13/08/14

...fiducia senza limiti nella propria panacea e nella diffusione del loro messaggio spirituale. | JINARAJADASA

.............. in Grecia recano il messaggio della natura, come in nessun altro paese al mondo.[qui]

Altri ancora, che vissero la loro ultima esistenza nel Medio Evo, in qualche parte dell'Europa, forse in Italia, Spagna o Germania, visitando questi Paesi, sentiranno una strana familiarità con le cose che osserveranno. In modo strano, comprenderanno la vita di quella gente e le ragioni delle cose. Per certuni, questo senso misterioso di ricordo può manifestarsi più fortemente in Egitto, in India o in Giappone; ma possiamo affermare che, ogni qualvolta abbiamo una intuitiva comprensione di un popolo straniero, in ciò scorgiamo uno dei modi di ricordare le nostre passate esistenze. Nel tipico atteggiamento intellettuale dei francesi scorgiamo la rincarnazione di quello che sviluppò l'antica Grecia.

La chiarezza intellettuale francese e la sua spregiudicata acutezza nel vedere le cose come sono (sia nell'aspetto materiale o meno), sono tipicamente ellenici. Forse, potremmo conoscere la vita dei fenici assai meglio qualora studiassimo i fenici rinati nella Germania attuale. La rivalità commerciale fra l'Inghilterra e la Germania per i mercati occidentali non costituisce altro che il ritorno dell' antica rivalità fra Roma e Cartagine per i mercati mediterranei. Un'irruzione degli ego ellenici risulta evidente pure negli Stati Uniti dell'America. Sulla costa del Pacifico, particolarmente, vi sono molti uomini e donne dal temperamento greco, del periodo avanti Pericle; come spesso i loro antenati, i Puritani della Nuova Inghilterra, dimostrano.

In America scopriamo pure i sofisti greci in tutta la pienezza del «Nuovo Pensiero», che in questo Paese fa scaturire nuovi scrittori ogni mese. In questi scorgiamo le stesse caratteristiche dei sofisti ellenici, che Platone tanto accusava; possiedono molto buon senso, idee utili, senso di indipendenza dalle pastoie e dalle tradizioni, fiducia senza limiti nella propria panacea e nella diffusione del loro messaggio spirituale. La mancanza di distinzione mentale, come avvenne in Grecia, fra il sofismo e la saggezza, ritorna ancora nel ventesimo secolo come una confusione fra il nuovo pensiero e la vita divina, rispetto alla vera Vita dello Spirito. Possiamo sperare, tuttavia, che come gli antichi sofisti apportarono l'Era dell'Oro nell'antica Grecia, così pure il «nuovo pensiero» sia il precorritore del Vero Pensiero, che ora albeggia, e che non è né antico, né nuovo.

Nell'India attuale troviamo molti che non sono affatto indù; benché la maggior parte degli indù moderni non sembra che siano stati in altre terre nella loro precedente esistenza; ma scorgiamo però qua e là degli uomini e donne per i quali le sacrosante istituzioni ortodosse non hanno senso, e che con avidità assimilano le idee occidentali del progresso. Molti di questi sono inglesi tornati ora a rincarnarsi e, perciò, la loro mentalità è spiegabile. Se però troviamo delle persone che non hanno mai lasciato l'India, che furono educate nella più severa ortodossia e che pure combattono con entusiasmo per il modo straniero di pensare, certamente dobbiamo ritenerli quali europei rincarnati qui, provenienti dalla Grecia o da Roma o da qualche altro Paese dell'occidente.

Non dobbiamo dimenticare di attrarre l'attenzione sugli ego della Grecia, che ritornarono in Europa per inaugurarvi il secolo dell'arte. A chi conosce la scultura e l'architettura greca non sarà difficile scoprire artisti greci rincarnati nei grandi maestri italiani della pittura e dell' architettura. Il culto non è quello di Pallade e degli Dei; è invece il culto della Vergine Maria e dei santi, che coronano con aureole celesti. Dove mai i maestri italiani trassero la sicurezza del tocco se non dalla passata esistenza in Grecia? È stupefacente pure il fatto, che i romani, i quali erano eccellenti ritrattisti, sono rincamati nei pittori ritrattisti inglesi: Gainsborough, Reynolds, Lawrence ed altri. Possiamo ricordare pure quei greci che inondarono l'Inghilterra, ai tempi della regina Elisabetta: Marlowe, Beaumont, Flechter, Peele, Johnson ed altri, che erano pagani abilmente velati alla foggia inglese del tempo. Essi sentivano la vita in modo non inglese; essi dapprima percepivano e poi esprimevano in pensieri i loro sentimenti.

Un greco resta greco, qualunque lingua parli ed il suo timbro nella letteratura e nell' arte non si può non riconoscere. Una forte impressione fatta sulla coscienza nella passata esistenza spesso appare nell'attuale con uno strano modo di sentire. Talvolta, si manifesta con il terrore degli animali striscianti, per il fuoco o per i tagli, ecc.; queste fobie si possono spiegare in quel modo, per quanto talvolta possono spiegarsi pure quali rimozioni subconsce della vita attuale.

Nei casi in cui non abbiamo tali fatti nella subcoscienza della vita presente, non vi è dubbio che siano dovuti ad una morte violenta nella passata esistenza. Gli effetti postumi appaiono ora sotto forma di un terrore incontrollabile o soltanto di disagio in presenza degli oggetti che causarono lo «shock».
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