Penne città medioevale Il nucleo storico ha un impianto fitto e irregolare, tipico del Medioevo. L'uso quasi esclusivo del cotto, che modella case, strade, edifici civili e religiosi, fa dell'abitato un unico corpo che amalgama diversi stili edilizi. Spazi medioevali, di austera solidità romanica, si avvicendano infatti a linee architettoniche ricercate e complesse.
Storia Penne, importante centro dei Vestini, ricordata da Plinio e da Tolomeo, fedele alleata di Roma nelle guerre puniche e in quella sociale, ottiene la cittadinanza nell'89 a.c., divenendo municipio ascritto alla tribù Quirina. Antica sede vescovile accertata già alla fine del secolo V. Penne diviene contea, ricordata per la prima volta nell'853. Nel 1140 viene conquistata da Ruggero I e dichiarata città regia. Divenuta, con gli Angioini, capoluogo di un vasto territorio, viene assalita e saccheggiata nel 1436 da milizie aquilane comandate da Jacopo Caldora. Nel 1552 viene data da Carlo V a Margherita d'Austria, sposa di Ottavio Farnese, quindi passa ai Borboni. La città prende viva parte agli avvenimenti risorgimentali e nel 1837 vi scoppia un moto rivoluzionano, conclusosi con l'arresto e la fucilazione dei suoi maggiori promotori.
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massiccio campamle; S. Agostino, che presenta tracce del '300 ed ha un pittoresco campanile del secolo XV.
Manifestazioni Festa patronale di S. Massimo (7 maggio); tradizionale processione del Venerdì Santo.
Prodotti enogastronomici Buona la produzione d'olio d'oliva. Fra i salumi notevole il prosciutto di montagna.
Tipico vino della zona è il Montepulciano d'Abruzzo, rosso.
Agnello brodettato
Valori nutrizionali Protidi 53 Lipidi 30 Glucidi 12 Kcal 530
L'Abruzzo ha tenuto in auge per secoli un grande paiolo di rame, chiamato cotturo, usato principalmente dai pastori per cucinare all'aperto le carni ovine durante gli spostamenti stagionali delle greggi. Dal cotturo discende la predilezione degli abruzzesi per tipici piatti della cucina silvo- pastorale, come questa preparazione del periodo pasquale.
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*1 kg di cosciotto e spalla d'agnello con tutto l'osso
*50 g di prosciutto crudo grasso e magro
*cipolla prezzemolo
*aglio
*olio d'oliva
*vino bianco secco
*brodo farina
*3 tuorli d'uovo
*1/2 limone
*noce moscata
*sale *pepe
Mettete in un tegame l'olio, l'agnello tagliato a pezzi di circa 25 g l'uno, il prosciutto e la cipolla tritati, condite con sale, pepe e un pizzico di noce moscata e fate cuocere a calore moderato, mescolando spesso. Appena l'agnello tende ad imbiondire bagnate con 2 dl di vino bianco secco e fatelo ridurre quasi completamente; aggiungete tre cucchiai di farina, mescolate bene, versate del brodo a filo della carne, coprite il tegame e continuate la cottura a fuoco moderato. Durante la cottura, se necessario, aggiungete dell'altro brodo, tenendo presente che la salsa deve risultare, a fine cottura, piuttosto abbondante ma non troppo liquida. Qualche minuto prima di ritirare dal fuoco, mescolatevi un trito di aglio e prezzemolo, passate il tegame sull'angolo del fornello e amalgamatevi i tuorli d'uovo diluiti con il succo di 1/2 limone. Rimettete il tegame sul fuoco e, non appena accenna l'ebollizione e l'uovo prende corpo, versate la preparazione in un piatto di servizio concavo e servite immediatamente.