28/07/14

Quando poi qualche debolezza del fisico ha ricordato loro la condizione di mortali, come muoiono impauriti..| Seneca

............che non può essere afferrato, ed anche questo viene sottratto loro tormentosamente divisi in molti affanni.[ qui ]

11, 1. In linea generale dunque, vuoi sapere quanto non a lungo vivano? guarda quanto desiderino vivere a lungo. Vecchi decrepiti mendicano nei loro voti l'aggiunta di pochi anni: fingono di essere più giovani; con una bugia si fanno illusioni e si ingannano tanto volentieri, come se unitamente a sé stessi intrappolassero il destino. Quando poi qualche debolezza del fisico ha ricordato loro la condizione di mortali, come muoiono impauriti, non come se uscissero dalla vita, ma come se ne fossero strappati via! di essere stati stolti, sì da non aver vissuto, essi lo gridano, e che se mai sfuggano a quella malattia, vivranno nel riposo appartato; solo allora, quanto inutilmente abbiano approntato quei mezzi di cui non possono servirsi, quanto sia risultata vana ogni loro fatica, essi ci pensano.
2. Per coloro invece, la cui vita è condotta lontana da ogni impegno, perché non dovrebbe essere spaziosa? di questa nulla è delegato ad altri, niente viene sparso qua e là, niente ne viene affidato alla fortuna, niente va perduto per negligenza, niente viene sottratto per prodigalità, niente è di troppo: tutta la vita, per così dire, è messa a frutto. Per quanto piccola sia, è dunque sufficientemente abbondante, e perciò, quando una volta o 1'altra verrà l'ultimo giorno, il saggio non esiterà ad andare alla morte con passo sicuro.

12, 1. Chiedi forse chi io chiami affaccendati? non credere che mi riferisca solo a coloro che i cani lasciati liberi cacciano infine dalla loggia del mercato; a coloro che tu vedi soffocati o più rispettabilmente fra una turba di loro seguaci oppure più spregiativamente fra una turba di estranei; a coloro che gli uffici chiamano fuori casa, perché vadano a sbattere contro le porte di una casa altrui; a coloro, che la vendita all'asta" fatta dal pretore mette in agitazione per un guadagno disonorevole e che una volta o 1'altra finirà in cancrena.
2. Di certuni, la vita privata è affaccendata: in vita o nel letto proprio, in mezzo alla solitudine, benché si siano allontanati da tutti, proprio loro sono molesti a sé; la loro vita non bisogna definirla riposo appartato, ma ozioso affaccendarsi. Chiami tu persona che si riposa appartata, chi vasi di Corìnto'? (preziosi per la pazzia di pochi) dispone in ordine con ansiosa sottigliezza e che consuma la maggior parte dei giorni in mezzo a laminette piene di ruggine? chi nella palestra (infatti, ed è una vergogna, siamo preda di vizi che non sono neppure Romani!) se ne sta seduto come spettatore di fanciulli dediti alla rissa? chi divide le greggi delle sue mule in coppie di uguale età e colore? chi ingrassa gli atleti giunti per ultimi sulla piazza?
3. Che? chiami persone che vivono in un riposo appartato quelli che trascorrono molte ore nella bottega del barbiere, mentre viene tagliato ogni pelo cresciuto nella notte precedente, mentre ci si riunisce in consiglio per i singoli capelli, mentre si rimette in ordine la chioma scompaginata, oppure si spinge di qui e di là sulla fronte quella capigliatura che si sta facendo rada? come si arrabbiano, se il barbiere è stato un po' meno diligente, quasi tagliasse la barba ad un vero uomo! come si accendono, se è stata tagliata qualche parte della loro criniera, se qualche parte si è adagiata fuori dall' ordine, se tutte le parti non sono ricadute nei riccioli che loro competono! chi c'è fra costoro che non preferisca sia scompigliato lo Stato che non la propria chioma? che non sia più preoccupato del decoro della propria testa che della propria salute? che non preferirebbe essere ben pettinato, piuttosto che rispettabile? chiami persone appartate nel riposo, costoro che sono affaccendate fra pettine e specchio?
4. che dire poi di coloro che si danno da fare nel comporre, ascoltare, imparare canzoni, mentre in flessioni di modulazione mollissima torquono la loro voce (il cui corso diritto la natura ha fatto ottimo e semplicissimo); le cui dita schioccano sempre, dentro di sé essi misurando qualche musica, e dei quali, quando sono stati chiamati a faccende serie e spesso anche preoccupanti, si percepisce una sommessa modulazione? costoro non hanno un riposo appartato, ma un affaccendarsi senza risultati.
5. I loro banchetti, vivaddio, non li porrei fra i momenti di tempo libero, vedendo con quanta sollecitudine dispongano in mostra la suppellettile d'argento, con quanta diligenza tengano alte alla vita le tuniche dei loro amasi, come attendano preoccupati il modo in cui il cinghiale esca dalla cucina, con quanta velocità gli schiavi dai peli rasati, dato il segnale, corrano qua e là ai compiti loro, con quanta perizia tecnica gli uccelli vengano tagliati in pezzi di misura uguale, con quanta cura attenta gli infelici ragazzetti detergano gli sputi degli ubriachi: da questi comportamenti si cerca fama di raffinatezza e di signorilità, ed i mali loro li seguono a tal punto in tutti gli angoli della loro vita appartata, che né mangiano senza desiderare che in giro se ne parli né bevono.
6. Fra le persone che riposano apparta te, non conterai neppure coloro che sulla sedia o sulla lettiga si portano qua e là e si fanno incontro puntuali agli orari delle passeggiate in carrozza che loro competono, come se non fosse lecito trascurarle; coloro, ai quali 1'ora in cui debbano lavarsi, l'ora in cui debbano nuotare, 1'ora in cui debbano cenare, un altro glielo ricorda: a tal punto gli animi loro delicati si disfano per una eccessiva mollezza, da non essere in grado di sapere da soli se hanno fame!
7. sento dire che uno di questi raffinati - se pur bisogna chiamare raffinatezza il disimparare consuetudini di vita degne di un uomo - portato fuori dal bagno a braccia alte e deposto sulla sedia, abbia detto ponendolo come domanda: «Sono già seduto?». Questa persona, che non sa se sta seduta, credi tu che sappia se vive, se vede, se riposa appartato? non saprei dire se io compianga di più che egli non lo sappia, oppure che abbia finto di non saperlo.
8. Percepiscono senz' altro la dimenticanza di molti fatti, ma di molti la fngono anche; certi difetti li allietano, come prova della loro riuscita nella vita: sembra essere proprio di una persona di rango troppo basso e spregevole sapere che cosa fai. Và dunque ora, e credi pure che i mimi molto mentiscano allo scopo di rinfacciare la vita lussuosa! di più, vivaddio, tralasciano, di quanto rappresentano, e l'abbondanza di incredibili difetti ha tanto progredito in questo nostro tempo (ingegnoso solo nel produrre ciò) che noi siamo ormai in grado di accusare i mimi di poca attenzione.
9. Possibile che ci sia qualcuno tanto sfinito nelle raffinatezze da prestare fede ad un altro del suo stare seduto? costui non è persona che vive in un riposo appartato, devi attribuirgli un altro appellativo: è malato, anzi morto. Vive in riposo appartato chi ha anche percezione della sua condizione. Ma questo mezzo morto, che per capire le posizioni del suo corpo ha bisogno di qualcuno che gliele indichi, come può essere padrone di qualche momento del tempo?
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