14/07/14

La realtà è che tu ti sei imbattuto in un genere di vita difficile | Seneca

.............ma queste opere di sacri di ingegni, cercate con cura e divise insieme ai ritratti degli autori, vengono procacciate per abbellire ed adornare le pareti.[ qui ]

l0, 1. La realtà è che tu ti sei imbattuto in un genere di vita difficile, la fortuna pubblica o la tua privata ti ha gettato addosso, senza che tu lo sapessi, un laccio, che non saresti in grado né di sciogliere né di rompere per uscime. Pensa agli incatenati, che in un primo momento portano malamente pesi ed impedimenti alle gambe, poi, quando si sono riproposti non di indignarsene, ma di sopportarli, la necessità insegna loro a subirli con forza, l'abitudine con facilità. Troverai in qualunque tipo di vita passatempi e sollievi e piaceri, se vorrai stimare leggeri i mali piuttosto che renderli odiosi.
2. Sotto nessun titolo ha meglio meritato di noi la natura, la quale, sapendo a quali affanni noi nascessimo destinati, trovò l'abitudine come raddolcimento delle disgrazie, presto portando a familiarità anche ciò che vi è di più pesante. Nessuno resisterebbe, se la continuità delle avversità avesse la stessa forza che ha il primo colpo.
3. Tutti siamo strettamente congiunti alla fortuna; di certuni, la catena è d'oro e larga, di altri stretta e nera, ma che importa? la medesima prigionia ha cinto tutti, incatenati sono anche quelli che hanno incatenato, a meno che tu non creda che la catena al polso sinistro sia più leggera. Uno lo legano le cariche, un altro il patrimonio; certuni la nobiltà dell'origine, certuni la bassezza li schiaccia; a certuni stanno sopra il capo comandi imposti da altri, ad altri i propri; certuni li tengono in un sol luogo la condanna all'esilio, certi altri le cariche sacerdotali: ogni vita è schiavitù.
4. Bisogna quindi abituarsi alla propria condizione e lamentarsene il meno possibile ed afferrare tutto ciò che di vantaggio ha intorno a sé: nulla è tanto acerbo che un animo equilibrato non vi trovi una consolazione. Spesso aree strette si allargarono a molti usi, grazie alla tecnica di chi fa la suddivisione, ed uno spazio, per quanto stretto fosse, una disposizione retta lo ha reso abitatile. Usa la ragione per le difficoltà: è possibile che ciò che è duro si ammollisca e ciò che è stretto si allarghi e ciò che è pesante prema di meno su chi sa sopportarlo con abilità.
5. Inoltre, non bisogna mandare lontano i desideri, dobbiamo invece permettere che escano nelle vicinanze, dal momento che di essere chiusi totalmente non lo sopportano. Lasciato da parte ciò che non è possibile fare o lo è con difficoltà, seguiamo ciò che sta vicino e che viene alla battigia delle nostre aspettative; dobbiamo però sapere che tutto ha poco valore, con aspetti diversi all'esterno, ma all'interno ugualmente vano. Non invidiamo chi si erge più in alto: ciò che sembrava altissimo, è un precipizio.
6. All'inverso, quelli che il destino sfavorevole ha posto in posizione incerta, saranno più sicuri strappando la superbia a condizioni di per sé superbe, portando in piano, il più possibile, la loro fortuna. Ce ne sono certo molti che necessariamente debbono stare attaccati alla cima assegnata, da cui non è loro possibile scendere, se non cadendo: ma costoro debbono testimoniare che proprio questo è il loro peso più grande, l'essere costretti a riuscire pesanti agli altri, e che essi non sono portati in alto, ma che sono posti sulla croce: con giustizia, con mansuetudine, con umanità, con mano larga e generosa, preparino contro evenienze diverse molte difese, sperando nelle quali restino in bilico con preoccupazioni minori.
7. Ma nulla tuttavia ci libererà da queste fluttuazioni dell'animo, quanto conficcare sempre un preciso segno di limite agli accrescimenti, e non concedere alla fortuna il giudizio sul termine da porre, ma piuttosto gli esempi ci esortino a fermarci spontaneamente proprio molto al di qua: così alcuni desideri e terranno desto l'animo e, se delimitati, non ci porteranno avanti verso l'illimitato e l'incerto.
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