Todi città medioevale -.
Todi è uno dei più integri e solenni centri medioevali italiani. Indipendentemente dagli edifici monumentali, l' ambiente urbano è uno dei più caratteristici: vie anguste e tortuose, brune case, archi, piccoli pozzi medioevali nelle strade, i dislivelli creano prospettive varie, con improvvisi scorci panoramici sui colli circostanti.
Storia
Todi sorge in epoca assai remota, roccaforte degli Umbri e soggetta agli influssi e alla penetrazione degli Etruschi, che a poco a poco ne fanno uno dei loro centri maggiori. In seguito è una delle prime città umbre ad essere conquistata da Roma, intorno al 340 a.C., che la fortifica e la consacra al dio Marte. In seguito la città viene eretta a municipio ottenendo poi, col primo triumvirato, il privilegio di battere moneta. Per la sua alta posizione e per il suo forte sistema difensivo, Todi è in gran parte risparmiata dalle invasioni barbariche. Costituitasi in libero Comune nel secolo XII, è travagliata, come tutti i comuni umbri, da violente lotte interne fra le fazioni guelfe e ghibelline e da guerre esterne contro i comuni limitrofi. Nel 1237 entra a far parte della lega dei comuni guelfi e nel 1240, grazie ad un efficiente organismo militare, può sconfiggere le truppe di Federico II.
Il secolo XIII è quello del massimo splendore ma quello seguente segna l'inizio della decadenza. Todi è soggetta a varie signorie tra le quali prevale la famiglia Atti. Nel XIV secolo la città è assoggettata definitivamente alla Chiesa e gli Atti ne divengono vicari pontifici. Da allora segue le vicende dello Stato della Chiesa fino all'annessione al Regno d'Italia. Arte e monumenti
Le cinte murarie testimoniano le tre età e le tre civiltà che sono fiorite in Todi: l'etrusca, la romana e la medioevale. Quest'ultima è la più ampia e ancor oggi in gran parte delimita l'abitato. Vi si aprono tre porte: la Marzia, la porta della Catena, ad arco ogivale, e la porta Perugina. Dell'età romana, oltre a parte delle mura, restano quattro nicchioni sormontati da trabeazione dorica, resti di una grandiosa costruzione di età augustea, un arco della porta Libera e pochi ruderi dell' anfiteatro.
L'autentica atmosfera della città è però medioevale e si esprime particolarmente nella lunga e rettangolare piazza del Popolo, che un tempo era il foro, su cui prospettano il palazzo dei Priori, il palazzo del Popolo, il palazzo del Capitano e il Duomo, iniziato al principio del secolo XII a opera dei maestri Comacini e ampliato e rinnovato nei secoli XIII e XIV. La chiesa di S. Fortunato, a cui si accede dalla scenografica piazza per un'ampia scalinata, risale al 1292, eretta in forme gotiche e continuata fino alla seconda metà del '400. Altre chiese sono S. Ilario, sormontata da campanile a vela, S. Prassede, dalla incompiuta facciata a strisce bianche e rosse, S. Maria in Camuccia, romanica, S. Nicolò de Cryptis, chiesetta del 1093, costruita entro l'arco dell'anfiteatro romano, di cui resta parte della facciata con tre portali.
Nel palazzo del Capitano hanno sede la Biblioteca ed il Museo-Pinacoteca Civici, che comprende materiale archeologico etrusco e romano, una collezione di monete, dipinti di 'scuola umbra e toscana, oreficerie e ceramiche medioevali. Manifestazioni
Festa patronale di S. Fortunato (14 ottobre); il 30 ottobre festa al santuario di Collevalenza; nella settimana santa rappresentazione de "Il pianto della Madonna" di Jacopone da Todi. Rassegna antiquaria d'Italia (aprile); mostra nazionale dell' artigianato (fine agosto-settembre).
Prodotti enogastronomici Tra i formaggi è degno di nota il pecorino, mentre in campo dolciario troviamo il pane nociato.
In campo enologico, la vicina Orvieto produce l'omonimo vino bianco, famoso in tutto il mondo.
Spaghetti ai tartartufi neri
Valori nutrizionali Protidi 13 Lipidi 25 Glucidi 83 Kcal 609
Il tartufo nero pregiato umbro matura da novembre a marzo lungo le verdi vallate della regione fino ai mille metri di altezza. Questo tubero tipicamente umbro, per caratteri botanici e pregi intrinseci del tutto simile a quello francese di Périgord, per esprimersi al meglio ha bisogno di una scaldatina. È proprio per questo che eccelle sugli spaghetti fumanti.
Ingredienti per 4 persone: *400 g di spaghetti
*120 g di tartufi neri
*1 dl d'olio d'oliva *sale
Fate cuocere gli spaghetti in abbondante acqua bollente e leggermente salata, sgocciolateli al dente e metteteli in un piatto di servizio concavo e riscaldato. Nel medesimo tempo versate in un tegame l'olio e fatelo fumare. Gettatevi i tartufi precedentemente ben nettati e pestati a poltiglia nel mortaio. Ritirate immediatamente dal fuoco, mescolate e versate sugli spaghetti. Portate in tavola, date un'ultima rimescolata e servite immediatamente.