Un software in grado di capire il vostro difetto di vista e adattando lo schermo per correggerlo, si potrà fare a meno degli occhiali.
Anni di ricerca per poter eliminare gli occhiali hanno portato alle lenti a contatto, che non sono per tutti i tipi di miopia, ma mai si sarebbe pensato di far portare gli occhiali a quello che stiamo guardando. Un gruppo di ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology) e dell’Università di Berkeley in Californiaha sviluppato un dispositivo elettronico con un display che si adatta ai difetti di vista di chi lo guarda.
Ma come funziona questo dispositivo? Intanto serve un software (programma o dati oppure entrambi) che abbia la capacità di capire il tipo di vizio visivo ha l'utente che sta guardando il display. Dopodichè il software regola la distanza corretta, che verrebbe vista sfuocata da chi ha una vista sana.
Il meccanismo sfruttato è simile a quello che permette la visione di film in 3D: sullo schermo vengono proiettate due immagini leggermente differenti e sfasate per ciascuno dei due occhi; l’uso di occhiali speciali fa sì che ciascun occhio veda solo l’immagine a lui destinata.
Ma in questo caso occorre produrre immagini distinte e non allineate per le diverse parti della pupilla. Questa tecnica, che prevede la rappresentazione di diverse immagini sullo stesso schermo, necessita di un gran numero di pixel (unità fondamentali in cui si divide la superficie di un display) Un numero maggiore di immagini sfasate consente di adattare ancora di più lo schermo alla vista. Il fatto di dover impiegare un gruppo di pixel fisici per riprodurre un solo punto dell’immagine reale fa sì che la risoluzione dello schermo diminuisca notevolmente.
Il problema è stato risolto emulando i ricercatori che hanno sviluppato la tecnologia 3D. In pratica, i ricerc atori del MIT hanno capito che c’è una notevole ridondanza tra le varie immagini richieste per simulare i differenti angoli di visione, per cui ogni singolo pixel fisico può partecipare contemporaneamente alla formazione delle immagini per vari angoli visuali. Con questo diversivo la perdita in risoluzione è molto più modesta.
Nel prototipo realizzato dai ricercatori lo schermo è ricoperto da una sottile maschera che presenta una finissima matrice di fori. Grazie alla quale ogni parte dell’occhio vede i pixel dell’immagine che le è destinata, mentre gli altri le sono invisibili. Nella futura versione commerciale molto probabilmente questa maschera sarà eliminata e sostituita dalla tecnologia usata per i 3D, ossia la sovrapposizione di sottili schermi a cristalli liquidi.
Questa tecnologia potrà essere applicata a telefoni cellulari, palmari, tablet e computer, nonché a dispositivi Gps da usare in auto, in modo che il guidatore possa limitarsi a usare lenti per vedere a distanza (se necessario), senza preoccuparsi dei problemi di vista da vicino. fonte Corriere della Sera