04/04/14

Etica e scienza | Sarà moralmente plausibile realizzare un computer quantico?

La realizzazione di computer quantistici a scopo di spionaggio, mette di fronte una questione di etica rilevante!

Nel momento in cui la “talpa” del Datagate, Edward Snowden, nel giugno scorso, denunciò l’attività di intercettazione praticata dalla NSA, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale USA, in molti traslocarono verso l’uso di dati informatici cifrati, alfine di proteggere la propria privacy. Tanti sforzi che con ogni probabilità risulteranno inutili quanto prima: secondo il Washington Post, l’agenzia sta lavorando allo sviluppo di un supercomputer capace di decrittare quasi tutti i dati sensibili protetti con le tecnologie attualmente disponibili.

Nel quotidiano americano si sostiene che i documenti portati all’attenzione pubblica da Snowden, mettono in risalto come l’agenzia abbia già speso 80 milioni di dollari (all’incirca 58 milioni di euro) per realizzare un “computer quantistico crittograficamente efficace” in grado di proteggere i propri dati ed il monitoraggio degli scambi di informazione tra altri governi ed organi. Peter Bentley scienziato informatico dell’UNiversity College di Londra, afferma: “In teoria un computer quantistico realmente operativo potrebbe rappresentare simultaneamente ogni possibile combinazione di valori sotto forma di bit quantistici, individuando istantaneamente qualsiasi proverbiale ago nel pagliaio. In sostanza però non siamo in grado di costruirlo. Gli attuali tentativi prevedono l’uso di gigantesche strutture di raffreddamento e schermature, il tutto per salvare pochi bit di dati per appena qualche secondo”.
Computer quantistici

I progressi fatti finora, dunque, sono limitati, ma numerosi ricercatori in tutto il mondo stanno lavorando allo sviluppo di strumenti di calcolo quantistico, e la NSA teme che ci sarebbero implicazioni per la sicurezza nazionale USA se un altro Paese dovesse riuscire a realizzare per primo un computer di questo genere. Non è chiaro quanto avanti sia l’agenzia statunitense, ma se dovesse riuscire nell’impresa, sarebbe potenzialmente in grado di violare i protocolli di crittografia utilizzati per proteggere dati bancari, documenti governativi e ogni altra comunicazione riservata.

Viste però le difficoltà tecniche estreme presentate dal processo, gli esperti prevedono che neppure la NSA abbia messo a punto un sistema funzionale. “Bisognerebbe stanziare diversi miliardi di dollari per molti anni”, afferma Bentley. “Onestamente penso che un simile budget non sia alla portata neppure dell’organismo di sicurezza nazionale”.

Le rivelazioni si Snowden fanno sorgere una domanda: è moralmente lecito sviluppare computer quantistici, visto che potrebbero essere utilizzati per spiare dati sensibili? E più in generale, gli scienziati sono responsabili delle applicazioni alle quali vengono destinate le loro scoperte?
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