta che si tocca questo tasto dolente
si osservano scene di panico, perché ridursi lo stipendio di qualche miglia di
euro, secondo il loro modesto parere, li porterebbe a vivere in condizione
disagiata.
L’unica cosa di cui ci parlano,
è di un sistema bloccato, adottando sempre la stessa formula, “”ci faremo
carico””. Speriamo che prima o poi qualcuno si impegni per davvero, altrimenti
una volta distrutta definitivamente la famiglia
Rossi, nodo centrale di tutta l’economia, chi pagherà le tasse per far si
che i nostri politici non vivano in austerità?
Non voglio essere
censurato, e quindi non trascriverò quello che in questo momento mi passa per
la mente. Voglio solo auspicarmi che si faccia presto. Spero
che quell’articolo 1, principio
fondamentale della nostra costituzione non rimanga solo una norma. Molte sono
le esigenze da esaudire, ma se non si ha un’inversione di tendenza, la
situazione diventerà sempre più insostenibile. Quindi tocca a voi classe
politica trovare delle soluzioni concrete, soluzioni che possano essere
condivise da tutti. Altrimenti mi sorge spontaneo il dubbio che siete pronti a
sottrarci anche quel poco di dignità che ci è rimasta. Ormai siamo alla frutta,
e state ben certi che il caffè a molti piace amaro!!!