14/08/14

«Ma perché mai non ricordiamo completamente i fatti?» | JINARAJADASA

............. o soltanto di disagio in presenza degli oggetti che causarono lo «shock».[qui]

Più strano, invece, è l'atteggiamento di un individuo nei riguardi di un altro, determinato dalla vita precedente. Spesso si vede lo strano caso di una ragazzina di dieci o dodici anni, che ha cura della propria madre in modo materno, come se fossero invertite le posizioni e come se la ragazzina avesse dei doveri rispetto alla madre. Un fatto di natura psicologica più profonda si ha quando una donna si sposa con un uomo che la fa soffrire, mentre essa ha una grande pietà per lui, non come si trattasse del marito, ma di suo figlio. In questo caso, scopriamo una reminiscenza della vita in cui egli era in effetti suo figlio, e la sua migliore natura si manifestò allora quando egli era in tali rapporti con lei.

Una reminiscenza della passata esistenza si ha quando vi è stato un cambiamento del sesso del corpo. Nell'occidente, in modo particolare, vi è una più marcata distinzione di temperamento fra i due sessi che in oriente; avviene cioè il caso in cui la bambina non vuole giocare con la bambola, ma preferisce i giochi dei ragazzi; in effetti, si tratta di un ego che ha assunto un corpo di sesso opposto a quello a cui era abituato nelle vite passate. A molte ragazze dispiacciono le sottane e passano molti anni prima che si rassegnino a portarle. Vi sono delle donne di cui il volto stesso e il modo di comportarsi sembrano rivelare abbastanza visibilmente la loro ultima incarnazione maschile. Qualcosa di simile osserviamo pure in certi uomini, i quali recano nell'attuale esistenza le tracce delle loro abitudini di pensiero e di sentimento di quando vivevano in corpi femminili. Considerando i molti enigmi psicologici che ho enumerato, si dimostra, come dato di fatto, che la gente si ricorda abbastanza delle proprie passate esistenze. Naturalmente, il loro ricordo è indiretto e si manifesta come abitudine, attitudine o modo di comportarsi; tuttavia, ciò è dovuto al ricordo subcosciente dell' esistenza passata.

Gran parte delle persone che propendono ad accettare la teoria della Rincarnazione come un fatto reale, chiede naturalmente: «Ma perché mai non ricordiamo completamente i fatti?» A questa domanda si può rispondere che è meglio non ricordare direttamente o completamente, fino a quando questi ricordi possono pesarci. Non siamo cioè pronti a ricordare, fino a quando possiamo essere influenzati dalle memorie del passato. Dove, per esempio, si ha il ricordo di un evento doloroso, fino ad un certo punto il passato non solo influenza il nostro presente, ma anche il nostro futuro; ed entrambi in una forma dannosa e, per questa ragione, fino a quando non siamo al di là della sfera di influenza del passato, i nostri caratteri verrebbero indeboliti e non rafforzati dai ricordi passati.

Esaminiamo un esempio tipico: supponiamo che un uomo abbia commesso il suicidio nella vita passata, come il più facile mezzo per togliersi dalle difficoltà. Morendo in tale modo, egli conserverà nella sua mente una grande sofferenza e, particolarmente, avrà mancanza completa di fiducia nella sua capacità di dominare le tempeste della vita. Il suicidio, ad ogni modo, non pone fine alle sofferenze poiché, dopo la morte, per qualche tempo egli dovrà continuare a soffrire ancora più acutamente, fino a quando gradualmente il dolore si esaurirà. Avverrà, cioè, una purificazione per mezzo della sua grande sofferenza e, alla fine, egli raggiungerà una visione più acuta ed una reazione più pronta agli stimoli della sua natura più elevata.

Rinascendo, possederà perciò una coscienza più robusta, come risultato delle sofferenze patite; però conserverà sempre la mancanza di fiducia nelle sue capacità, poiché nulla è avvenuto dopo la sua morte per modificare quella idea. La fiducia in sé stessi si raggiunge soltanto dominando le circostanze ed appunto per questa ragione egli si rincarna. Presto o tardi dovrà affrontare una situazione del tutto simile a quella in cui fallì la volta precedente. Come le difficoltà incominceranno nuovamente a stringerlo d'assedio, si ripeterà l'antica lotta. Il fatto di aver commesso il suicidio nella vita precedente, in simili circostanze, ora gli ritornerà sotto forma di tendenza a ripeterlo, cioè a superare le difficoltà nella maniera più facile.

D'altra parte, il ricordo subcosciente della sofferenza dopo l'ultimo suicidio ritornerà pure, stimolando fortemente la coscienza affinché, questa volta, la soluzione sia diversa. " In questa condizione di tensione mentale, quando l'uomo si trova in bilico fra il suo passato ed il suo futuro, se egli sapesse con chiara memoria come commise il suicidio nel passato per le stesse circostanze, è assai probabile che egli verrebbe fortemente influenzato dalla sua azione passata e che la mancanza di fiducia in sé sarebbe rafforzata, così da fargli commettere nuovamente suicidio. L'oblio dei dettagli del passato, che lo snerverebbero, lo rende più adatto a combattere con maggior vigore.
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