07/07/14

Contro questa noia, tu chiedi di quale aiuto io pensi ci si debba servire | Seneca

..........che è propria di una marcia raffinatezza di vita: «Fino a quando le medesime cose?». [ qui ]

3, 1. Contro questa noia, tu chiedi di quale aiuto io pensi ci si debba servire. La cosa miglìore sarebbe stata, come afferma Atenodoro, dedicarsi alla vita pratica, all'attività politica ed ai compiti della vita pubblica. Come infatti certuni, standosene al sole, esercitando e curando il loro corpo, fanno passare la giornata, e per gli atleti la cosa di gran lunga più utile è nutrire per la maggior parte del tempo i muscoli loro e la forza, alla quale sola si sono dedicati, così per voi, che preparate l'animo alle lotte politiche, dedicarsi all'azione è la cosa di gran lunga migliore: una volta che, come proposito, abbia quello di rendersi utile ai concittadini e agli uomini, si esercita e contemporaneamente si avvantaggia chi è posto in mezzo ai pubblici affari, cose pubbliche e private a seconda della sua possibilità amministrando.
2. «Ma» egli dice «poiché in mezzo a questa ambizione umana così pazza, con tanti calunniatori che piegano verso il peggio ciò che è diritto, la schiettezza è troppo poco sicura e sono sempre destinati ad esserci più ostacoli che successi, bisogna allontanarsi dal foro e dalla vita pubblica; eppure, l'animo grande, anche nell'ambito privato, ha dove largamente esplicitarsi: come lo slancio aggressivo dei leoni e delle bestie è frenato dalle sbarre, non così lo è quello degli uomini, le cui azioni più grandi sono compiute nella vita appartara,
3. L'uomo se ne starà però occultato in modo che, dovunque abbia nascosto il suo ritiro, abbia la volontà di esse utile. ai singoli e a tutti con il suo ingegno e la parola. Il consiglio non è infatti utile allo Stato solo colui che mette in luce le qualità dei candidati, difende gli accusati, fa proposte sulla pace e sulla guerra, ma anche chi dà esortazioni alla gioventù, chi, in mezzo ad una grande mancanza di buoni precetti, istilla negli animi la virtù chi afferra con la mano e cerca tirare indietro coloro che di corsa si precipitano al denaro ed al lusso e che se non ottiene altro risultato, almeno li ritarda, pur da privato si interessa di affari pubblici.
4. Dà forse di più, chi, fra forestieri e cittadini o come pretore urbano, pronuncia ad alta voce la formula suggerita dall'assistente a chi si presenta per avere giustizia, di quanto dia chi ad alta voce recita che cosa sia la giustizia, la devozione, la sopportazione, la forza d'animo, la noncuranza della morte, la comprensione degli dei, che bene sicuro e gratuito sia per gli uomini la coscienza in pace? 5. Ecco dunque che, se dedicherai all'attività intellettuale il tempo sottratto ai pubblici affari, non ti farai disertore né ti rifiuterai di prestare il tuo servizio: non è soldato solo colui che sta saldo al suo posto di combattimento e difende il fianco destro o sinistro, ma anche colui che sorveglia le porte e svolge un servizio di sorveglianza meno pericoloso, tuttavia non ozioso, presta i suoi turni di guardia e presiede al deposito delle armi: questi compiti, anche se non comportano pericoli di sangue, contano come anni di servizio militare prestato.
6. Se ti richiamerai all'attività intellettuale, sfuggirai senz' altro ad ogni scontentezza di vita, non desidererai che venga notte per noia della luce non sarai pesante a te stesso ed inutile agli altri: attirerai molti in amicizia e tutti i migliori confluiranno da te. Mai, per quanto oscura sia, la virtù resta nascosta, ma manda segnali di sé: chiunque ne sarà degno: la rintraccerà dalle orme.
7. Se infatti togliamo di mezzo ogni rapporto e dichiariamo il nostro distacco dal genere umano e viviamo volti solo a noi, a questa solitudine priva di ogni aspirazione seguirà l'assenza di attività sociale: cominceremo, certi edifici a costruirli, altri ad abbatterli, a ricacciare il mare dalla riva, a tirar su acqua di contro alle difficoltà dei luoghi, a dividere male il tempo che la natura ci ha assegnato da impiegare bene.
8. Di questo tempo, alcuni di noi se ne servono in modo parsimonioso, altri prodigo; alcuni lo spendono in modo da essere in grado di renderne conto, altri in modo da non averne più resto: e nulla c'è di più turpe. Spesso un vecchio non ha altra prova per dimostrare di essere vissuto, al di fuori dell'età.»
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