Tra le misure previste rientrano anche il divieto di pubblicità di cellulari dirette ai minori, la fabbricazione di giocattoli che riproducono cellulari e l’obbligo per i produttori e i venditori di informare i clienti circa i livelli di irradiamento dei telefonini acquistati.
Bambini e cellulari immagine presa dal web |
Alla base di tutto i dati epidemiologici secondo i quali ogni anno circa 100-150 belgi si ammalano di glioma, un tumore cerebrale dovuto proprio all’uso intenso e prolungato del telefonino, soprattutto in mancanza di un auricolare. Dati, come si può ben intendere, etichettati dalle aziende operanti nel settore della telefonia come vaghi e incompleti ma purtroppo sostenuti da un altro studio affidato a 31 scienziati di 14 paesi e nel novembre 2012 confermato dall’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità. In particolare, la ricerca ha inserito i “campi elettromagnetici da telefoni senza fili” nella stessa lista che accoglie decine di pesticidi o il piombo dei carburanti: tutti prodotti “forse cancerogeni per gli esseri umani sulla base di un rischio accresciuto di glioma”.
Fra il 2010 e il 2011, due studi congiunti condotti dall’Oms e dall’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, avevano decretato inoltre che “può esistere un rischio accresciuto in caso di un utilizzo intensivo del cellulare, per circa mezz’ora al giorno e durante 10 anni”. E mentre gli scienziati continuano a confermare e screditare i dati, quella di vietare l’uso del cellulare ai più piccoli o comunque di limitarlo all’uso strettamente necessario ci sembra una buona soluzione non solo a vantaggio della salute ma anche del livello di attenzione di bambini e adolescenti troppo distratti dall’utilizzo di smartphone e nuove tecnologie.