Bisogna raggiungere ampiezza intellettuale e ampia simpatia, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore, prima che sgorghi la nostra vera coscienza di Anime, come un raggio di luce attraverso spesse nubi. Non esiste un modo più efficace per sapere che cosa noi siamo quali Entità immortali, fuori del tempo, che scoprire qual è la nostra opera da svolgere, nel tempo. Quando un uomo o una donna scopre quell'Opera, per il quale il sacrificio e l'immolazione di sé costituisce la più alta soddisfazione, allora, lentamente, discende una coscienza più grande dell 'Anima nel cervello della personalità.
Con questa discesa incomincia pure il ricordo diretto delle esistenze passate. Più la personalità evolve, non desiderando maggior luce, ma soltanto quella necessaria per il passo successivo sul sentiero della sua Opera, gradualmente tutti gli impedimenti, uno dopo l'altro, si consumeranno nel fuoco purificatore. Come il sole che dissipa più nubi quanto più ascende, così pure avviene per la vita della personalità: allora, essa comprende con tutta certezza l'anima umana è immortale ed il suo futuro è quello di crescere in uno splendore senza limiti. Allora, ritornano i ricordi delle vite passate.
LA VISIONE DELLO SPIRITO
La storia dell'umanità è la storia del pensiero e le fasi per le quali gli uomini sono passati dallo stato selvaggio a quello civile, si distinguono l'una dall'altra per l'influenza esercitata da certe grandi dottrine. Fra gli insegnamenti che modellarono le civiltà, quello dell'Evoluzione preannuncia una nuova era nel mondo del pensiero. Considerata dapprima soltanto come d'interesse accademico, ben presto la dottrina dell'Evoluzione fu riconosciuta di grande valore pratico, mentre oggi viene considerata come assolutamente necessaria per comprendere qualunque problema di ogni ramo della vita. Tuttavia, è un fatto indiscutibile che la dottrina dell 'Evoluzione non è che una teoria.
Nessuno ha vissuto abbastanza a lungo per constatare l'esistenza degli anelli nella catena evolutiva, per attestare che i mutamenti postulati, in effetti accaddero e che la catena evolutiva non è una fantasia, ma un fatto. Pure la dottrina dell'Evoluzione viene accettata da tutti come un'idea dinamica, poiché, come una bacchetta magica, questa teoria crea miracoli nel mondo del pensiero.
Convoglia gli organismi eterogenei della natura in raggruppamenti ordinati: dall'atomo inanimato al protoplasma, dagli organismi unicellulari a quelli multi cellulari, dagli invertebrati ai vertebrati, dalla scimmia all'uomo c'è una sola scala di vita ascendente:
« ... lottando per raggiungere l'umanità, il verme sale lungo le spire della forma ... »
Pure, nessuno può dire che l'Evoluzione sia un fatto piacevole da contemplare, poiché i sistemi spietati della natura sono evidenti a chiunque. Essa appare crudele e distruttiva, creando e perfezionando le sue creature, facendole preda le une delle altre, generando più esseri di quanti ne possano sopravvivere nell'aspra lotta per l'esistenza. Con «denti insanguinati e la preda fra gli artigli» crea e distrugge e crea nuovamente, intenta soltanto a far sopravvivere la specie, senza badare al piacere e al dolore della vita singola.
Gli uomini, per quanto orgogliosi della loro sognata libertà di pensiero e di azione, non sono che pedine del Gran Gioco. Più l'Evoluzione viene compresa in base ai fatti che gli scienziati hanno raccolto, più gli uomini possono asserire con Ornar; riguardo alla loro nascita, vita e morte:
«... in questo mondo e il perché non sapendo né donde, qual acque d'un fiume non spontaneamente fluenti, veniamo; e come il vento del deserto trascorre sì ce ne andiamo, dove ignorando ... » «Rubaiyat» di Ornar Khayyam