Obama risarcisce per «sfruttamento» la tribù dei Navajo:550 milioni di dollari. La tribù Navajo, conosciuta da noi italiani per le avventure di Tex Willer, ha ottenuto un risarcimento per «la cattiva gestione delle nostre risorse». Ora verranno costruite strade, rete idrica e infrastrutture
Non c'è stato l'intervento di un Robin hood del west come Tex Willer per ottenere giustizia a Washington: nel 2014, hanno ottenuto giustizia bene i Navajo, depositari della più grande riserva d’America, tra il nord est dell’Arizona, il Nuovo Messico e l’Utah, (più estesa di dieci stati Usa) per la più grande comunità di nativi del Paese, 250.000 persone. Che non rispecchia l'epopea raccontata nel fumetto di Bonelli, solida e organizzatissima realtà invece (basti vedere gli alberghi, i casinò, i negozi tutt’intorno alla Monument Valley), la Navajo Nation ha riscosso ben 554 milioni di dollari dall’amministrazione Obama, il risarcimento più cospicuo ottenuto da una tribù indiana per mettere fine alla serie di cause e sfide legali intentate dai nativi contro il governo americano.
I Navajo alla riscossa |
Come usare il megarimboso Ben Shelly, attuale presidente della Navajo Nation, si è detto molto contento: «Abbiamo lavorato incessantemente per anni per raggiungere questa risoluzione e dopo un processo lungo ed arduo sono soddisfatto che finalmente riceveremo una giusta compensazione». Come verrà utilizzato questo fiume di denaro? Fra due mesi un assemblea pubblica, dove gli abitanti della riserva potranno sottoporre le loro idee, si deciderà l'utilizzo di questo denaro: «Strade, acqua, infrastrutture- conclude Shelly- ne abbiamo tanto bisogno».